07/07/2006
Esecutivo Cisl Cagliari: sintesi della relazione introduttiva
SINTESI RELAZIONE COMITATO ESECUTIVO UST 6/7/2006


· Situazione di degrado morale: tangentopoli sembrava finita, ma in realtà è necessaria un’opera di moralizzazione nella nostra società. Basti pensare per un attimo a quanto accaduto nel settore bancario negli ultimi tempi, o quanto accaduto alla RAI o, ancora, nel calcio. Non possiamo e vogliamo fare i censori, ma ritengo che sia necessario un impegno forte, a partire dal mondo della politica a quello del sindacato, per mettere al centro dell’attenzione i valori di solidarietà, trasparenza, giustizia sociale che devono contraddistinguere una società moderna. E il sindacato deve avere le carte in regola per poterle reclamare.
· Anche perché siamo di fronte ad una situazione socio economica non facile con un rapporto deficit/prodotto interno lordo elevato, un debito pubblico in crescita, un’inflazione che non accenna a diminuire. Gli annunci fatti nelle settimane scorse da Padoa Schioppa non ci devono lasciare indifferenti. C’è il rischio che i lavoratori siano chiamati, nuovamente, a risanare la situazione e questo sarebbe oltremodo ingiusto e sarebbe ancora più ingiusto se prima non si mettesse mano al problema dell’evasione fiscale e non si indirizzasse la società verso una moralità pubblica.
· Vi sono stati annunci di una situazione grave ed ora la manovra appare leggera, mentre è stato approvato, quasi alla chetichella, un provvedimento sulle liberalizzazioni che secondo le intenzioni dovrebbe andare a vantaggio dei consumatori, con risparmi calcolati dalle associazioni in diverse centinaia di euro a famiglia. Gli interventi sui notai, sugli avvocati, sui taxisti, sui farmacisti, su banche e assicurazioni, sulla liberalizzazione delle licenze commerciali, o sull’abolizione della posizione dominante delle società municipalizzate, sono problematiche importanti e che influenzeranno anche l’attività sindacale nei prossimi mesi. Ci sono opposizioni forti a questo decreto, ma attendiamo di conoscere il testo più completo. Restano le problematiche dei grandi monopolisti nelle telecomunicazioni, nell’energia dove, come dice Bonanni, sono state fatte le privatizzazioni che non hanno portato però ad una vera liberalizzazione e quindi ad una riduzione delle tariffe.
· Si è svolto il 29 giugno il previsto incontro col governo sul DPEF.
La manovra complessiva annunciata sarà di 3 punti percentuali di PIL (il valore di ogni punto è di 14 miliardi di euro) entro il 2007, allo scopo di rientrare nei parametri fissati dalla Comunità Europea del 3% del rapporto deficit/ PIL, di promuovere lo sviluppo e gli obiettivi sociali prioritari. Il Governo sostiene la possibilità di "sforare" il 2007 verso il 2008 a condizione che le decisioni siano esplicitamente avviate nella finanziaria prossima.
In questo quadro viene prospettata la anticipazione di uno 0,5 di PIL tramite provvedimenti urgenti (la manovra correttiva). Questi provvedimenti riguarderanno interventi contro la evasione e la elusione con esiti quantitativi certi e non tagli alla spesa sociale.
Il presidente Prodi ha confermato che in finanziaria vi saranno i 5 punti di riduzione del cuneo fiscale, ripartiti, senza peraltro definirne le modalità che saranno oggetto di futuro confronto. Il DPEF coprirà un arco temporale di 5 anni con l’obiettivo di riportare l’indebitamento sotto il 100%. E' stato da noi rilevato, pur nell'apprezzamento del metodo prospettato, che mancava la indicazione del tasso di inflazione nonché l'entità del debito.
Abbiamo inoltre sottolineato che la nostra disponibilità al negoziato doveva comprendere la reciproca disponibilità del Governo a considerare alcuni punti fermi prospettati del sindacato.
La CISL ha ribadito le questioni centrali della propria piattaforma e tra queste l'anticipazione della previdenza complementare, l’esclusione di moratorie contrattuali, il finanziamento del fondo per i non autosufficienti e l'adeguamento del valore delle pensioni.
E’ l’inizio positivo di un percorso che resta certamente complesso e difficile.
Esso non era per nulla scontato, alla luce del confronto duro e a distanza, in queste settimane, con esponenti del governo sia su una visione riduttiva della politica di concertazione sia su ipotesi di politica economica con tagli alla spesa pubblica soprattutto a carico dei lavoratori e dei pensionati. E’ quindi da valorizzare come un primo risultato della incisività della azione politica della CISL. Innanzitutto comincia a prendere corpo la scelta della concertazione, alternativa al lobbismo ed anche al sindacato di schieramento.
Con il nuovo Governo si è aperto un confronto che può ripristinare la politica dei redditi e produrre accordi di concertazione, che valorizzino autonomia e responsabilità delle forze sociali nel realizzare un negoziato impegnativo, ma esplicito sulle scelte della Finanziaria.
