CGIL CISL UIL hanno firmato l’intesa con l’assessorato del lavoro per la proroga di altri
due mesi, fino al 31 agosto, dell’accordo quadro sugli ammortizzatori in deroga in scadenza a
fine giugno. Resta altissima la preoccupazione per gli effetti negativi del decreto nazionale che
ridisegnerà il sistema finora adottato, un testo che i sindacati giudicano peggiorativo.
Marinora Di Biase (CGIL), Oriana Putzolu e Giovanni Matta (CISL), Gianni Olla (UIL), hanno infatti
sottolineato nel corso della riunione in assessorato, che devono essere trovate le coperture
per tutto il 2014. È una delle richieste avanzate all’assessore Mura dai sindacati che, dopo le
sollecitazioni reiterate nei due incontri precedenti, hanno ottenuto che restino vincolati alle politiche
attive e passive i 52 milioni di Fondi regionali utilizzati per anticipare i sussidi del 2013.
In riferimento alle nuove norme nazionali volte al superamento entro il 2017 dello strumento
della mobilità così come concepito sino a oggi, i sindacati ha espresso un parere negativo, aggiungendo
che “resta indispensabile accompagnare in questo percorso tutti i lavoratori coinvolti,
attivando politiche attive del lavoro, non è accettabile restringere e modificare i criteri degli
ammortizzatori senza restituire ai lavoratori una prospettiva”.
Secondo CGIL CISL UIL, per farlo è indispensabile attivare percorsi di riqualificazione e reinserimento
lavorativo, attraverso un piano per il lavoro da attuare anche in corrispondenza con gli
strumenti della programmazione europea. In quest’ottica è evidente che per i lavoratori che
fanno parte del bacino degli ammortizzatori in deroga deve aprirsi la possibilità di impiego in
tutti i cantieri pubblici che verranno avviati (pensiamo all’impulso che può essere dato in termini
occupazionali dalle opere immediatamente cantierabili) e nelle nuove occasioni di lavoro che
verranno attivate con politiche mirate.