08/04/2019
LA CRISI DEL TERMINAL CONTAINER DI CAGLIARI - IL VERTICE IN PREFETTURA - A RISCHIO 400 DI POSTI DI LAVORO
1520 mq di banchina, 16 metri di fondale, 400 lavoratori portuali professionali e altamente qualificati. Sono queste per ora le credenziali che offre il Terminal Container di Cagliari ormai pronto al tracollo se non ci saranno inteventi tempestivi per il suo rilancio soprattutto in termini di fiscalità di vantaggio e renderlo nuovamente appetibile alle grandi Compagnie Navali. Avere la Zes mette la Sardegna ma soprattutto il Porto Industriale, con i suoi 1660 ettari a disposizione, nelle condizioni di poter competere ad armi pari con tutti i nostri principali concorrenti che stanno nel Mediterraneo. Le zone economiche speciali, in diverse centinaia e oramai presenti in tutto il mondo, nascono per rilanciare il sistema portuale e tutta l’economia che possono generare. Chiediamo che venga istituito con urgenza l'organismo preposto, il cosidetto "comitato di indirizzo" composto da Regione Sardegna, Autorità di Sistema, MIT e Presidenza del Consiglio dei Ministri e che si realizzi quanto prima la cabina di regia che consenta di snellire i rapporti con le imprese al fine di semplificare la burocrazia che permetta a chi sta dentro di poter godere di credito di imposta per un massimo di 50 milioni, contratti di investimento e sviluppo, accordi per l'innovazione e incentivi per l'occupazione.

Sono alcune delle richieste che la delegazione della CISL , presenti il Segretario Regionale FIT Cisl - Corrado Pani, il segretario generale della UST Cisl Cagliari, Mimmo Contu, e il coordinatore Regionale Porti Fit Cisl - Raffaele Loddo), insieme alle altre OO.SS. presenti di CGIL, UIL e UGL, hanno portato all'attenzione di sua eccellenza la Prefetta di Cagliari dott.ssa Tafuri durante l'incontro di ieri (venerdì) in prefettura a cui hanno partecipato la neo Assessora Regionale al Lavoro Alessandra Zedda in rappresentanza della Regione Sardegna e il Presidente della ADSP Autorità di Sistema, Massimo Deiana. Il repentino crollo dei traffici nel porto canale è stato un fulmine a ciel sereno per centinaia di lavoratori e per le loro famiglie e non vorremo sia il preludio di una tempesta che a fine mese potrebbe abbattersi sull'intera comunità portuale. Non possiamo permetterci che una struttura eccezionale come il Porto industriale di Cagliari possa chiudere e diventare una delle tante incompiute cattedrali nel deserto; non possiamo permetterci che il crollo del porto canale, volano di sviluppo per quell'economia che ruota in gran parte intorno all'area vasta di Cagliari ma anche nell'isola, possa rappresentare lo spettro del licenziamento per tantissimi lavoratori in un territorio già abbastanza colpito dalla disoccupazione. La grave situazione in cui versa il Porto Industriale di Cagliari e i suoi lavoratori mertitano la giusta attenzione del governo Nazionale. Per questo motivo a sua eccellenza la Prefetta le è stato chiesto di farsi carico e pruovere le nostre istanze in un apposito tavolo nazionale alla presenza dei Ministeri competenti MIT e MISE insieme alla Regione Sardegna e alla proprietà, Contship Italia e Cacip.

Anche l'Assessora al Lavoro Zedda riconoscendo la dramaticità della situazione, è daccordo e condivide in pieno la richiesta del tavolo nazionale promosso dai sindacati, tuttavia, si è resa anche disponibile con una totale apertura nei confronti dei lavoratori del Terminal. Da parte nostra, ha dichiarato, c’è la massima disponibilità, ovviamente prima di tutto nei confronti dei lavoratori, non li lasceremo mai soli. Abbiamo anche l’esigenza di capire cosa succederà a livello societario per Cict e Contship. Per quanto riguarda invece i vincoli della Zona franca doganale siamo pronti a giocare una partita a 360° per analizzare tutti quegli aspetti che stanno impedendo l’affermazione del porto cagliaritano quale realtà centrale del Mediterraneo.

Il Presidente ADSP Massimo Deiana non ha nascosto di dover procedere a quanto disposto dalla legge. In relazione a quanto comunicato nella nota inviata da Contship Italia, avendo ricevuto informazioni che il terminalista non riuscirà a garnatire i volumi dichiarati per l'anno 2019, sarà costretto ad attivare un processo dovuto ma comunque, sempre pronto a tenere in considerazone novità, interlocuzioni e tentativi di mediazione che potrebbero intervenire e che si sonosottoposti come Autorità anche su sollecitazione del Prefetto. Attenderà i prossimi 15-20 giorni per capire cosa Contship Italia vorrà e deciderà di fare per poi procedere a convocare il comitato di gestione per le decisioni finali.

Il Prefetto ha registrato con molto interesse e partecipazione gli interventi dei sindacati. Ci ha fatto presente che vi sarà un grande impegno tra istituzioni e OO.SS. al servizio dei lavoratori, della città e della Sardegna. Porterà all'attenzione del suo Ministro quanto emerso dall'incontro al fine di investire e sollecitare i Ministeri competenti a farsi carico della delicata vertenza Sarda. Verificheremo, ha concluso, tutto quello che a livello governativo si può attivare per salvaguardare i posti di lavoro e rilanciare con nuove prospettive lo sviluppo del Porto.