L’assessorato ai trasporti, dopo cinque anni di fuochi d’artificio, passando dalla bufala delle 2 ore da Sassari a Cagliari del Super-Treno spagnolo, alla debacle della continuità territoriale aerea, rilanciando con i trasporti nel “tubo” che ci permettono di arrivare in 20’ da Cagliari a Sassari e in 40’ ad Aiaccio, ha voluto chiudere in bellezza con una bislacca riforma del Trasporto Pubblico Locale con evidenti propositi elettorali.
Dopo cinque anni di silenzio tombale, nonostante l’incombente scadenza del 3 dicembre 2019 imposta dalle norme europee, e dopo avere regalato 200.000,00 dei sardi ad una società milanese, per conoscere dati già in possesso delle aziende pubbliche sarde, che ha partorito una proposta per 2 Ambiti Ottimali da realizzare in Sardegna, la giunta regionale ha partorito, un mese prima delle elezioni, un legge di riforma che prevede un Ambito Unico (solo di nome) e innumerevoli lotti di affidamento ad aziende di trasporto, con “l’obbligo da parte dell’Autorità Regionale di recepire la proposta, che rendono il TPL in Sardegna, una giungla divisa tra aree forti e aree a debole richiesta, cittadini di serie A e di serie B, penalizzando ulteriormente le zone interne dell’isola già fortemente penalizzate.
Una proposta che, polverizzando il bacino unico in lotti, mette a rischi posti di lavoro e qualità del servizio, ma non mette a rischio la moltiplicazione delle poltrone da attribuire ai vari C.d.A. organizzati per gestire aziende affidatarie dei lotti con almeno 30.000 abitanti, in palese contrasto con la normativa UE che ne prevede almeno 300.000.
Le OO.SS. invitano il Consiglio Regionale, maggioranza e opposizione, a rigettare questa pessima e pasticciata proposta di riforma del Trasporto Pubblico Locale inemendabile, che ha l’unico non nascosto obiettivo di raccogliere consensi elettorali, senza dare alcuna risposta alla garanzia di qualità ed efficienza di mobilità ai cittadini sardi.
Le OO.SS. annunciano che non lasceranno niente di intentato per impedire che questa proposta disastrosa possa distruggere le aziende pubbliche di TPL sarde, che possono vantare criteri di efficienza e produttività del personale tra i primi in Italia e annunciano che se la proposta dovesse proseguire il suo iter chiederanno la mobilitazione dei lavoratori dei trasporti della Sardegna e dopo 20 anni li porteranno in piazza proclamando lo
SCIOPERO GENERALE DEI TRASPORTI
Le Segreterie Regionali
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