Il 5% più ricco dei proprietari di immobili ( patrimonio superiore a 161.565 €) possiede in Sardegna poco meno del 20% dell'intero patrimonio immobiliare, mentre il 50% più povero ( patrimonio fino a 47.482 €) poco meno del 23% del patrimonio immobiliare complessivo. E', questo, uno dei dati rilevati dalla Cisl esaminando la situazione individuale dei 64.550 contribuenti residenti in Sardegna che nel 2013 si sono rivolti al CAF Cisl per la dichiarazione redditi del 2012. Si tratta di un patrimonio immobiliare comprensivo della prima casa. Alla luce della proposta Cisl nazionale - illustrata questa mattina a Cagliari dal segretario confederale Maurizio Petriccioli e dal segretario generale Cisl Sardegna, Oriana Putzolu - di introdurre un'imposta sulla grande ricchezza netta, prima casa esente, si scopre che il 5% dei contribuenti più ricchi ( patrimoni superiori a 96.323 euro) possiede quasi il 40% dell'intero patrimonio. Dei 49.593 proprietari di immobili sono 29.949 (46,4% del totale dei contribuenti Caf Cisl Sardegna 2012) quelli che possiedono almeno un immobile diverso dall'abitazione principale. In generale, poco meno del 4% dei contribuenti Caf Cisl Sardegna supera 100 mila € di patrimonio immobiliare al netto della prima casa. Pertanto la proposta Cisl di un'imposta sulla grande ricchezza maggiore di 500 mila euro calcolata su base familiare colpirà solamente 52 famiglie Caf Cisl ( oltre mezzo milione di patrimonio immobiliare senza prima casa) e 7 famiglie che superano un milione di euro di patrimonio immobiliare ovviamente senza prima casa Secondo il rapporto Caf Cisl sull'Irpef in Sardegna, il reddito complessivo medio che si registra nell'isola è leggermente più elevato ( + 340 €) di quello riferito al campione nazionale. Molto più basso è invece l'intero ammontare medio degli oneri deducibili usufruito nell'isola rispetto al valore nazionale: -47% ( circa 60 euro) di mancata deduzione. Le agevolazioni che producono l'abbattimento dell'imposta parlano negativamente in Sardegna: soprattutto per quanto riguarda gli oneri detraibili al 19% e le detrazioni per il recupero edilizio e risparmio energetico. " In un'economia ferma e bloccata come quella sarda - dice Oriana Putzolu - dove non ci sono risorse per ristrutturare casa, non si spende e si risparmia perfino in farmacia e per spese sanitarie, le detrazioni sono impossibili".