21/12/2006
Rinviata la conferenza stampa CGIL CISL UIL Medio Campidano
Si sarebbe dovuta tenere il 22 dicembre la conferenza stampa unitaria di CGIL CISL UIL del Medio Campidano. La conferenza è stata rinviata a seguito dello sciopero dei giornalisti ai quali le segreterie unitarie esprimono il proprio sostegno e la propria solidarietà, in un momento di tensione e di diffcoltà estrema.
Di seguito riportiamo il comunicato stampa unitario.

CONFERENZA STAMPA UNITARIA
Le segreterie territoriali CGIL CISL UIL del Medio Campidano si sono riunite a Sanluri per discutere la situazione socio economica del territorio e per rilanciare lo sviluppo e l’occupazione.

Una situazione caratterizzata da alte percentuali di disoccupazione, superiori al resto della Sardegna, da una scarsa qualità del lavoro, troppo precario e instabile, indici di vecchiaia e di povertà elevati, alto tasso di spopolamento e di emigrazione, dimensioni ridotte delle imprese, reddito pro capite al di sotto di quello regionale.

Accanto a questi fenomeni, perdura la grave difficoltà del tessuto industriale del territorio: prima di tutte la mai risolta questione Scaini, con i lavoratori che vivono della sola mobilità in deroga, nonostante le tante promesse ed un nuovo proprietario il cui piano d’impresa non è conosciuto, se non attraverso la stampa. Preoccupa fortemente la situazione alla SARMED, in quanto vi è ancora incertezza sul piano industriale previsto per lo stabilimento di Villacidro e il conseguente rientro dei lavoratori da Iglesias. Rimangono sul tappeto anche le annose questioni, Cermed, Poliplastica del Vomano e Portovesme, rese ancora più complesse dalla mancata risposta all’elevato costo dell’Energia e più complessivamente dalla mancanza di adeguate infrastrutture, e di altrettante adeguate politiche di rilancio del settore. Il Medio Campidano può diventare un polo ceramico di rilievo e si possono valorizzare anche le professionalità esistenti nel settore minerario, puntando sul filone della ricerca mineraria, per esplorare nuove strade di sviluppo.

In proposito, le segreterie ritengono che il Medio Campidano debba cogliere le opportunità offerte dal progetto GALSI e del metanodotto, attivandosi perché si costruisca la rete che porti il metano in tutto il territorio.

Anche la vertenza del GEOPARCO, che interessa circa 100 lavoratori nel territorio, va affrontata in un’ottica nuova che punti sul rilancio produttivo e sulla valorizzazione delle aree dimesse, abbandonando le logiche assistenziali del passato.

Il problema della vendita delle zone minerarie deve essere oggetto di confronto anche con la Regione Sarda, perché la valorizzazione ambientale deve essere condivisa dalle Comunità e non imposta dall’alto.

Il piano strategico provinciale non deve puntare solo sull’agricoltura, ma deve prevedere il mantenimento e il rilancio produttivo di un’industria riqualificata e rispettosa dell’ambiente. Per questo CGIL CISL UIL intendono aprire un tavolo di confronto permanente di confronto con la CONFINDUSTRIA e le altre forze produttive della provincia (associazioni delle cooperative, dell’artigianato), anche attraverso gli strumenti della bilateralità.

Anche la questione del trattamento dei rifiuti e della dislocazione nel territorio di impianti di discarica deve essere riconsiderata anche per gli effetti negativi che si possono registrare nel territorio e per il traffico indotto che intasa la rete viaria locale.

In merito alla viabilità, è da osservare che il documento strategico regionale trascura del tutto la provincia del Medio Campidano, non essendo prevista alcuna opera infrastrutturale nella zona, mentre sarebbe necessario intervenire per collegare il Medio Campidano con le arterie della 130 3 della 131. Una riqualificazione della rete viaria interna alla provincia, soprattutto delle arterie che mettono in collegamento i siti produttivi con la 131 e con il sistema aeroportuale, appare non più rinviabile.
CGIL CISL UIL vogliono un’inversione di rotta e ritengono necessario non solo avanzare proposte ma mettere in campo le iniziative conseguenti.

Per questo, è necessario, intanto, consentire alla nuova provincia la possibilità di essere efficiente, favorendo le competenze, le risorse, il personale necessari per svolgere il ruolo di programmazione per il quale è nata e così favorire i processi di sviluppo e di nuova occupazione, superando il centralismo regionale o della provincia madre.

In questo senso è fondamentale la costruzione di un tavolo di concertazione permanente che veda le forze sociali (sindacali e imprenditoriali) operare in un’ottica sinergica e fungere da stimolo per le istituzioni, in primis la provincia.

Lo sviluppo del territorio, basato sull’agricoltura e sull’industria e su un turismo di qualità (vedi la possibilità di ampliare la presenza nell’ambito termale), deve però essere accompagnato da interventi nel campo dell’istruzione, della ricerca, della presenza di progetti da parte dell’Università, della formazione, perché è essenziali strumenti di crescita della capacità culturale e professionale dei giovani, spesso costretti all’emigrazione.


Altresì, va promossa in tutte le sedi una politica di consorzio tra i comuni, prevedendo un ruolo di coordinamento della provincia, nell’ambito dei servizi sociali, delle politiche sanitarie, in sinergia con la ASL 6, della difesa dell’ambiente e del trattamento dei rifiuti.
In questa ottica si valuta positivamente il percorso di costruzione dei PLUS, nel quale il sindacato confederale ha dato il suo fondamentale apporto. E’ evidente che la problematica andrà seguita con attenzione perché il taglio dello Stato sociale da parte di Governo e Regione rischia di ridurre i livelli e la qualità dei servizi socio sanitari e anche sul lato dell’attuazione di quanto elaborato.

CGIL CISL UIL attiveranno perciò tavoli di confronto continui con tutti i Comuni della provincia e con la Provincia stessa sui sistemi turistici locali, sulle politiche sociali, sulle politiche del lavoro, a partire dalla stabilizzazione dei LSU, sulla pianta organica degli enti locali, sul problema del decentramento degli uffici pubblici, a partire dall’INPS, sulla politica tariffaria e sulla difesa del consumatore. Mentre con la ASL si è già aperto un confronto a tutto campo.

Essenziale è anche la risoluzione del problema dei servizi all’impiego e dell’applicazione della legge regionale 20: i disoccupati e i precari della provincia hanno la necessità di servizi all’impiego che funzionino adeguatamente.
Le segreterie infine hanno anche messo in cantiere una serie di iniziative unitarie di confronto con le categorie, a partire dalle Federazioni dei pensionati, dell’industria e del pubblico impiego, per elaborare dal basso le piattaforme e incontrare i lavoratori, i pensionati, i disoccupati del territorio.

Per questo è prevista per la metà di gennaio prossimo un incontro con le segreterie delle Federazioni ed un’assemblea dei delegati e dei quadri entro la fine di gennaio.

Sarà l’occasione per rilanciare una provincia che è sempre stata composta nelle rivendicazioni, ma non per questo rassegnata.

Il Medio Campidano deve tornare a ricoprire un ruolo importante e dignitoso all’interno della comunità sarda.


Sanluri 21.12.2006

Le Segreterie Territoriali
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