Nella qualità della manovra correttiva 2006, coperta sostanzialmente da esiti certi di interventi su evasione ed elusione, è cominciata ad affermarsi una scelta politica di fondo da noi ribadita in queste settimane fino alla irritazione da parte di molti della stessa maggioranza e che deve ispirare le scelte della Finanziaria 2007.
Le risorse, cioè, per risanamento, sviluppo e obiettivi di giustizia sociale – senza tempi diversi -, devono prioritariamente venire dalla equità fiscale (lotta ad evasione ed elusione, tassazione delle rendite finanziarie, recupero del secondo modulo della riforma fiscale di Berlusconi, innalzamento dei contributi dei lavoratori autonomi ..).
Rispetto agli interventi sulla spesa pubblica - i capitoli enunciati nell’incontro, senza riferimento al merito, sono stati: Enti locali, sanità, previdenza, pubblico impiego – da affrontare nello sviluppo del confronto sulla Finanziaria, si è rafforzata la linea, alternativa a quella dei tagli e per noi molto impegnativa. I risultati si devono ottenere da una politica rigorosa di razionalizzazione e riqualificazione, attraverso percorsi certi di rientro da sprechi ed inefficienze, di responsabilizzazione attraverso un nuovo patto interno, di valorizzazione della contrattazione e della concertazione ai diversi livelli. Infine va valorizzata, a fronte della primitiva rigidità del ministro dell’Economia, una prima apertura del governo a chiedere a Bruxelles, come sostenuto dalla CISL, lo scorrimento di un anno, al 2008, del conseguimento dell’obbiettivo del “ –3% “ nel rapporto deficit – PIL.
Essa, infatti, rafforza il perseguimento delle due scelte su equità fiscale e razionalizzazione della spesa pubblica, i cui esiti per essere apprezzati hanno bisogno di tempo.
· La ricetta della Cisl è nota: riaffermare il valore della concertazione a tutti i livelli.
· Esito del referendum sulla costituzione: è un risultato importante per il sindacato che ha dimostrato la sua capacità di mobilitazione per difendere, in modo autonomo, valori che garantiscono anche il ruolo del sindacato ed evitano l’affermarsi delle tesi egoistiche della Lega. Devolution, premierato forte sono concetti che vanno contro i principi sindacali di federalismo solidale, di solidarietà, di partecipazione portati avanti dalla Cisl. L’argomento verrà ripreso anche a livello regionale perché la discussione sullo statuto sardo e sul sistema elettorale non può vedere il sindacato indifferente: vedi problema governatorato Soru. C’è stata una grande iniziativa a Cagliari anche se forse la presenza dei delegati della Cisl poteva essere un po’ più ampia.
· Altri appuntamenti importanti ci attendono: la segreteria è stata fortemente impegnata nell’iter della progettazione integrata. Vi sono da impegnare 700 milioni di euro entro il 31 dicembre prossimo. Sono state presentate le manifestazioni di interesse da aziende, enti pubblici, associazioni sulle varie tematiche, attraverso un processo di animazione molto intenso, preceduto dalle valutazioni dei laboratori territoriali (che tra l’altro continueranno ad esistere anche in seguito). Pare che vi siano 11000 domande! Che si dovrebbero spartire i 700 milioni. Noi pensiamo che queste risorse per la nostra provincia debbano essere spese nei filoni più importanti che possono dare sviluppo e occupazione nel nostro territorio e che più volte nelle nostre relazioni abbiamo individuato. Ancora più importante sarà spendere bene, perché ormai la Sardegna esce dall’obiettivo Uno e quindi perde una gran parte delle risorse a sua disposizione.
· Piani unitari locali sui servizi sociosanitari e piano strategico della ASL 8 e anche della ASL6. La nuova programmazione integrata dei servizi alla persona, prevista dalla L.R. 23/2005 ( si tratta del recepimento della legge nazionale 328), si propone di mettere in rete e di armonizzare gli interventi e i servizi sociali, sociosanitari e sanitari. Il problema è di vitale importanza soprattutto se consideriamo l’età media che avanza e la forte presenza quindi di anziani o, per altri versi, di disabili o di persone in condizioni di svantaggio sociale. E’ vero che le risorse non sono tante, ma ci sono. Ed è necessario soprattutto razionalizzare mentre manca una politica di coordinamento, per cui ASL, Provincia, Comuni, mondo del volontariato vanno ognuno per conto suo. Cagliari è una città che invecchia: indice di vecchiaia di 195. Dobbiamo dare risposte e quindi la Cisl, insieme alla FPS, CISL MEDICI FNP, sta studiando le diverse questioni e sta seguendo la costruzione dei PLUS (piani locali unitari dei servizi alla persona) che sono lo strumento di programmazione da utilizzare in modo continuo e attraverso di essi occorre stabilire gli obiettivi e le priorità e quindi, in relazione allo studio di quanto esistente, determinare gli interventi, con la partecipazione delle forze sociali e dei cittadini. Si terrà un’iniziativa informativa e formativa il 12 luglio a Cagliari con la partecipazione delle leghe dei pensionati, aperta a quanti sono interessati, con la presenza di esperti della materia. Anche per questo è stato sottoscritto con la Provincia una patto per la salute. Ricordo che vi è anche un incontro regionale per l’11 luglio sulle tematiche della salute. Circa il piano strategico della ASL 8, vi sono stati alcuni incontri dedicati con il sindacato anche se frettolosi, una grande convention e nelle settimane successive è stato consegnato un malloppone di 1000 pagine che ora si sta approfondendo. Va ricordato che il piano strategico si basa su esigenze di razionalizzazione e di risparmio imposte dalla regione sarda sulla spesa sanitaria e ad essa va prestata attenzione se si pensa a quanto accaduto ad altre regioni che hanno sfondato i tetti di spesa e si sono viste aumentare le tasse a livello locale (vedi Lombardia etc). Si tratta di coniugare le esigenze di bilancio con quelle dell’efficacia dei servizi alla persona che non deve venire meno.
