08/11/2019
Il 15 novembre sit in edili sardi davanti all'Assessorato regionale LL.PP:“Rilanciare il settore delle costruzioni, rilanciare il paese”
Due miliardi e quattrocento milioni di euro in opere pubbliche inutilizzati e 30 mila posti di lavoro persi dal 2008 a oggi, sono una ragione più che sufficiente per giustificare sciopero dei lavoratori edili sardi e sit in davanti al palazzo della Regione Sardegna il prossimo 15 novembre, lo stesso giorno in cui in tutta l’Italia i lavoratori delle costruzioni di Feneal Uil- Filca Cisl- Fillea Cgil protesteranno per “Rilanciare il settore delle costruzioni, rilanciare il paese” . “E’ fondamentale proseguire il percorso di sostegno alle rivendicazioni della FLC nei confronti del Governo e delle forze parlamentari”, dicono i segretari generali di categoria degli edili sardi Giovanni Matta (Filca-Cisl), Erika Collu (Fillea-Cgil ) e Foddai (Feneal-Uil), che “ribadiscono fermamente la convinzione che mai come in questo momento riconoscere l’importanza strategica del settore delle costruzioni significhi una vera opportunità di crescita per la Sardegna nel suo complesso.
Le parole chiave restano le stesse: infrastrutture, lavoro e sviluppo.

1) INFRASTRUTTURE : la Sardegna vive una situazione paradossale in cui le opere finanziate non decollano: 600 milioni per lavori in esecuzione già affidati, 1.4 miliardi che invece fanno riferimento al pacchetto del con-tratto di programma firmato dal Governo-Renzi per opere in progettazione, e altri 400 milioni sull’accordo quadro, già disponibili per l’adeguamento e la sistemazione di alcuni tratti della viabilità sarda. Risorse che però sono ferme e si perdono nel labirinto delle rigidità autorizzative.
2) LAVORO: rilanciare il settore delle costruzioni significa mettere in campo una straordinario piano per l’occupazione della Sardegna: sono più di 30 mila i lavoratori edili fuoriusciti dal settore dal 2008 a oggi con il conseguente impoverimento e dispersione di un imponente patrimonio professionale e senza un turn over di nuove figure legate alla transizione tecnologica e all’innovazione dei processi produttivi;
3) SVILUPPO : la riqualificazione del patrimonio abitativo, l’edilizia scolastica, le reti ospedaliere, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici con utilizzo di materie prime naturali ed eco-compatibili, un piano lungimirante di prevenzione e messa in sicurezza di tutto il territorio contro il dissesto idrogeologico sono in questo senso un’opportunità per mettere in rete risorse pubbliche a vantaggio della collettività sono, anch’essi asset strategici e rappresentano un valore aggiunto per la crescita e lo sviluppo della Sardegna.
Sono queste le ragioni che vedranno il sindacato sardo delle costruzioni impegnato in una capillare campagna di assemblee territoriali di informazione e sensibilizzazione che culminerà in un sit-in dei lavoratori programmato per il giorno 15 novembre prossimo davanti all’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici.