03/09/2014
OGNI giorno mille posti in fumo
Torna a salire il tasso di disoccupazione. A luglio balza al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno. Lo rileva l'Istat (dati provvisori) . Viene così cancellata la flessione del mese precedente. Nel secondo trimestre 2014 rallenta la riduzione tendenziale del numero di occupati (-0,1%, pari a -14.000 unità in un anno), dovuta all'aumento nel Nord (+0,3%, pari a +36.000 unità) e nel Centro (+0,8%, pari a 40.000 occupati) a fronte del nuovo calo nel Mezzogiorno (-1,5%, pari a -90.000 unità). Si interrompe la flessione per gli uomini a cui si associa una lieve riduzione per le donne (-0,2%, pari a -15.000 unità). Al persistente calo degli occupati di 15-34 anni e dei 35-49enni (-4,0% e -1,6%, rispettivamente) continua a contrapporsi la crescita di quelli con almeno 50 anni (+5,5%).

La riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-105.000 unità) si accompagna alla crescita di quella straniera (+91.000 unità). In confronto al secondo trimestre 2013, il tasso di occupazione degli stranieri (58,7%) segnala un aumento di 0,6 punti percentuali a fronte della stabilità di quello degli italiani (55,4%).

"Purtroppo il leggerissimo miglioramento del mese di giugno è stato cancellato dai dati di luglio, che riportano la disoccupazione al 12.6%. Cala appena tra giugno e luglio la disoccupazione giovanile, che è però in aumento su base annua", ha commentato Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl. "Se si guardano, oltre ai dati mensili, quelli trimestrali - sottolinea - si coglie qualche segnale di miglioramento, infatti nell'industria in senso stretto riprende la crescita dell'occupazione (+2,8%), mentre prosegue la contrazione di occupati nelle costruzioni e nel terziario. Inoltre dopo cinque trimestri di calo, riprende la crescita dei dipendenti a termine anche se continua la diminuzione dei collaboratori" . "Si tratta di dati contraddittori - dice Sbarra - che potrebbero far leggere segnali lievi di miglioramento ma , al contempo, ci dicono quanto ancora siamo lontani dall'uscita dalla crisi. Si prepara un altro autunno difficile, se non si interverrà con maggiore efficacia con misure per la crescita, che vanno dagli interventi sul fisco a quelli per favorire gli investimenti". "Ma soprattutto, per iniziare ad allontanarci dalla crisi - conclude il segretario confederale Cisl - si deve lavorare insieme, governo e parti sociali, recuperando una collaborazione che sarebbe preziosa per i lavoratori e per il Paese".

Nell'industria in senso stretto riprende la crescita dell'occupazione (+2,8%, pari a 124.000 unità), dovuta solo alla componente maschile, mentre prosegue la contrazione di occupati nelle costruzioni (-3,8%, pari a -61.000 unità) e nel terziario (-0,6%, pari a -92.000 unità). Non si arresta la flessione degli occupati a tempo pieno (-0,5%, pari a -89.000 unità rispetto al secondo trimestre 2013), che in quasi due terzi dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-0,5%, pari a -57.000 unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare (+1,9%, pari a 75.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario che riguarda il 64,7% dei lavoratori a tempo parziale.

Dopo cinque trimestri consecutivi di calo, riprende la crescita dei dipendenti a termine (+3,8%, pari a 86.000 unità nel raffronto tendenziale) a cui si accompagna per il settimo trimestre la diminuzione dei collaboratori (-8,3%, pari a -36.000 unità). Nel secondo trimestre 2014 anche l'aumento tendenziale del numero dei disoccupati rallenta (+2,2%, pari a 69.000 unità in un anno), coinvolgendo le donne e le persone in cerca del primo impiego. L'incremento è concentrato nel Nord e nel Mezzogiorno. Il 62,1% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (55,7% nel secondo trimestre 2013).

Nel secondo trimestre 2014 il tasso di disoccupazione è pari al 12,3%, in crescita di 0,2 punti percentuali su base annua; per gli uomini l'indicatore rimane stabile all'11,5%; per le donne sale dal 12,8% di un anno prima all'attuale 13,4%. Aumentano i divari territoriali, con l'indicatore pari all'8,4% nel Nord (+0,3 punti percentuali) e al 20,3% nel Mezzogiorno (+0,5 punti), mentre rimane stabile al 10,8% nel Centro. Nel secondo trimestre 2014 continua la diminuzione del numero di inattivi 15-64 anni (-1,0%, pari a -151.000 unità), dovuto ai 55-64enni e alimentato in oltre otto casi su dieci dalle donne. Il tasso di inattività scende al 36,3%, dal 36,6% del secondo trimestre 2013.

Altro dato: sfiorano i 170.000 (169.076) i giovani che al 28 agosto si sono registrati a Garanzia Giovani. i questi, ad oggi, 36.566 sono stati convocati dai servizi per il lavoro e 23.469 hanno ricevuto il primo colloquio di orientamento. Le opportunità di lavoro sono salite a 9.109, per un totale di posti disponibili arrivati a 13.169. Così il report settimanale sull'andamento del programma europeo avviato in Italia dal Governo Letta per contrastare la disoccupazione giovanile degli under 30.

Conquiste del Lavoro(29 agosto 2014)