In data 15 giugno 2006 si è svolta una riunione del tavolo tecnico per la stabilizzazione dei Lavoratori socialmente utili, presso l’assessorato regionale al lavoro.
Alla riunione erano presenti oltre l’assessore Salerno anche i funzionari della Regione e dell’INSAR e le segreterie regionali di CGIL/CISL/UIL.
La riunione arriva dopo diverse richieste sindacali e dopo una stasi di parecchi mesi e tendeva a verificare quanto fatto dalla Regione in questo lasso di tempo, anche a seguito dell’incontro avuto il 7 febbraio scorso con il Presidente Soru.
L’assessore ha illustrato le azioni intraprese dalla regione per cercare di ridurre il bacino dei LSU, consegnando una statistica relativa al numero : 258 Cagliari, 266 Sulcis, 83 Medio Campidano, 64 Nuoro, 9 Ogliastra, 103 Oristano, 18 Olbia, 260 Sassari.
Sono state anche indicate le iniziative di stabilizzazione più significative realizzate in questi mesi o in corso di attuazione; 33 Lsu di Porto Torres stabilizzati per il Parco dell’Asinara, iniziative in corso a Bitti, Arbus, Pabillonis e quelle delle province, peraltro più annunciate che altro: Ogliastra, assunzioni in organico; Cagliari, assorbimento nella Proservice, Oristano, costituzione di una società mista; Sassari, in parte assunzioni dirette in parte esternalizzazione; Sulcis, subentro nei progetti della ex provincia di Cagliari per 35 lavoratori. Inoltre a Villamassargia e a san Giovanni Suergiu vi sarebbero assunzioni negli appalti per la nettezza urbana, con la premialità sociale.
L’assessorato ha cercato anche finanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli già previsti. Le risorse a disposizione ammontano a 7,4 milioni di Euro (ordinarie), mentre la Regione sarda è riuscita ad assicurarsi dal Ministero del Lavoro una somma aggiuntiva di 8,807 milioni di EURO, ottenendo circa il 30% di un Fondo a livello nazionale, pari a 30 milioni di Euro.
Tenendo conto dei contributi del Sindacato (che l’assessore ha ringraziato), la Regione intende utilizzare le somme aggiuntive per favorire la stabilizzazione pressi gli enti locali e le ASL, con le quali si è aperto un confronto. In pratica le ASL sarde stabiliscono un incremento della pianta organica, tesa all’inserimento dei LSU e la Regione, considerando anche le difficoltà di bilancio delle ASL, contribuirebbe per il costo del lavoro, per l’assunzione dei LSU, per il 100% per i primi tre anni e per il 75% per i successivi due anni.
Per quanto riguarda le esternalizzazioni, vi sarebbe, in aggiunta ai normali incentivi, un incentivo di circa 5000 € per ogni lavoratore per tre anni: tale contributo verrebbe dato all’Ente che esternalizza che deve poi utilizzarlo nel progetto stesso.
Per quanto riguarda le ASL, invece, si procederà ad incontrare i manager delle ASL, proporre l’incremento della pianta organica, finalizzata all’inserimento dei LSU: ciò consentirebbe un risparmio per le ASL che, oggi, ricorrono ad assunzioni di lavoratori interinali o a tempo determinato.
Ovviamente come CISL abbiano subito posto la questione della trasparenza: si tratta di identificare le professionalità occorrenti e di stabilire criteri per la scelta dei lavoratori con regole chiare e certe e di incrementare la professionalità con appositi percorsi formativi. I criteri sarebbero quelli dell’anzianità, della professionalità, della vicinanza dalla residenza.
I numeri: ASL 7 19 assunzioni, ASL 8 15, ASL 3 9, ASL 6 13/15 assunzioni, ASL 1 (Sassari) 27, Brotzu 20 assunzioni.
In pratica con i circa 9 milioni di EURO aggiuntivi si dovrebbe procedere a circa 200 stabilizzazioni, in aggiunta alle cento previste per il vecchio accordo con IFRAS.
La regione ha abbandonato la strada del contributo al prepensionamento, perché tecnicamente irrealizzabile, mentre ha ripristinato il contributo di 70000 euro per l’autoimpiego. Come CISL, abbiamo suggerito di prevedere un incentivo una tantum a chi dovesse andare in pensione (vecchiaia o anzianità) con le regole ordinarie.
Inoltre, è stato suggerito dalla Cisl di verificare i lavoratori socialmente utili che sono invalidi e ai quali si può applicare la legge 68 per eventuali inserimenti mirati.
In sostanza quindi le risorse aggiuntive verrebbero utilizzate per incrementare gli incentivi per le assunzioni dirette e in parte per sostenere i processi di esternalizzazione (società miste o in house).
Inoltre il tavolo tecnico ha previsto delle fasi di pressione e di confronto con i Sindaci e con i Presidenti delle province per dare gambe alle iniziative programmate e che però tardano ad essere concretizzate.
Le stabilizzazioni previste sono 300 circa più quelle degli enti locali e delle province.
Si è abbandonata invece la proposta di inserire i LSU nel progetto Sardegna si fa bella.
Verrà stilato un verbale di riunione del tavolo tecnico ed è stata convocata una riunione il 21 giugno ore 12,00 presso l’assessorato al lavoro.
Successivamente, sulla base dei risultati del tavolo tecnico, si proporrà una delibera da far approvare alla Giunta Regionale.