Di tutta l’erba un fascio?
Nella mattina del 7 dicembre, a Cagliari, si è tenuto un convegno organizzato dalla Unione Sindacale Regionale CISL, per affrontare i diversi problemi connessi ai servizi della Pubblica Amministrazione, relativamente al loro decentramento nel territorio, in primo luogo nelle nuove Province.
A questo importante appuntamento hanno partecipato i colleghi, i vertici della CISL regionale e in rappresentanza del Governo, il Sottosegretario alle riforme e alle innovazioni nella Pubblica Amministrazione Gian Piero Scanu.
Sono state gettare le basi di un progetto regionale che vede coinvolta tutta la Pubblica Amministrazione, interessando in primo piano l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
La spesa pubblica è fondamentale per rilanciare lo sviluppo della nostra Isola e, come abbiamo avuto modo di sottolineare, il modello di Pubblica Amministrazione, la qualità e la diffusione dei servizi nel territorio rappresentano uno spaccato determinante nel valutare la consistenza, l’efficacia e l’efficienza della medesima.
E’ evidente che questo tipo di azione proseguirà nella medesima condotta fino a che non sarà raggiunto, unitariamente, da tutti i lavoratori, l’obiettivo del riconoscimento della piena valenza dell’espressione statale, attraverso l’impegno dei lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Il nostro lavoro è riconosciuto, l’impegno, la valenza e la specificità del compito che siamo chiamati a svolgere, ha prodotto risoluzioni eccellenti ai problemi che man mano ci sono stati affidati dal legislatore, per ultimo, le pensioni di Invalidità Civile.
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Nel pomeriggio, grazie all’organizzazione dei colleghi, si è tenuta l’inaugurazione della nuova sede provinciale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di Oristano. Erano presenti, il Direttore generale, il Direttore del personale, il Direttore regionale, i rappresentati delle varie sedi dell’Istituto, diverse autorità, ecc…
Abbiamo avuto modo di incontrarci, eravamo lì per questo e il tempo per avanzare le nostre richieste ai dirigenti dell’Istituto è stato trovato.
Siamo oramai davanti ad una realtà i cui sintomi patologici sono da tutti percepibili, il personale in servizio non è più sufficiente per mandare avanti un compito come quello che l’INPS è chiamato a svolgere in Sardegna.
La richiesta unanime è stata quella di tradurre in realtà gli impegni assunti in precedenza. Senza indugi, devono essere creati nuovi posti di lavoro attraverso pubblici concorsi.
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E’ notizia di questi giorni, prima di Natale sarà siglato l’accordo sulla riforma del Pubblico Impiego.
La richiesta che rivolge il Governo ai dipendenti statali è quella di aumentare la produttività e l’efficienza, alleggerendo i costi e nel contempo valorizzare il lavoro dei dipendenti. Detta così suona molto “moglie ubriaca e botte piena”, ma non si possono più procrastinare quelli che sono gli indicatori di performance, appare evidente e corretto applicare a tutta la P.A. la misurazione dei servizi, del loro livello qualitativo e quantitativo, non solo è possibile, ma rappresenta il principale metro con cui valutare la dirigenza e il riferimento per individuare gli interventi da fare. Tra gli indicatori, la riduzione dei tempi per l’avvio di una nuova impresa e addirittura la durata della vita dei pazienti con alcune patologie. Ma anche il numero di persone istruite, di pratiche espletate, di pazienti operati.
La proposta prevede una forte differenziazione all’interno della dirigenza in base al merito. Stop, quindi, alle progressioni automatiche, mentre promozioni e incarichi andranno conferiti dopo una valutazione delle capacità “manageriali” dei dirigenti.
Dove finirà, dunque, la tesi “rivoluzionaria” avanzata in questi ultimi mesi, sulle pagine del “Corriere della sera” dal “Prof.” Ichino, autore del libro “I nullafacenti”, secondo cui il pesce incomincia a marcire dalla coda?
Quanti ne sopportiamo, quanti ne paghiamo, Ichino, Brunetta, Cazzola… li chiamano “consiglieri particolari”, “tecnici”, “professori”, “onorevoli”, ecc… ecc, chissà perché? Non è mica vero, quando mai. E poi, sono sempre incazzati… Un sorriso, please!
Lo stesso sorriso che ha chiesto il Direttore generale dell’INPS dottor Crecco, nel suo discorso di Buon Augurio, ai lavoratori della sede di Oristano e di tutte le sedi d’Italia, giustamente, quando incontriamo i Cittadini, i destinatari dei Servizi, i bisognosi di Stato, di Lavoro, di Decenza.
