30/04/2006
Il punto su alcune drammatiche vertenze in Provincia
Sono tante le vertenze che in queste settimane interessano, purtroppo, le province di Cagliari e del Medio Campidano e che mettono a rischio di licenziamento tanti lavoratori, in un territorio già così penalizzato.

Decine di lavoratori nelle Case di cura private e di fisioterapisti rischiano il posto di lavoro, a causa delle scelte della Regione sarda. I 36 lavoratori di Ecoserdiana sono oggetto di una procedura di mobilità per la mancata autorizzazione alla rimodulazione della discarica e perché l’azienda non è riuscita ancora a diversificare l’attività. E i licenziamenti stanno per diventare operativi nelle prossime settimane.

Ma in particolare tre ci appaiono quelle più odiose e significative:

Quella della SARMED, un’azienda industriale del Medio Campidano, nella quale sono stati messi in mobilità 28 lavoratori per poi riassumere gli stessi lavoratori dalla mobilità o altri giovani per risparmiare sul costo del lavoro. L’azienda vuole eliminare scientemente il sindacato e la CISL in particolare, licenziando i delegati sindacali.

Quella della SCAINI: un’atroce beffa si è consumata, ancora una volta nei confronti di questi lavoratori che soffrono da anni una situazione drammatica.
La liquidazione volontaria, la messa in mobilità, la fine degli ammortizzatori sociali, la mobilità in deroga, le tante promesse di ripresa dell’attività con finti imprenditori dipesoti a rilevarla, gli infruttuosi incontri romani, con accompagnamento di politici e religiosi, i tanti incontri in Regione sono le tappe di un calvario lunghissimo: ed ora la beffa del decreto, promesso da Berlusconi, in una serata di campagna elettorale, con il quale sembrava si potesse arrivare a processi di riqualificazione dei lavoratori ultracinquantenni, per poi consentirgli il prepensionamento.
Ma in realtà dopo la lettura attenta del decreto, l’amara sorpresa: il decreto non si applica ai lavoratori SCAINI, proprio a quelli che più soffrono, tra i sofferenti.
M i lavoratori della SCAINI e il sindacato, la CISL in prima fila, non possono arrendersi: ai 122 lavoratori si ha il dovere di dare una risposta seria: è un nostro dovere e su questo la CISL si impegnerà.
Sarebbe assurdo che non si trovino soluzioni proprio per i più deboli.

Quella di INTERTEAM: è una cooperativa che opera da tempo a Cagliari con circa 450 dipendenti con commesse della Telecom e della Tim. Ha attraversato varie fasi ma oggi vi è il rischio che, pur in presenza di commesse e pur in presenza di circa 70 assunzioni di nuovi COCOPRO, con l’argomentazione di costi eccessivi, la proprietà (perché la cooperativa è sui generis) voglia ridurre il personale. L’imprenditore ora propone di sciogliere la cooperativa e di passare tutti i lavoratori (450 dipendenti recentemente passati da una COCOCO ad un contratto di lavoro subordinato) all’azienda GEMINI con forti riduzioni di orario: in pratica si passerebbe dal full time a meno di 25 ore settimanali e per i picchi di lavoro si proporrebbe ai lavoratori non lo straordinario, ma un contratto di collaborazione a progetto, assolutamente illegittimo.
In questi giorni è in corso una trattativa sindacale serrata, anche perché proprio il 28 si è tenuta l’assemblea dei soci per approvare il bilancio e, per ora, è stato respinto il tentativo di sciogliere la cooperativa.
CGIL CISL UIL ora tenteranno di rendere concreto l’accordo fatto tre mesi in sede dell’assessorato regionale al lavoro, nel quale si erano presi impegni per ridare commesse ad INTERTEAM sul digitale terrestre: accordo di fatto rimasto lettera morta.
Si è ottenuta una moratoria di 15 giorni durante i quali occorrerà mettere in campo iniziative di sensibilizzazione della committenza e delle istituzioni. Sarebbe veramente assurdo che si perdessero quelle professionalità ed esperienze cha fanno di INTERTEAM un ‘azienda di eccellenza nel settore.

Sono tre esempi, diversi ma nella sostanza uguali: dal lavoro si passa alla precarietà e poi alla disoccupazione ed è il terreno sul quale ci dobbiamo impegnare, perché la disoccupazione, come dice qualche studioso, è uno spreco che va combattuto.


Nota a cura della CISL di Cagliari