Questo pomeriggio, a Chianciano Terme, il Consiglio generale della Federazione dei Trasporti della Cisl (Fit) ha eletto Nico Piras nuovo Segretario generale nazionale della categoria. Antonio, ma per tutti Nico”, nasce a Cagliari 62 anni fa, risiede a Cuglieri, anche se di fatto, da 13 anni, per 5 giorni la settimana è romano. Inizia l’attività sindacale nei primi anni ‘80 in qualità di delegato aziendale delle Ferrovie Meridionali Sarde. Dal 1989 si occupa anche di formazione sindacale regionale in collaborazione con il Centro studi di Firenze e con l’Ufficio formazione confederale nazionale. Nel 1993, eletto Segretario generale della Fit-Cisl del Sulcis Iglesiente, entra nella segreteria regionale di settore. Dal 2003 fa parte della struttura nazionale della categoria fino a diventare Coordinatore nazionale dell’area contrattuale degli Autoferrotranvieri-Internavigatori. Nel 2015 è eletto Segretario nazionale con delega alla Mobilità e, nello stesso anno, raggiunge due importanti risultati: il contratto con Busitalia e il contratto collettivo nazionale del trasporto pubblico locale, che attendeva il rinnovo da ben 7 anni. Nico Piras persegue il modello del sindacato riformista e ripone particolare attenzione sulla qualità del lavoro e sul welfare contrattuale. L’elezione odierna giunge nel pieno del negoziato per il rinnovo del ccnl delle Attività ferroviarie. Gli obiettivi principali del nuovo Segretario generale sono: portare a termine il progetto della Cisl Reti, la nuova Federazione che sta nascendo dall’unione della stessa Fit con Fistel (telecomunicazioni) e Flaei (energia); e la riduzione, per accorpamento, del numero dei ccnl vigenti. Per quanto riguarda lo stato di salute dei trasporti in Sardegna, per Piras c’è ancora molto da fare: «Il trasporto aereo vive un momento durissimo. I sindacati stanno lavorando alacremente con il Governo per salvare e rilanciare Meridiana, ma la Regione può e deve fare di più. Un risultato importante – dice il nuovo segretario generale nazionale Trasporti - sarebbe riaprire la continuità territoriale 2 (CT2). Le vicende Saremar e dei treni spagnoli si sarebbero potute evitare con la consultazione preventiva del sindacato. La mobilità è un diritto costituzionale e i Sardi devono poterne usufruire. Invitiamo la Regione a lavorare insieme per questo obiettivo».