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Da questa settimana, finalmente, sono previste riunioni tra le Organizzazioni Sindacali e i vertici amministrativi dell’INPS che si incontreranno fino (speriamo) a risolvere le divergenze che hanno portato allo stallo totale dell’Amministrazione.
All’ordine del giorno, finalmente, il Contratto, il nostro Integrativo INPS, quello che ci ha permesso di differenziarci in meglio.
E’ dal 2001 che siamo fermi, immobili, statici. E’ nell’ultimo CCNI già sottoscritto che vi era prevista (tra le altre cose) la ricognizione delle “Risorse Umane” fissata a ottobre del 2005.
Questa operazione, era, è finalizzata ai famosi “passaggi di livello”.
Per noi, è andata come dice Paolo Conte… il treno dei desideri all’incontrario va... e allora io, quasi quasi, prendo una scorciatoia. E’ una questione di responsabilità, ognuno ha le sue.
Proviamo a dimostrare al Giudice lo svolgimento delle nostre mansioni superiori…, forse sarebbe meglio farcele certificare dall’amministrazione... quell’Amministrazione che ha già troppe cause perse per la mancanza di considerazione, si porrà seriamente il problema?
Per cambiare in meglio abbiamo accettato di lavorare in “tempo reale”, abbiamo ridotto i tempi di giacenza media delle pratiche, abbiamo tradotto velocemente in pratica, in nome delle famose misurazioni, il “Protocollo Informatico”. E’ legge, quante amministrazioni ottemperano seriamente come si fa all’INPS? Per la verità non usiamo molto lo scanner, con gli strumenti che abbiamo in dotazione è meglio farsi venire altre voglie. Chi ha avuto la brillante idea di far costruire quelle macchine? Parrebbe siano state fatte a posta per l’INPS, sono un ibrido tra distruggi documenti e tritatutto. A dire il vero solo una volta ho avuto modo di vedere una statistica di utilizzo di quegli affari… 2% - 1,5%.
Abbiamo accettato maggiori responsabilità e maggiori incombenze che, via via, per l’eccessivo peso sulla schiena e l’ormai endemica mancanza di personale, rischia di farci schiattare come muli, però siamo speciali e dobbiamo offrire Qualità.
Soluzioni variegate sono sperimentate a modo di improbabili rattoppi. La vergogna delle “esternalizzazioni” basta e avanza.
Guardiamo al lavoro dei nostri colleghi informatici e a quei servizi che hanno prodotto l’informatizzazione, quella che ha fatto definire l’INPS punta di eccellenza nella P.A. europea, come a dei detriti alla deriva. “Saranno riciclati”.
E’ questione di assuefazione, ancora un po’ e riterremo scontato far finta di accogliere amorevolmente circa 30 giovani, cui chiedono una laurea per passare tre mesi all’INPS ad acquisire “bollettini”. E’ imbarazzante.
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Ci sono poi, sempre buoni ultimi, i colleghi che lavorano nelle Agenzie e hanno fatto e fanno tuttora, se è possibile, anche di più rispetto a chi sta in Sede.
Le istanze dei cittadini, qualsiasi richiesta, è trattata normalmente in silenzio e possibilmente senza alcun peso sulle Centralità Deputate. Così si lavora in quella che è “la prima linea nel territorio”…
Se ancora c’è qualcuno che nutre sana curiosità, vada a leggersi i “numeri della produzione” (a proposito dove sono finiti quelli ufficiali?), quei numeri che raccontano e che dovrebbero fotografare la realtà di produzione.
Colgo l’occasione per ricordare agli amministratori che leggono, che chi lavora nelle Agenzie non percepisce “l’incentivazione” (trattasi di soldi, euro) dal 2003, anche i colleghi trasferiti in sede di recente, anche loro devono avere gli arretrati, per gli anni 2004 e 2005, chi è rimasto anche il 2006. Sarò pudico e non dirò la cifra, correrei anche il rischio di ingelosire qualcuno…
Una richiesta ai colleghi, per cortesia, quando ci sarà lo start da Roma, almeno noi, rifiutiamoci di fare la sceneggiata della contrattazione, rifiutiamoci di stabilire parametri ora per allora.
Anche qui, cosa non funziona nel meccanismo? Interessa l’articolo?
E se ci provassimo noi a dare risposte in tre anni?
E se ci provassimo anche noi a fare di tutta l’erba un fascio?
Sempre con un sorriso, naturalmente.
Un cordiale saluto.
Coord. CISL INPS Cagliari
(Gian Franco Onnis)