In una lettera inviata alla Provincia di Cagliari, il segretario provinciale della FLAEI/CISL, Francesco Carta, intende sensibilizzare le istituzioni sulla situazione del comparto elettrico e sulle possibili conseguenze dello sciopero degli elettrici previsto entro luglio 2006.
Il testo della lettera
Ci corre l’obbligo di segnalare alle Istituzioni Locali e quindi ai cittadini, analogamente come
già avvenuto a livello Nazionale e Regionale, le problematiche che stiamo affrontando nelle
trattative per il rinnovo del contratto di settore, ormai scaduto da un anno.
A sei mesi dall’avvio del negoziato con le controparti datoriali registriamo una netta posizione di
chiusura che ha determinato la sua interruzione.
Infatti dopo l’ultima tornata di incontri a livello nazionale, che ha confermato la totale infruttuosità
delle trattative, ritenendo non più procrastinabile la sottoscrizione del rinnovo contrattuale, anche
per la forte e legittime aspettative dei Lavoratori, il Sindacato Confederale di categoria
(FLAEI/CISL, FILCEM/CGIL, UILCEM/UIL) hanno mobilitato la categoria ed attivato le
procedure di raffreddamento, presso il Ministero del Lavoro, auspicando un positivo esito
dell’incontro.
In caso contrario, loro malgrado, proclameranno uno sciopero generale della categoria, entro il
mese di luglio, che, interessando tutti gli ambiti del servizio elettrico (Distribuzione, Produzione,
Trasmissione), determinerà inevitabili ripercussioni negative sul servizio e possibili disagi sui
cittadini.
Registriamo da parte delle Aziende e dell’ENEL in particolare un atteggiamento più improntato al
reperimento di utili e di profitto a discapito della qualità totale non solo del prodotto ma del
servizio offerto all’utenza o per meglio dire ai clienti.
Infatti nonostante i risultati di bilancio estremamente positivi dichiarati agli azionisti (ricavi per
circa 34.000 milioni di euro, un ebitda di circa 7.000 milioni di euro ed un utile netto di circa 3.900
milioni di euro), le ricche stack option ai dirigenti e gli acquisti di centrali e reti elettriche
all’estero, i rappresentanti delle Aziende hanno manifestato una ingiustificata rigidità a
sottoscrivere un rinnovo contrattuale adeguato, sia sotto il profilo normativo che economico, con
una proposta provocatoria di 98 euro contro le 115 richieste da parte sindacale, evidenziando non
solo una scarsa sensibilità nei confronti dei circa 70.000 lavoratori di un settore trainante la nostra
economia, ma anche una strumentalità per arrivare alla rottura della trattativa.
Forti dei nostri valori e della nostra sensibilità non solo nei confronti dei Lavoratori ma soprattutto
dei cittadini, ci sentiamo in dovere di significarVi la nostra preoccupazione che sul fronte
energetico l’estate non si presenta sotto i migliori auspici, considerando i rischi di black out
nonostante dal 1 luglio aumenteranno le tariffe elettriche del 5%, anche per via dell’aumento del
costo del petrolio e gli “stranded cost”.