21/07/2006
Orari esercizi commerciali: comunicato stampa della Ust di Cagliari
Orari esercizi commerciali
Comunicato stampa Cisl Cagliari


L’approvazione della legge regionale sul commercio è sicuramente un fatto positivo perché la Sardegna non aveva mai recepito la legge Bersani.
Proprio per questo ritardo ed anche perché tutti i comuni della Sardegna sono diventati, in questi anni, turistici (!?), gli esercizi commerciali al dettaglio avevano sostanzialmente potuto rimanere sempre aperti, comprese le domeniche e i giorni festivi.
Non sappiamo quanto il fenomeno abbia potuto essere utile alla crescita dell’economia, ma ha sicuramente prodotto grandi disagi ai lavoratori dipendenti ed ha acuito il diffondersi del lavoro precario e atipico, quando non ha innescato meccanismi di lavoro nero e quindi di grande sfruttamento degli addetti.
Si è determinata una concorrenza basata non sulla qualità del prodotto o sul prezzo, ma solo sul prolungamento in eccesso degli orari. Le città hanno perso molti esercizi commerciali, schiacciati dalla concorrenza ed anche dal non essersi saputi riconvertire, mentre nei grandi centri commerciali si va, si passeggia, qualcuno voleva metterci anche gli anziani al fresco.
Né si può dire che per il consumatore vi siano stati vantaggi in termini di costi: una delle ultime rilevazioni dell’ISTAT ci segnala che Cagliari è una delle città più care d’Italia e nella quale l’inflazione corre al galoppo.
Tutto ciò alla faccia dell’enorme numero di supermercati esistenti nel territorio.
Ecco perché, a nostro parere, al di là dei differenti punti di vista, occorre un ripensamento sulla struttura commerciale della provincia cagliaritana.
Rispetto agli orari, la legge presenta alcune lacune. La prima è che, per assurdo, vieta l’apertura domenicale agli esercizi al dettaglio ma non a quelli all’ingrosso (che spesso tali non sono). La seconda è che, dando l’esclusiva potestà di decidere ai Comuni, non consente un coordinamento a livello di area, almeno provinciale. E’ naturale che se il Comune di Quartu S.E. consente la deroga per tutte le domeniche, in assenza di un accordo di area, quello di Quartucciu non potrà fare altrimenti.
La Cisl è da tempo impegnata, a livello organizzativo e culturale, a cambiare un modello di vita fondato sul consumismo, del quale è un effetto quello dell’enorme dilatazione degli orari: sconvolgimento della vita delle famiglie, aumento del lavoro precario, contro il quale, a parole, si battono tanti Sindaci di destra e di sinistra sono solo due delle tante conseguenze.
Più volte e in tempi non sospetti abbiamo lanciato grida di allarme, lettere ai giornali, sensibilizzazioni di autorità religiose e istituzionali.
Ora la nuova legge dà un’arma anche al sindacato, oltreché alle associazioni dei consumatori e dei commercianti: i Comuni hanno l’obbligo di sentire le organizzazioni di categoria per la deroga di otto settimane e di concertare con le stesse per eventuali altre deroghe ulteriori,
Siamo un sindacato che ha delle idealità che intende portare avanti con forza ma che, per propria abitudine, non fa promesse vane ai lavoratori. Secondo la Cisl, e di questo ci siamo fatti promotori, il coordinamento degli orari si deve fare a livello perlomeno zonale, non si possono consentire eccessive deroghe, bisognerà che il tavolo di concertazione sia sempre aperto, perché alcuni amministratori hanno malinteso lo spirito della legge che è quello di dare la parola anche ai corpi sociali.

Ma è anche importante che si aprano dei tavoli di discussione e di concertazione con le amministrazioni locali sui temi della qualità della vita del cittadino che non attengono solo agli orari domenicali degli esercizi commerciali, ma alla fruizione dei beni culturali, al sistema dei trasporti, all’agibilità dei servizi pubblici per i lavoratori e per i cittadini, alla tutela dell’ambiente, all’agibilità complessiva della città. Vedremo se i Comuni avranno la stessa sensibilità che hanno dimostrato di avere nei confronti del commercio: sarà un discrimine per un giudizio politico.



Il Segretario Generale
Fabrizio Carta