02/03/2018
CISL sarda. Azione integrata Regione-Governo nazionale-Europa per uscire dall’emergenza. Principali urgenze: le politiche del lavoro e della coesione sociale e semplificazione della burocrazia.
Sono dieci i settori d’impegno sui quali intervenire per rilanciare sviluppo ed economia in Sardegna. Li ha elencati stamattina il segretario generale Cisl Gavino Carta nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche i segretari generali terri-toriali delle 8 unioni sindacali in cui si articola la presenza cislina in Sardegna. I settori d’impegno sono i seguenti: politiche del lavoro, specialità e autonomia, politiche sociali e sanitarie, scuola e formazione, riequilibrio territoriale, impresa, infrastrutture materiali e immateriali, trasporti e diritto alla mobilità, sviluppo di settore, Sardegna ed Europa.
L’azione integrata Regione-Governo nazionale ed Europa può aiutare a superare l’emergenza. Con un ruolo propulsore della Regione. “La Regione sarda deve fare la sua parte - ha detto Carta - cessando di essere centralizzatrice anche più dello Stato”. Le principali urgenze riguardano, in questo momento, le politiche del lavoro e della coesione sociale e semplificazione della burocrazia. Per quanto riguarda la prima, il sin-dacato rivendica riforme di terza generazione per puntare sulla qualità del lavoro, sulla formazione e sull’apprendimento continuo, incentivando il lavoro stabile e promuovendo l’accesso all’occupazione per le categorie sociali svantaggiate, e tutelando quanti hanno perso il posto di lavoro.
“E’ assolutamente indispensabile – ha aggiunto il segretario generale, affiancato dai se-gretari regionali Federica Tilocca e Francesco Piras - che la macchina regionale diventi uno strumento operativo delle politiche di programmazione e sviluppo, non come più spesso accade un orpello e un impedimento alla loro definizione. Una burocrazia che sembra un mostro tentacolare che con la sua inerzia e la sua burocrazia paralizza l’azione politica della stessa Regione e da risorsa si trasforma in vero proprio problema per l’intera comunità regionale”.
Secondo la Cisl sarda , la sfida che si ha davanti nel paese e in Sardegna è restituire va-lore al lavoro e quindi fare in modo che la produttività nelle aziende aumenti e possa creare reddito per le imprese e per i lavoratori, mentre attualmente aumentano i lavoratori e decresce il salario.. “Occorre investire sulla qualità del lavoro e introdurre, a partire dal manifatturiero, tecnologia ed innovazione di processo per innalzare – ha detto Gavino Carta - i volumi di produzione ed elevare il valore delle produzioni e del salario. Ma dopo aver agito sul modello contrattuale bisogna rapidamente costruire il contesto nel quale calarlo e quindi agire sulle politiche di sviluppo in tutti i settori dell’economia e del lavoro”.
L’Ufficio Stampa Cisl Sardegna

Numeri della Cisl sarda:
- Circa 145.000 iscritti, di cui il 58% attivi rappresentativi di tutti i settori del lavoro e il 42% pensionati, 53% uomini e 47% donne,
- Oltre 150 sedi in Sardegna (copertura del 40% dei comuni),
- quasi 160 dipendenti fissi e circa 50 stagionali,
- oltre 300 collaboratori volontari e una presenza capillare di servizi di patronato, fiscali, consumeristici, inquilinato, immigrazione e cooperazione, formazione professionale.