La prossima riunione del Consiglio generale della Cisl sarda si farà sotto il palazzo Consiglio regionale, in via Roma. La manifestazione sindacale avrà luogo in coin-cidenza con il dibattito sulla Finanziaria 2016. E’ il modo scelto dal sindacato di via Ancona per portare a diretto contatto dei consi-glieri e della Giunta regionali il bisogno di equità sociale nell'Isola e per sollecitare una decisa revisione degli indirizzi di politica economica, produttiva e sociale per la Sarde-gna. Senza queste novità la CISL sarda non esiterà ad avviare l'azione di mobili-tazione. E’ questa la decisione più rilevante adottata dal Comitato esecutivo della Cisl, riunito a Sanluri venerdì 22 gennaio scorso per esaminare la delicata emergenza sarda che registra una situazione economica ancora caratterizzata da marcate sofferenze , nonostante qualche piccolo segnale di miglioramento,che attende di essere confermato. La Cisl sarda nell’assemblea all’aperto in via Roma presenterà una serie di proposte an-che sui temi riguardanti riforme istituzionali, scelte di carattere produttivo, bilancio re-gionale, riorganizzazione della Regione. Il Comitato esecutivo della CISL con preoccu-pazione vede anche crescere il rischio di indebolimento dei diritti di cittadinanza dei sardi e in particolare quelli legati al socio sanitario e alla povertà, che, insieme con i rei-terati interventi di razionalizzazione della rete scolastica, rischiano di non garantire più le pari opportunità a tutte le realtà dell'Isola. Molto del disagio dei territori è da ricerca-re, infatti, all'interno di una scelta inopportuna di disimpegno dalle periferie, che prelu-dono ad ulteriori riduzioni di servizi e quindi contribuiscono a generare spopolamento e abbandono. Tale situazione richiede un diverso atteggiamento nell'ambito dell'attuale confronto consiliare sul riordino della rete ospedaliera regionale e degli enti locali che dovranno prevedere, all'interno del prossimo quadro legislativo, adeguate garanzie a favore dei la-voratori e delle lavoratrici coinvolti nei processi di cambiamento, primo fra tutti quelle delle disciolte province e delle società in house a loro collegate.