01/07/2006
Incontro con il Governo del 29 giugno 2006
INCONTRO CON IL GOVERNO
Roma, 29 giugno 2006

Si è svolto il 29 giugno il previsto incontro col governo sul DPEF.
La manovra complessiva annunciata sarà di 3 punti percentuali di PIL (il valore di ogni punto è di 14 miliardi di euro) entro il 2007, allo scopo di rientrare nei parametri fissati dalla Comunità Europea del 3% del rapporto deficit/ PIL, di promuovere lo sviluppo e gli obiettivi sociali prioritari.
Il Governo sostiene la possibilità di "sforare" il 2007 verso il 2008 a condizione che le decisioni siano esplicitamente avviate nella finanziaria prossima.
In questo quadro viene prospettata la anticipazione di uno 0,5 di PIL tramite provvedimenti urgenti (la manovra correttiva).
Questi provvedimenti riguarderanno interventi contro la evasione e la elusione con esiti quantitativi certi e non tagli alla spesa sociale.
Il presidente Prodi ha confermato che in finanziaria vi saranno i 5 punti di riduzione del cuneo fiscale, ripartiti, senza peraltro definirne le modalità che saranno oggetto di futuro confronto. Il DPEF coprirà un arco temporale di 5 anni con l’obiettivo di riportare l’indebitamento sotto il 100%.
E' stato da noi rilevato, pur nell'apprezzamento del metodo prospettato, che mancava la indicazione del tasso di inflazione nonché l'entità del debito.
Abbiamo inoltre sottolineato che la nostra disponibilità al negoziato doveva comprendere la reciproca disponibilità del Governo a considerare alcuni punti fermi prospettati del sindacato.
La CISL ha ribadito le questioni centrali della propria piattaforma e tra queste l'anticipazione della previdenza complementare, l’esclusione di moratorie contrattuali, il finanziamento del fondo per i non autosufficienti e l'adeguamento del valore delle pensioni.
E’ l’inizio positivo di un percorso che resta certamente complesso e difficile.
Esso non era per nulla scontato, alla luce del confronto duro e a distanza, in queste settimane, con esponenti del governo sia su una visione riduttiva della politica di concertazione sia su ipotesi di politica economica con tagli alla spesa pubblica soprattutto a carico dei lavoratori e dei pensionati.
E’ quindi da valorizzare come un primo risultato della incisività della azione politica della CISL.
Innanzitutto comincia a prendere corpo la scelta della concertazione, alternativa al lobbismo ed anche al sindacato di schieramento.
Con il nuovo Governo si è aperto un confronto che può ripristinare la politica dei redditi e produrre accordi di concertazione, che valorizzino autonomia e responsabilità delle forze sociali nel realizzare un negoziato impegnativo, ma esplicito sulle scelte della Finanziaria.
Nella qualità della manovra correttiva 2006, coperta sostanzialmente da esiti certi di interventi su evasione ed elusione, è cominciata ad affermarsi una scelta politica di fondo da noi ribadita in queste settimane fino alla irritazione da parte di molti della stessa maggioranza e che deve ispirare le scelte della Finanziaria 2007.
Le risorse, cioè, per risanamento, sviluppo e obiettivi di giustizia sociale – senza tempi diversi -, devono prioritariamente venire dalla equità fiscale (lotta ad evasione ed elusione, tassazione delle rendite finanziarie, recupero del secondo modulo della riforma fiscale di Berlusconi, innalzamento dei contributi dei lavoratori autonomi ..).
Rispetto agli interventi sulla spesa pubblica - i capitoli enunciati nell’incontro, senza riferimento al merito, sono stati: Enti locali, sanità, previdenza, pubblico impiego – da affrontare nello sviluppo del confronto sulla Finanziaria, si è rafforzata la linea, alternativa a quella dei tagli e per noi molto impegnativa.
I risultati si devono ottenere da una politica rigorosa di razionalizzazione e riqualificazione, attraverso percorsi certi di rientro da sprechi ed inefficienze, di responsabilizzazione attraverso un nuovo patto interno, di valorizzazione della contrattazione e della concertazione ai diversi livelli.
Infine va valorizzata, a fronte della primitiva rigidità del ministro dell’Economia, una prima apertura del governo a chiedere a Bruxelles, come sostenuto dalla CISL, lo scorrimento di un anno, al 2008, del conseguimento dell’obbiettivo del “ –3% “ nel rapporto deficit – PIL.
Essa, infatti, rafforza il perseguimento delle due scelte su equità fiscale e razionalizzazione della spesa pubblica, i cui esiti per essere apprezzati hanno bisogno di tempo.
Nota a cura della segreteria generale confederale