La Segreteria UST-CISL di Cagliari insieme al Coordinamento della CISL del Medio Campidano ha esaminato le posizioni espresse dal Ministero degli Interni e dal vice Presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D’Alema, circa l’istituzione e la validità istituzionale delle nuove Province della Sardegna.
Questo atteggiamento evidenzia un grave disinteresse delle Istituzioni nazionali nei confronti della Sardegna.
Bene farebbe il vice Presidente D’Alema a documentarsi sul potere legislativo della Regione Autonoma della Sardegna, specie su materie per le quali ha avuto delega dallo Stato.
Non si dimentichi che, a proposito della istituzione delle nuove Province, la Corte Costituzionale si è pronunciata a favore della Legge Regionale per ben due volte.
E’ inaccettabile che alti rappresentanti dello Stato sottovalutino una legge approvata dalla Regione come se non avesse alcun valore e dignità istituzionale.
Questo è vilipendio nei confronti dell’Istituzione Sardegna e di tutti i sardi.
La CISL di Cagliari e del Medio Campidano invitano la Giunta ed il Consiglio Regionale, tutti i Parlamentari sardi a manifestare tutta l’indignazione nei confronti del Governo, rivendicando allo stesso il riconoscimento del nuovo assetto amministrativo che la Regione, con i pieni poteri che le provengono dallo Statuto Speciale e dalle leggi sull’organizzazione amministrativa, si è dato, in attuazione di una Legge Regionale, la n. 10 dell’ottobre 2003, che ha superato anche il vaglio delle autorità Statali.
Occorre che tutto il Consiglio Regionale ed i Parlamentari sardi si mobilitino nei confronti del Governo affinché sia conseguente al dettato della legge sulla istituzione delle nuove province e si affretti a trasferire le rappresentanze dello Stato e le risorse necessarie.
La Legge Regionale n. 10 del 2003 non si è limitata alla sola istituzione delle nuove quattro Province ma ha definito un vero riassetto amministrativo.
Una vera rivoluzione amministrativa che ha ridefinito nuovi confini e nuovi ambiti all’interno della Regione.
L’incidente istituzionale causato dal vice Presidente D’Alema dovrà rappresentare l’occasione buona per arrivare ad definitivo chiarimento con il Governo, affinché lo stesso si adoperi ad accelerare le operazioni di decentramento e garantire la presenza dello Stato anche nelle nuove Province.
La CISL del Medio Campidano, che si è adoperata insieme alla CGIL ed alla UIL, fin dal 17 febbraio 1992, quando avevano proposto alle Istituzioni locali e regionali l’istituzione della Provincia del Medio Campidano, è sempre convinta dell’utilità di questo nuovo Ente intermedio.
Sottolinea l’impegno , sin qui posto, dalla nuova Amministrazione provinciale sui problemi del Territorio, con tante iniziative, mai svolte prima dalla Provincia di Cagliari, tese ad individuare gli interventi opportuni per il rilancio economico, sociale ed occupazionale.
Questo è un fatto positivo che da ruolo a questo ente intermedio tanto vituperato ed alle popolazioni del Medio Campidano.
Ci si può misurare sulle linee politiche, sulle scelte economiche, ma non si può tornare indietro e sostenere che le nuove Province, che danno ruolo alle popolazioni, siano inutili o dannose come affermano i detrattori che, all’ultimo momento, si sono scoperti difensori del popolo, attraverso sottoscrizioni inutili e demagogiche.
A loro si dovrebbe chiedere dove si trovassero nei momenti delle grandi lotte del Territorio che ha visto l’intera popolazione unita con i minatori di Montevecchio e3ed i lavoratori di Villacidro e di San Gavino Monreale.
L’istituzione delle nuove Province non può essere rimessa in discussione, ma va sostenuta perché il Medio Campidano ha necessità di questa Istituzione, più vicina alla gente ed ai problemi del Territorio, e deve diventare un soggetto in grado di organizzare e sostenere il rilancio dell’economia di tutto il Territorio.
LA SEGRETERIA UST CISL DI CAGLIARI
IL COORDINAMENTO CISL DEL MEDIO CAMPIDANO