27/01/2016
In via Roma la prossima riunione del Consiglio Generale della Cisl sarda. Durante la discussione consiliare sulla Finanziaria 2016
La prossima riunione del Consiglio generale della Cisl sarda si farà sotto il palazzo Consiglio regionale, in via Roma. La manifestazione sindacale avrà luogo in coin-cidenza con il dibattito sulla Finanziaria 2016. E’ il modo scelto dal sindacato di via Ancona per portare a diretto contatto dei consi-glieri e della Giunta regionali il bisogno di equità sociale nell'Isola e per sollecitare una decisa revisione degli indirizzi di politica economica, produttiva e sociale per la Sarde-gna. Senza queste novità la CISL sarda non esiterà ad avviare l'azione di mobili-tazione. E’ questa la decisione più rilevante adottata dal Comitato esecutivo della Cisl, riunito a Sanluri venerdì 22 gennaio scorso per esaminare la delicata emergenza sarda che registra una situazione economica ancora caratterizzata da marcate sofferenze , nonostante qualche piccolo segnale di miglioramento,che attende di essere confermato. La Cisl sarda nell’assemblea all’aperto in via Roma presenterà una serie di proposte an-che sui temi riguardanti riforme istituzionali, scelte di carattere produttivo, bilancio re-gionale, riorganizzazione della Regione. Il Comitato esecutivo della CISL con preoccu-pazione vede anche crescere il rischio di indebolimento dei diritti di cittadinanza dei sardi e in particolare quelli legati al socio sanitario e alla povertà, che, insieme con i rei-terati interventi di razionalizzazione della rete scolastica, rischiano di non garantire più le pari opportunità a tutte le realtà dell'Isola. Molto del disagio dei territori è da ricerca-re, infatti, all'interno di una scelta inopportuna di disimpegno dalle periferie, che prelu-dono ad ulteriori riduzioni di servizi e quindi contribuiscono a generare spopolamento e abbandono. Tale situazione richiede un diverso atteggiamento nell'ambito dell'attuale confronto consiliare sul riordino della rete ospedaliera regionale e degli enti locali che dovranno prevedere, all'interno del prossimo quadro legislativo, adeguate garanzie a favore dei la-voratori e delle lavoratrici coinvolti nei processi di cambiamento, primo fra tutti quelle delle disciolte province e delle società in house a loro collegate.