SITUAZIONE TRASPORTO AEREO
COMUNICATO STAMPA UNITARIO
Oltre un mese fa, il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, insieme al Presidente della Giunta regionale, Soru, l'assessore ai trasporti, Sandro Broccia, ed una nutrita rappresentanza politica ha incontrato, all'aeroporto di Cagliari, le segreterie territoriali di CGIL CISL UIL confederali e di categoria e una folta delegazione di lavoratori. L’incontro, sollecitato per la situazione contingente dei lavoratori a rischio di occupazione, ha avuto come tema anche i problemi del trasporto aereo di Cagliari e, indirettamente, dell’intera Sardegna.
In quell’occasione, trasformatasi da trattativa sindacale ad evento mediatico, le segreterie sindacali hanno chiesto un incontro sindacale a Roma per discutere con compiutezza, dei problemi del trasporto aereo sardo e cagliaritano, con particolare riguardo al regime della continuità territoriale e alla funzionalità dell'aeroporto cagliaritano. In effetti, a distanza di un mese poco è cambiato dei problemi sollevati durante l’incontro e la cui soluzione era stata enfaticamente annunciata. Anzi è sicuramente peggiorata.
La situazione del trasporto aereo in Sardegna e in particolare a Cagliari sta assumendo contorni estremamente preoccupanti, sia per gli utenti, sia per i lavoratori impegnati. Gli uni soggetti a colpevoli, intollerabili disservizi, ritardi, cancellazione di voli, mancanza di posti, gli altri, per assurdo, rischiano posti di lavoro, proprio in un settore dove vi dovrebbe essere un aumento dell’occupazione. Eppure il buon funzionamento del sistema dei trasporti è fondamentale per lo sviluppo socio economico di una Regione e di un territorio, a maggior ragione di un’isola come la Sardegna, perché esso costituisce un elemento chiave e viene considerato il primo indicatore di competitività territoriale.
Negli ultimi anni sono migliorate le infrastrutture aeroportuali, vi è stato un aumento del traffico, sono arrivate le compagnie low coast, vi è stato un processo di liberalizzazione.
Ora però vi è da domandarsi se la Sardegna riesce a sfruttare tutte le potenzialità che il trasporto aereo può offrire: per i sardi, da sempre penalizzati nei costi, per i turisti, se si vuole che davvero il turismo sia uno dei fattori decisivi per lo sviluppo e per il rilancio dell’occupazione nella nostra provincia. La risposta è evidente: basta chiedere ai viaggiatori inferociti o ai lavoratori che rischiano il licenziamento.
Diverse e ben distribuite sono le responsabilità della crisi evidente che, da diverso tempo, attanaglia il sistema di trasporto aereo in Sardegna e, soprattutto a Cagliari, e mette a rischio non solo l’operatività dei voli, ma anche il sistema turistico e quindi economico cagliaritano e sardo.
Dal Governo che ha cancellato i contributi per la continuità territoriale, alla Regione Sarda che ha passivamente accettato e che ha almeno una culpa in vigilando, all’Alitalia che pare “boicottare” il regime di continuità territoriale, alle compagnie affidatarie dei voli, chiaramente inadeguate per numero di aerei e equipaggi e disorganizzate per l’assistenza dei passeggeri in transito a Fiumicino e Linate; alle società di gestione degli aeroporti, che devono essere più attive e più coordinate con il resto della società circostante, ma soprattutto la totale assenza dell’ENAC quale ente di controllo sia sul trasporto aereo che sulle operazioni di assistenza aeroportuale.
Sicuramente va rivisitato il sistema di continuità territoriale che probabilmente non risponde alle esigenze e qui va aperto un dibattito franco anche con la Regione Sarda, ma va anche stigmatizzata la scelta di alcune compagnie, come l’Alitalia, che, o per colpevole dimenticanza o per scelta sciagurata, si sono poste fuori da questo sistema preferendo la via del ricorso amministrativo, contribuendo a rendere instabile il trasporto in un periodo delicatissimo quale quello estivo, così determinante per i flussi turistici. Anche perché le altre compagnie non appaiono in grado di dare risposte certe in termini di efficienza e di competitività.
Ma va anche aperto un confronto con la società di gestione dell’aeroporto cagliaritano, con la SOGAER, da troppi anni ente chiuso in se stesso e non aperto al confronto e alla concertazione con le parti sociali: non si ricordano incontri con il sindacato confederale sui temi dello sviluppo dell’aeroporto nel contesto provinciale cagliaritano, pur essendo necessario promuovere l’intermodalità.
E, infine, bisogna costruire un sistema di regole certe a favore del diritto all’occupazione dei dipendenti, tuttora esposti a precarietà e incertezze, ad ogni gara di continuità territoriale e ad ogni cambio di vettore sulle rotte.
Insomma, una situazione nebulosa anche in vista della prossima scadenza del 20 luglio, data nella quale il TAR del Lazio esaminerà il ricorso dell’ALITALIA, ed ormai chiaro a tutti che se ciò si concretizzasse si aggiungerebbero altri problemi che renderebbero l’estate 2006 dei sardi e dei cagliaritani come annus horribilis per i viaggiatori, gli utenti, i lavoratori e per il turismo:
CGIL CISL UIL della provincia di Cagliari chiedono perciò un impegno speciale della regione Sarda con interventi concreti.
Il sindacato cagliaritano preannuncia comunque una mobilitazione generale che coinvolgerà non solo i lavoratori dell’aeroporto, ma le forze politiche e istituzionali, le associazioni dei consumatori, i lavoratori di ogni settore: se non vi saranno soluzioni per i trasporti il danno è infatti per tutti, disoccupati sardi in testa.
Per la risoluzione dei problemi non bastano missioni di un giorno in Sardegna di ministri con consulenti o politici al seguito. E’ necessario invece aprire un tavolo di concertazione reale per l’approfondimento delle problematiche, in base agli impegni assunti dal Ministro dei Trasporti e dal Presidente della Regione Sarda nell’incontro dello scorso mese di giugno, e per l’analisi dei diversi elementi (frequenze, affidabilità dei collegamenti, qualità, costi tariffari, occupazione, consolidamento attività del settore).
Cagliari 6/7/2006
Le Segreterie Territoriali
CGIL CISL UIL
Costa Carta Mereu