22/09/2016
Vesuvius - a rischio 105 posti di lavoro dello stabilimento di Assemini.
La multinazionale inglese " Vesuvius" leader mondiale nella produzione e commercializzazione di materiali per l'industria siderurgica, ha annunciato alle organizzazioni sindacali e alle RSU, la decisione di chiudere, entro il prossimo dicembre 2016, gli stabilimenti di Assemini ( Cagliari) e Avezzano ( L'Aquila) con il licenziamento di tutti i lavoratori: rispettivamente 105 e 90 diretti, più almeno altrettanti nell'indotto.
La decisione viene giustificata con la sovraccapacità produttiva del Gruppo in presenza della ridotta produzione globale di acciaio ( in Italia la crisi dell'Ilva) e le chiusure di acciaierie come Ferrero e Piombino.
in basso il comunicato delle Segreterie Territoriali dei chimici di Cagliari: Femca Cisl- Filctem Cgil - Uiltec Uil.

COMUNICATO

In data odierna si è svolta, alla presenza delle OO. SS. Territoriali, l’assemblea dei Lavoratori della Vesuvius S.p.A., nel corso della quale sono state affrontate le problematiche emerse durante l’incontro al MISE, tenutosi in data 16 settembre u.s., nel corso del quale, la Vesuvius ha annunciato l’intenzione di voler cessare l’attività, entro il 31 dicembre 2016, nelle due realtà italiane di Macchiareddu (105 Lavoratori diretti e altrettanti di indotto) e Avezzano (90 Lavoratori diretti e altrettanti di indotto).
Tale ipotesi non può essere accettata e viene respinta con forza dall’assemblea anche in considerazione dei notevoli quantitativi di lavoro e dei sacrifici che, negli anni di attività, i Lavoratori hanno dovuto compiere per garantire, alla Vesuvius, buoni livelli di qualità e affidabilità nel mercato mondiale dell’acciaio.
È nostra convinzione che le ragioni che inducono a tale scelta siano riconducibili a dinamiche geo-politiche che niente hanno a che fare con le motivazioni dichiarate dall’azienda, la quale, intenderebbe trasferire le “nostre” produzioni nei paesi dell’est europeo dove è garantito un costo del lavoro inferiore e dove ha concentrato grossi investimenti, con la pretesa inaccettabile e provocatoria di mantenere le quote di mercato legate alle acciaierie italiane (ILVA, Piombino e Bergamo).
Auspichiamo che la fermezza dimostrata dai funzionari del MISE abbia seguito e sia fatta propria dalla RAS, alla quale chiediamo di garantire, in tempi rapidi, la convocazione di un incontro alla presenza dei massimi livelli aziendali (gli stessi presenti al MISE), le OO.SS. e la stessa RAS.
Considerati i tempi ristretti, le OO.SS. unitamente all’assemblea richiedono di poter svolgere il suddetto incontro entro la prima settimana di ottobre, al fine di evitare ulteriore esasperazione tra i Lavoratori coinvolti e le loro famiglie.
Qualora l’azienda dovesse far mancare la disponibilità per tale data, saremo costretti a riconvocare l’assemblea al fine di attivare le iniziative che saranno ritenute opportune.
Infine, intendiamo stigmatizzare il comportamento aziendale che continua ad evidenziare posizioni non rispettose anche di impegni assunti al MISE o, come accaduto in data odierna, impedendo alle istituzioni (Sindaco di Assemini) e agli organi di stampa l’ingresso ai locali aziendali al fine di partecipare all’assemblea dei lavoratori.
Riteniamo questi comportamenti scorretti, offensivi e non rispettosi nei confronti dei Lavoratori, delle istituzioni e dell’intera Regione Sarda. Auspichiamo pertanto che, in futuro, l’azienda eviti di ripetere certi comportamenti.