28/04/2006
Alloggi a locazione permanente a Cagliari: lettera di Sicet e Cisl al Sindaco
In merito alla predisposizione della graduatoria per l'assegnazione degli alloggi in locazione permanente a canone concordato, il Sicet e la Cisl hanno scritto una lettera al Sindaco, per contestare i criteri adottati.


Oggetto: Alloggi in locazione permanente.


Il Comune di Cagliari, tramite un avviso pubblico, sta fissando le regole per l’inserimento degli aventi diritto all’assegnazione in locazione permanente con canone concordato, non superiore a quello previsto dalla legge 431/98, di 56 alloggi:
n° 20 nuovi da costruire in Via Corsica, 20 da ristrutturare in via Della Pineta, 16 da costruire a cura dello IACP in via Malfidano.
Si tratta dell’applicazione di quanto deliberato nel 2003 dalla Regione Sarda, nell’ambito del programma sperimentale di edilizia residenziale “20000 alloggi in affitto”.
Si tratta di un’iniziativa importante perché mette a disposizione, in un momento di crisi del mercato degli affitti, alloggi nuovi o da ristrutturare in zone non marginali della città.
La delibera della Regione individua anche i requisiti per individuare i locatari; hanno diritto a presentare la domanda:

q cittadini italiani, europei o extracomunitari in regola con le disposizioni in materia d’affitto;
q i cittadini con la residenza nel comune di Cagliari e provincia;
q coloro che non hanno titolarità di diritti di proprietà su alloggi adeguati in Sardegna;
q coloro che non hanno ottenuto altre agevolazioni.

La priorità nell’assegnazione è per i nuclei familiari sottoposti allo sfratto, con all’interno portatori di handicap, con anziani ultrasessantacinquenni o per famiglie di nuova formazione.

La normativa regionale indica chiaramente anche il requisito di reddito: possono fare domanda tutti i nuclei familiari il cui reddito annuo complessivo, calcolato ai sensi dell’articolo 21 legge 5/8/78 n° 457, non sia superiore al limite di 25.126,00 Euro.

Il Comune di Cagliari, invece, nonostante la contrarietà del SICET, con motivazioni incomprensibili, ha introdotto un ulteriore requisito: non solo un limite massimo (quello previsto dalla Regione), ma anche uno minimo pari ad Euro 11.465,00, con una disposizione non solo illegittima ma anche iniqua, a parere della CISL e del SICET.

In questo modo, infatti, si tagliano fuori dalla possibilità di accesso a questa agevolazione (avere un alloggio a canone concordato permanente ) proprio le fasce più deboli quali lavoratori atipici, lavoratori socialmente utili, cococo o cocopro, pensionati al minimo, o lavoratori part time i cui redditi stanno al di sotto di quella soglia. E, purtroppo ce ne sono!!!!

Tutto ciò è ancora più grave anche in considerazione della attuale mancanza di interventi a favore dell’edilizia residenziale sovvenzionata.
Il SICET e la CISL chiedono pertanto al Sindaco e all’assessore di intervenire per modificare la normativa e adeguarla a quella regionale.



Il Segretario SICET Il Segretario UST/CISL
Giampaolo Carta Fabrizio Carta