25/10/2006
Legge regionale sul commercio: le proposte di modifica della Fisascat e della Cisl di Cagliari
Dopo le recenti polemiche sull'applicazione della legge regionale sul commercio, si stanno discutendo in questi giorni alcune modifiche in Consiglio Regionale.
In una lettera, inviata ai capigruppo del Consiglio Regionale, la FISASCAT e la CISL di Cagliari avanzano alcune proposte:
Ai Capigruppo
Consiglio Regionale
della Sardegna
e p.c. USR/CISL Sardegna
FISASCAT Reg.


Oggetto: Proposte di modifica della legge regionale sul commercio.

Le problematiche relative all’applicazione della legge sul commercio, attualmente in discussione in Consiglio regionale, sono di particolare significato per le organizzazioni sindacali.

Nel settore commercio, da tempo, vi è una liberalizzazione selvaggia degli orari e delle aperture festive che ha determinato una crescita esponenziale del lavoro precario ed atipico, quando non nero. Lavoro interinale, associazione in partecipazione, collaborazione a progetto, tirocini, spesso utilizzati in forma impropria, sono le conseguenze di un’organizzazione del lavoro, basata su aperture indiscriminate, attuate in diversi Comuni, molti dei quali considerati impropriamente turistici. Di fatto, la Sardegna è una delle regioni italiane dove le aperture degli esercizi commerciali sono illimitate sia per arco orario, sia per i giorni festivi.

Fermo restando che la FISASCAT è consapevole delle aspettative dei consumatori, tuttavia questa organizzazione sindacale ritiene che vada modificato il modello di società consumistico, oggi in auge, a tutela della famiglia e dei diritti dei lavoratori, troppo spesso deboli ed esposti a ricatti occupazionali e perciò a subire l’imposizione di orari lunghissimi, incompatibili con una qualità di vita dignitosa. In questo senso, l’apertura domenicale non appare poi così determinante per lo sviluppo e per l’occupazione.

Siamo certi che i consiglieri regionali, spesso impegnati in una lotta al lavoro precario, prendano in seria considerazione alcune proposte che brevemente indichiamo, ai fini della correzione della legge regionale sul commercio.

L’esperienza maturata ai tavoli di concertazione, aperti con diversi Comuni, nel corso di queste settimane, ci porta ad avanzare alcune proposte che, secondo il nostro parere, possono portare a soluzione i numerosi problemi e le molte incongruenze registrate.

In particolare, diversi Comuni, senza ricorrere ai percorsi di concertazione con le organizzazioni sindacali e con le associazioni dei consumatori, hanno deciso in modo unilaterale le aperture, per cui è necessario rendere vincolante il percorso di concertazione.

In secondo luogo, sarebbe importante che la concertazione sia prevista non solo a livello comunale, ma intercomunale o di area. L’esperimento effettuato nell’area vasta di Cagliari, pur positivo, non ha sortito alcun effetto, proprio a causa della carenza legislativa, in quanto lasciato alla mera buona volontà degli amministratori comunali. D’altronde, la contiguità di molti esercizi commerciali, in alcuni casi confinanti, anche se facenti parte di diversi Comuni, impone una scelta condivisa, ad evitare concorrenze sleali (tipico il caso Quartu - Quartucciu.)

Peraltro, andrebbe evitata ogni distinzione tra Media e Grande distribuzione, in quanto la linea di confine appare troppo sottile e ingenera, anche in questo caso, meccanismi concorrenziali non troppo corretti. Andrebbero anche ricompresi nella normativa gli esercizi all’ingrosso, molti dei quali, in realtà, aperti a tutti gli utenti.

Sarebbe anche opportuno stabilire un numero massimo di aperture domenicali ( non superiore a trenta annue) oltre le quali non si possa derogare. In questo modo ogni singolo amministratore potrebbe evitare i condizionamenti provenienti dalla Grande distribuzione.

Per quanto riguarda Cagliari e la festività di Sant’Efisio, la deroga non deve essere l’occasione per un’apertura generalizzata di tutti gli esercizi commerciali, ma limitata solo al centro storico e alle vie adiacenti al percorso della processione.

Infine, occorre un rafforzamento delle sanzioni in quanto quelle attuali appaiono risibili specie per la Grande distribuzione.

Certi della vostra attenzione, si inviano distinti saluti.

Iride Manca - Fisascat
Fabrizio Carta - Cisl