30/11/2006
Piano regolatore del porto di Cagliari: il parere della Cisl di Cagliari
Proposta del piano regolatore Porto di Cagliari
NOTA CONGIUNTA FIT E CISL



Il giorno 27 u.s. le OO.SS. di CGIL-CISL-UIL confederali e le segreterie FIT, FILT, UILT di categoria sono state convocate dalla direzione dell’autorità Portuale alla presenza del presidente dott. Nino Granara che ha illustrato la proposta del piano regolatore portuale, già consegnato, nei giorni scorsi, ai componenti il comitato Portuale.
All’incontro erano presenti: per la Cisl, il segretario generale della Ust, Fabrizio Carta e il segretario regionale di categoria, Corrado Pani; per la CGIL, il segretario generale di Cagliari Enzo Costa e il segretario di categoria, Sandro Bianco; per la UIL il segretario confederale Rinaldo Mereu.
In premessa, il Presidente ha voluto informare le OO.SS. che, proprio la mattina del 27, era stata recapitata una diffida da parte del Casic a firma dell’avv. Sandro Usai, poiché nel piano regolatore venivano assegnate destinazioni d’uso ad aree non demaniali di sola ed esclusiva competenza del CASIC stesso.
Il Presidente ha inoltre espresso alle OO.SS. la sua preoccupazione, dichiarando che la mancata approvazione del Piano regolatore del Porto può creare il blocco di qualunque iniziativa, anche di quelle programmate da tempo, in quanto il Consiglio superiore dei lavori pubblici vincola ogni tipo di intervento all’esistenza di un Piano regolatore che manca, è bene ricordarlo, da quarant’anni e sul quale, comunque. Si fermerebbero di fatto, tra le altre, opere quali il prolungamento della banchina del Terminal del Porto canale di circa 450 mt. verso nord, nonché l’allargamento del bacino di evoluzione, tenuto conto inoltre che il giorno 1 dicembre p.v. si apriranno le buste per l’aggiudicazione della gara d’appalto per la realizzazione della banchina sull’altra sponda del canale d’ingresso del Terminal.
A detta del l’autorità portuale, la proposta di piano è una proposta aperta e va integrata dagli apporti delle forze sociali ed economiche e da quelle dei componenti il comitato portuale.
In sintesi, il porto dovrebbe essere diviso in sei aree. La zona di Su Siccu, nella quale si allocherebbe il porto turistico, poi la zona di Bonaria, destinata a passeggiata a maree ad attività sportive. Al molo Ichnusa è previsto l’attracco delle navi da crociera, dove è già in fase di realizzazione il Terminal Croceristico per l’accoglienza dei turisti. La zona prospiciente la via Roma verrebbe liberata definitivamente dal traffico delle navi passeggeri e adibita alla diportistica, mentre gli attracchi delle stesse navi passeggeri e la stazione marittima saranno trasferiti al molo Sabaudo. La zona adiacente a Giorgino prevede la presenza della cantieristica. Infine nella zona del Terminal Container sono previsti ulteriori banchinamenti e verrà trasferito il bacino di carenaggio, attualmente situato al Molo Sant’Elmo.
In generale, nel Piano non vi sono aumenti di volumetrie ed è previsto, invece, l’abbattimento della struttura della Capitaneria di porto e il definitivo trasferimento di tutti i reparti nella zona retrostante la Motomar Sarda. La zona retrostante l’attuale porto container sarà ovviamente attrezzata per iniziative industriali e logistiche e il Piano prevede la creazione di un nodo intermodale.
Cambierà anche la viabilità anche perché il Piano contempla la costruzione del tunnel di Via Roma.
Questi, in estrema sintesi, i tratti salienti del Piano regolatore che sarà oggetto di un’apposita riunione nel tavolo di Governance, in Confindustria, i prossimi giorni.

Il giudizio espresso dal sindacato e dalla Cisl è stato interlocutorio. Ferma restando la necessità dell’approvazione del Piano regolatore, ai fini del rilancio della portualità per lo sviluppo economico della città, e dell’intero territorio, il Porto deve essere attrezzato non solo per la diportistica, come giustamente indicato, ma per rispondere alle necessità attuali e future, per quanto riguarda il traffico passeggeri, quello commerciale (il traffico RO RO, imbarchi e sbarchi dei semirimorchi)) e naturalmente quello industriale.
E’ vero che il traffico del porto storico è in calo, anche perché soffre la concorrenza di quello di Olbia in particolare, ma è necessario essere attrezzati anche per il futuro e questo aspetto non va trascurato. Mentre per le navi da crociera, bisognerebbe favorirne la presenza stanziale e non solo di passaggio.
In merito al bacino di carenaggio, sul cui ingrandimento erano state avanzate alcune ipotesi da alcuni imprenditori, il piano non recepisce questa esigenza, ma si limita a trasferire quello esistente dalla zona di Sant’Elmo a quella dell’ingresso del Porto Canale. Nella stessa zona verrebbero inseriti i 4 denti di attracco per il traffico commerciale.
Più in generale, è sintomatico che il Piano regolatore venga presentato quando il mandato del Presidente è al termine e c’è il rischio che, date le contrapposizioni esistenti, rimanga più un annuncio mediatico che non un concreto tentativo di realizzazione. Comunque, a parere della FIT e della Cisl di Cagliari, per garantire uno sviluppo equilibrato del Porto non si può prescindere dallo crescita del porto di transhipment e da un’attenta considerazione delle possibilità di ampliamento dei traffici commerciali e dei passeggeri.
La diffida inviata dal CASIC è l’ennesimo atto di una “guerra” sotterranea. La Cisl e la Fit, da sempre, sostengono che questo modo di rapportarsi non può che danneggiare l’attività del Porto e impedisce la crescita che è invece importante per l’occupazione e la società cagliaritana e sarda. Fin dal febbraio scorso, con il convegno sui Porti alla presenza del segretario generale Pezzotta, la Cisl indica la via della concertazione e del raccordo delle iniziative, lasciando da parte sterili dispute ventennali.
E’ invece importante che si faccia massa critica e si mettano insieme sinergie tra tutti gli attori sociali, economici e istituzionali del territorio per far decollare la portualità e, soprattutto, le iniziative retrostanti, perché solo in questo modo si possono raggiungere gli obiettivi da tutti sbandierati.
Per questo, il piano va approfondito, discusso con tutti gli operatori e con gli enti locali interessati. Altrimenti sarà difficile portare a conclusione positiva il suo iter.

Cagliari 27/11/2006


Corrado Pani – segretario regionale FIT – settore porti..
Fabrizio Carta – Segretario Generale Cisl Cagliari