30/09/2006
Porto Canale: vertice in Provincia con CGIL CISL UIL e Confindustria
Incontro in Provincia su Porto Canale

Nota della Cisl di Cagliari


Nei giorni scorsi, è stato convocato dal Presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL e con la CONFINDUSTRIA, sulle potenzialità del porto container di Cagliari. All’iniziativa erano presenti anche gli assessori della Provincia di Cagliari, Salis (alla programmazione) e Cattina (ai trasporti).
Il tavolo di confronto era finalizzato a mettere le premesse per la costruzione di un accordo di programma che rilanci il porto canale di Cagliari. Pur in un mondo globalizzato e nel quale i traffici non sono governati da autorità locali ma transnazionali, Cagliari e la Sardegna si devono far trovare pronti per attrarre i traffici mondiali nel suo porto container: questo è un momento importante che occorre saper cogliere, anche in considerazione di quanto affermato, durante il viaggio in Cina dal Presidente Prodi. Oggi il porto canale, partito dopo tanti anni, ha raggiunto un potenziale di 650000 teu annui e dà lavoro a 240 lavoratori diretti e ad altri 200 circa nell’indotto. E’ sicuramente un fatto positivo, ma è un niente se i dati si raffrontano con quanto accade in altri porti (a Barcellona vi operano 25000 lavoratori).
Nel suo intervento, il segretario generale della Cisl cagliaritana ha osservato che “ i trasporti e la logistica, in particolare in un’isola come la Sardegna, sono fattori essenziali per lo sviluppo del territorio non solo provinciale ma dell’intera regione Sarda. E’ quindi importante costruire uno schieramento vasto, fatto dalle istituzioni (non solo la Provincia, ma il Comune di Cagliari, il CASIC, l’Autorità portuale) dalle forze sociali (sindacato in testa) ed economiche. Questa alleanza deve fare cultura e deve portare all’attenzione dell’opinione pubblica, del Governo e della Regione la rilevanza dell’infrastruttura Porto canale, fonte di sviluppo per Cagliari ma, se ben collegata con il resto della Sardegna, per l’intera comunità sarda. In questo senso bisogna far sì che il rafforzamento di questa infrastruttura sia all’ordine del giorno nell’Intesa istituzionale di programma, oggetto di rivisitazione tra Stato e Governo. Per questo ci vuole uno sforzo culturale di ampia portata e i cui primi frutti si notano anche in sede di Consiglio regionale, dove sono stati presentati, nei giorni scorsi, due distinti ma convergenti ordini del giorno sul porto di Cagliari, uno dal centro destra e uno dal centro sinistra. Ciò costituisce un fatto importante. Anche nella progettazione integrata bisogna che sia dia spazio alle iniziative che supportano il porto canale di Cagliari, che deve essere appunto considerato essenziale e prioritario rispetto ad altri progetti.”
E’ stato osservato che il porto di Cagliari, nel suo entroterra, si presta facilmente alla costruzione di una piattaforma logistica perché ha aree alle spalle che non toccano per niente la città, non vi sono presenze malavitose di rilievo e c’è quindi il terreno ideale per far nascere sviluppo e investimenti, anche da parte delle Ferrovie italiane (RFTI) per i collegamenti via ferrovia tra il Porto Canale e le stazioni sarde che dovrebbero essere oggetto di investimenti nel prossimo futuro. Una rete di collegamenti interni che può far sviluppare l’indotto, sarebbe l’ideale per moltiplicare economicamente gli effetti del traffico del container.
L’idea dell’accordo di programma, pur non nuova, può costituire un utile propellente per un ulteriore rilancio del Porto. Fare uno studio di fattibilità che sciolga alcuni nodi, riconvocare un tavolo allargato con le altre istituzioni e i consiglieri regionali di ogni tendenza, puntare sulla conferma degli investimenti nella progettazione integrata nel settore, accompagnare gli investimenti del privato terminalista con una politica coerente con gli obiettivi proposti. Queste le prossime mosse della Provincia che si candida, non da sola, a fare da capofila. Nel frattempo il tavolo di GOVERNANCE (CONFINDUSTRIA e CGIL CISL UIL) si incontrerà nei prossimi giorni con il terminalista.
Altri due problemi sono stati posti dalla Cisl: il rilancio del porto storico la cui attività deve essere accompagnata da coerenti politiche sulla continuità territoriale via mare per passeggeri e merci e con il miglioramento qualitativo e quantitativo delle tratte e la possibilità di costruire un bacino di carenaggio che possa lasciare qualche risorsa in Sardegna, a fonte del traffico delle navi da e verso l’isola.


Cagliari 28/9/2006
Nota a cura della Cisl di Cagliari