· Queste problematiche si intersecano con quelle dei pensionati e della FNP. Un recente convegno regionale ha indicato le priorità per una categoria che vuole recuperare la sua soggettività, il suo ruolo di contrattazione indicando nel recupero del valore delle pensioni falcidiate dal caro vita, nella identificazione di un paniere ISTAT diverso e nei servizi socio sanitari integrati gli obiettivi principali, con una valorizzazione del ruolo dell’anziano nella società moderna.
· Legge sul commercio: questione orari, concertazione con i comuni. In questi giorni si sta definendo un accordo di area vasta perché la legge, pur valida, presenta alcune lacune in merito al coordinamento degli orari lascia la potestà ai singoli Sindaci. La Cisl e la Fisascat stanno intervenendo seriamente in un settore importante dove vi è tanto lavoro precario e atipico e dove l’utilizzo dell’apertura delle domeniche da parte delle aziende appare eccessivo e penalizza la qualità della vita dei lavoratori addetti.
· Situazione industria in Sardegna: a parte la SARAS mi pare che siamo in una situazione di mancato decollo: il problema energia incide negativamente, mentre bisogna puntare sulle nuove tecnologie e riqualificare gli insediamenti industriali. La problematica va affrontata con impegno in un quadro regionale sapendo che senza l’industria non ci può essere sviluppo e creazione di ricchezza vera.
· Problema vendita aree minerarie dismesse: breve cenno alle polemiche: sono assurdi certi articoli di alcuni giornalisti ai quali abbiamo risposto con una lettera che trovare in cartella. Si tratta di studiare una linea anche per il nostro territorio. La Cisl non è contraria alla valorizzazione delle aree dismesse perché da troppo tempo abbandonate, si tratterà di essere presenti negli accordi di programma e valutare se le iniziative dei private siano in sintonia con il modello di sviluppo verso il quale propendiamo: difesa dell’ambiente, no a speculazioni selvagge si alla valorizzazione del patrimonio anche culturale della Sardegna, e non limitato a insediamenti di lusso.
· Rapporti con i Comuni: abbiamo inviato, unitariamente, una lettera ai candidati sindaci che reclama concertazione ed ha avanzato alcune proposte per lo sviluppo della città che, ora, dopo le elezioni, andremo a verificare. Si potrebbe ripetere la stessa iniziativa per altri centri dell’hinterland e predisporre una sorta di piattaforma per ogni comune.
· Provincia: vi è un confronto che va rilanciato sui lavori socialmente utili, sui servizi per l’impiego, sulla formazione professionale. La provincia può svolgere un compito importante anche nelle vertenze industriali del territorio anche in considerazione dei nuovi compiti che le saranno assegnati ed è necessario aprire o proseguire nei confronti suoi confronti su politiche sociali, commercio, energia etc.)
· Vertenze varie: Case di cura private, European component, Interteam, formazione professionale, Poliplastica del Vomano, Sarmed, Scaini, questione del trasporto aereo, ma anche del trasporto pubblico locale, arst, porto canale con annessi problemi della sicurezza, costituzione società di servizi ex articolo 17, intermodalità, Ecoserdiana, Abbanoa, problema società di servizio o miste nei comuni, assunzioni nelle ASL dei LSU.
· Questioni organizzative: saremo impegnati nelle problematiche del Medio Campidano, rilancio ufficio vertenze, sportello di connettività, servizio civile, progetto formativo, iniziativa sulle donne a Roma. Per il comitato INPS sono stati segnalati Mimmo Contu per la segreteria e Ettore Mereu per la FNP e per il Medio Campidano. C’è inoltre l’esigenza di un impegno forte sul tesseramento problema che si deve affrontare con il coordinamento e con la sinergia tra Federazioni e UST. Occorre anche una maggiore partecipazione alle iniziative della UST.



Cagliari 6 luglio 2006