29/09/2015
LE " MAGLIE LARGHE" DELLA RETE OSPEDALIERA: La Cisl di CAgliari esprime preoccupazione per i contenuti della Riforma.
La Federazione della FP (pubblico impiego) e la Cisl Confederale della Provincia di Cagliari, sono fortemente preoccupate in merito alla riorganizzazione della rete ospedaliera e delle ricadute che potrebbero verificarsi sulla salute pubblica della cittadinanza.

In altre realtà italiane si è assistito a questi processi di riordino che, se da un lato hanno migliorato sensibilmente “la spesa pubblica” per la sanità ospedaliera, dall’altro hanno incrementato o addirittura generato una differenza tra I cittadini nella possibilità di fruizione dei servizi, soprattutto quelli essenziali legati all’emergenza-urgenza, con aumento della mortalità per residenti nelle zone disagiate.

La rete dell’emergenza-urgenza “promessa” in tante dichiarazioni fatte dalla politica regionale, non è ancora pronta né tantomeno operativa e collaudata quindi, i cittadini delle zone Geograficamente periferiche, che oggi trovano risposte sanitarie nel territorio di residenza si troverebbero a non averle più, ma soprattutto , non le avrebbero le patologie con prognosi tempo-dipendente, a causa dell’assenza di garanzie sull’emergenza/trasporti.
L’aspetto strettamente collegato alla riorganizzazione della rete ospedaliera, è la rete dei servizi sanitari offerti I sul territorio.
In assenza di strutture operanti FRUIBILI IN CONCOMITANZA CON IL RIORDINO DELLA RETE, i cittadini si troverebbero a non avere più le risposte “sub-acute” che oggi possono avere negli ospedali vicini (unico riferimento attuale) e si assisterà al fenomeno opposto a quello che si dichiara di volere perseguire, cioè di voler governare la domanda. .
Il triste risultato a nostro avviso sarebbe solo l’implementazione delle liste di attesa e l'“intasamento” dei servizi ospedalieri cittadini che probabilmente avranno già avuto modifiche in termini organizzativi.
La Cisl Cagliaritana è preoccupata anche per GLI EFFETTI che si determineranno con la riduzione dei posti letto nel territorio per due ordini di motivi:
Le nuove dotazioni organiche nel rispetto dei requisiti minimi per l’accreditamento delle strutture (meno infermieri e più OSS ?) potrebbero generare fenomeni di mobilità del personale anche lontano dalla propria sede;
Le nuove strutture ospedaliere con alta specializzazione potrebbero generare nel personale sanitario fenomeni di “volontà di migrare” verso le strutture definite come hub o di riferimento e assisteremo ad una grande demotivazione del personale.
Per mitigare questi effetti, si chiede l’attivazione di un tavolo tecnico/ISTITUZIONALE, che veda la presenza delle OO.SS. competenti, anche sul livello territoriale, per armonizzare il percorso, attraverso il patrimonio di conoscenze di tutti i soggetti, al fine di raggiungere l’obiettivo nobile che l’Assessorato si è prefisso.
Questa soluzione suggerita, mitigherebbe gli effetti riducendo i rischi sulla salute pubblica rispetto a quanto ipotizzato dal DGR sulla riorganizzazione ospedaliera, qualora questo diventasse immediatamente operativo.
Per le ragioni sopra esposte, che abbiamo ristretto a quelle più essenziali, il parere attuale sul provvedimento non può che essere negativo.
Una revisione di valutazione dei contenuti è vincolata alla presentazione congiunta della rete di servizi/strutture da attivare sul territorio e alla garanzia dei tempi di trasporto della rete emergenza urgenza.
Nota stampa a cura della Cisl.