Incontro - dibattito
CAGLIARI
Mercoledì 29 marzo 2006 ore 16,30
RESOCONTO
Sono 381 i collaboratori coordinati e continuativi che operano presso l’università cagliaritana, suddivisi nei settori della Ricerca (141), amministrativi (170), linguistica (49), Tutor (9), Tutor disabili (12). Il segretario della Cisl università di Cagliari, Tomaso Demontis, nel citare questi dati nel corso del seminario organizzato, con la regia di Barbara Gessa, dalla Cisl Cagliari dal titolo “le Collaborazioni nella pubblica amministrazione”, ha posto l’obiettivo di inquadrare giuridicamente e sindacalmente un fenomeno di vaste dimensioni, al fine di migliorare le condizioni di tutela di lavoratori. Si tratta di giovani, con buone professionalità ed elevati titoli di studio, ma che, come tutti i COCOCO, non hanno tutele quali ferie, diritto alla malattia, permessi di studio. Il segretario della Cisl università ha proposto, sulla falsariga di quanto avvenuto in altri atenei, di aprire un confronto con la parte pubblica, per raggiungere un accordo sindacale.
Tutto ciò di fronte ad una platea di una settantina di giovani collaboratori, del rettore dell’Ateneo cagliaritano, Pasquale Mistretta, del Preside della facoltà di giurisprudenza, prof. Francesco Sitzia, del segretario generale della Cisl cagliaritana, Fabrizio Carta, di Ivan Guizzardi, presidente ALAI nazionale, nonché del relatore prof. Enrico Mastinu che ha parlato con semplicità e con competenza dei profili giuridici della collaborazione, all’interno della pubblica amministrazione.
Nel corso del dibattito, la Cisl, ha commentato alcuni dati statistici sul lavoro atipico in Sardegna e nella provincia di Cagliari, desunti dalle iscrizioni al fondo lavoratori parasubordinati dell’INPS. Pur tarando i dati, non sempre aggiornati, i numeri sono impressionanti: in Sardegna i Collaboratori iscritti sono oltre 80000 e solo nella provincia di Cagliari sono oltre 40000, con un trend di crescita continuo che non pare arrestarsi neanche a fronte dell’approvazione del decreto 276 che ha introdotto le collaborazioni a progetto, nel settore privato, con le relative sanzioni in caso di mancato rispetto della norma.
Si registra, infatti, una crescita complessiva nei 5 anni presi ad esame (2000 2004) di circa l’80% in campo nazionale, mentre in Sardegna si arriva al 86%. Nella provincia cagliaritana la percentuale di aumento nei 5 anni sfiora il 100%.
La massima parte delle collaborazioni si addensa nelle pubbliche amministrazioni, a causa dell’impossibilità di effettuare nuove assunzioni per effetto delle recenti leggi finanziarie nazionali. Mentre la statistica dice che circa l’80% dei collaboratori supera i trent’anni d’età e il 15% di essi è ultracinquantenne. L’analisi dei dati statistici mette in evidenza anche la diversa percentuale delle donne sul totale: in Italia la percentuale è del 47%, in Sardegna e a Cagliari supera il 52%.
Dati incontrovertibili che dimostrano l’attuale debolezza e precarietà del mercato lavoro in Sardegna: le collaborazioni diventano, infatti, un rifugio di tanti lavoratori, mentre le percentuali di lavoro nero a Cagliari raggiungono la soglia del 18/19% su quello regolare.
Un’area grigia, dentro la quale si celano molti casi di applicazione scorretta della collaborazioni (nel pubblico e nel privato) che nascondono in realtà lavoro subordinato, sulla quale il sindacato intende intervenire con attenzione, andando a contrattare i trattamenti economici e normativi con aziende pubbliche e private, a partire dall’Università.
In particolare, il presidente dell’ALAI, Ivan Guizzardi, ha sottolineato l’esigenza che i lavoratori temporanei, collaboratori a progetto o COCOCO, abbiano un trattamento contrattato e dignitoso che si avvicini a quello dei lavoratori subordinati. Come avvenuto nel caso dei lavoratori somministrati per i quali, pur nella loro temporaneità, è stato costruito un sistema basato sulla bilateralità che assicura percorsi formativi, tutele sugli infortuni integrative di quelle dell’INAIL, l’accesso al credito, formule di trattamento sanitario aggiuntivo, nonché l’applicazione di un contratto di lavoro.
L’ALAI vuole essere un ponte tra il lavoro atipico, che può interessare il lavoratore in periodi transitori, ma che non può essere il suo destino finale. Per questo, vanno avanzate proposte per migliorare la legislazione previdenziale, annullando il differenziale di costi previdenziali, e di tutela generale, ma, secondo Guizzardi e secondo ALAI e CISL, occorre rafforzare la contrattazione collettiva che invece la legge 30 e il decreto 276, in relazione alle collaborazioni, non ha previsto.
Per questo, vanno migliorati i servizi per l’impiego e l’orientamento al lavoro, pubblico e privato, e va introdotto un sistema di ammortizzatori sociali e di stato sociale universale, ma anche integrato dalla bilateralità e dagli accordi sindacali, nei quali aziende, enti e lavoratori mettano ciascuno qualcosa di proprio.
L’ALAI e la CISL hanno quindi proposto al Rettore dell’università cagliaritana l’apertura di un tavolo di confronto, delineando due filoni per la regolazione dei rapporti di lavoro atipico: da un lato gli accordi sulle collaborazioni, dall’altro l’ipotesi di costituire società di servizi a partecipazione pubblica, rivolte alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari che, in gran numero, si trovano nelle pubbliche amministrazioni.
Il Rettore e il Preside della facoltà di giurisprudenza sono intervenuti, assicurando attenzione alla problematica. Nei prossimi giorni verificheremo la concretezza delle risposte.
Nota a cura di ALAI, CISL, CISL Università Cagliari
Nella sezione documenti l'intervento del segretario della Cisl di Cagliari.