Cagliari, 27 marzo 2017. Si sono conclusi i lavori del X Congresso della Cisl territoriale di Cagliari che si sono svolti il 24 e 25 marzo presso il THotel di Cagliari davanti a 131 delegati in rappresentanza di oltre 30 mila iscritti. Mimmo Contu è stato riconfermato Segretario generale della Cisl di Cagliari. Sarà affiancato in Segreteria da Ignazio Usai e Monica Mascia.
Contu ha toccato nel suo intervento le problematiche che affliggono il territorio cagliaritano, affermando che i dati sul lavoro: “ Fanno tremare le vene perché la disoccupazione regionale è al 17% e il 14,3% a Cagliari, ma il dato più preoccupante - prosegue Contu – è la disoccupazione giovanile. Il 50% dei disoccupati sono ragazzi e ragazze che stentano a trovare un lavoro a Cagliari”. La speranza di sviluppo e crescita del territorio sono da ritrovare anche nel fatto che: ”La Città Metropolitana di Cagliari sia da ritenere una opportunità, un nuovo modo di lavorare, un nuovo modo di fare rete e di confrontarsi con tutti gli operatori sardi del territorio:sindacati, associazioni, enti. Il prodotto di questo lavoro comune - prosegue Contu – può portare proposte alle imprese per creare una rete di informazione, di attrazione che faccia di Cagliari un vero incubatore di imprese”. Per il Segretario della Cisl Cagliari, c’è la convinzione che nel territorio di Cagliari, nell’area dei 17 Comuni, ci siano delle opportunità da cogliere anche nel settore industriale, perché ci sono aree pregiate, due pontili, due aree industriali dove c’è la chimica e la raffinazione che:” Devono interfacciarsi nel territorio perché non si può pensare ad una economia senza una buona industria che sia rispettosa dell’ambiente. La parola che vogliamo far uscire da questo Congresso - conclude Su questo aspetto Contu - è che l’industria deve convivere con il rispetto dell’ambiente e le due cose non sono in contrapposizione, ma sono fondamentali per lo sviluppo di questo territorio”. La prima giornata dei lavori è stata conclusa dalla Segretaria organizzativa confederale, Giovanna Ventura, che, tra i vari temi trattati, ha posto l’accento sull’importanza del lavoro nella scala dei valori che rappresentano e costituiscono la nostra società. Giovanna Ventura affrontando il tema dalla crisi che attanaglia il meridione e le isole ha affermato che: “Non ci può essere un’Europa a due velocità e, allo stesso modo, non ci può essere una differenza tra nord e sud rispetto alle politiche di sviluppo e di innovazione per una migliore ripresa. 10 anni di crisi - continua la Ventura- hanno falcidiato molti posti di lavoro e hanno messo in crisi molte aziende e questo si è particolarmente sentito al sud rispetto al nord, forse perché aveva più possibilità di diversificazione sotto l'aspetto produttivo”. Attraverso gli investimenti europei e anche attraverso una volontà del mondo imprenditoriale: “ Si deve ritrovare soprattutto nel sud l'opportunità per rilanciare nuove produzioni, nonché rafforzare soprattutto il turismo che è una delle fonti primari per lo sviluppo del territorio. Certo tutto questo si può fare soltanto se ci sono infrastrutture ed è per questo che la Cisl - conclude la Segretaria organizzativa - sta chiedendo con forza,e continueremo a farlo al Governo, di approntare degli investimenti speciali per quanto riguarda le infrastrutture materiali e immateriali. Senza questo tipo di interventi, diventa impossibile essere attrattivi per le imprese e diventa anche impossibile poter pensare di sviluppare anche l'aspetto turistico”. Sui temi dello sviluppo e della crescita, anche in ambito territoriale, è intervenuto anche Ignazio Ganga, Segretario Generale della Cisl Sardegna. Il leader della Cisl Sarda, esprime con passione la forte necessità di rilanciare un sogno collettivo che rappresenti e accomuni tutti gli aderenti all’Organizzazione e diventi, tramite essa: “il collante che unisca e guidi il popolo sardo nel percorso che improcrastinabilmente dovrà portare alla rinascita della Sardegna in ogni suo specifico aspetto, iniziando da quello sociale. Per far questo, ha concluso il Segretario, è necessario passare dalla burocrazia che attanaglia l’economia sarda e ogni minimo processo che regola la vita dei cittadini, alla democrazia reale".