L'incontro tenuto il 28 dicembre con l'assessore regionale ai trasporti, Sandro Broccia, non ha portato sostanziali novità rispetto alla vicenda dei lavoratori di Alitalia Airport che, attualmente, garantiscono l'operatività dei voli Airone e Meridiana sull'aeroporto di Cagliari, pur rimanendo dipendenti di Alitalia Airport. Come è noto, la garanzia del posto di lavoro sussiste soltanto fino al 31 gennaio 2007, in forza di accordi commerciali che scadono in quella data.
L'Alitalia Airport, in una lettera inviata il 18 dicembre scorso, ha infatti annunciato che, in assenza di mutamenti del quadro industriale dello scalo, in un orizzonte ravvicinato, verranno effettuati interventi strutturali sulla forza lavoro: al di là delle perifrasi, senza un piano preciso di trasferimento della forza lavoro da Alitalia alla Sogaer (la società di gestione dell'aeroporto di Cagliari il cui pacchetto azionario è detenuto al 95% dalla Camera di Commercio) l'Alitalia procederà ai licenziamenti. Finora le notizie, pur non ufficiali, parlano della possibilità di assorbimento del solo 50% della forza lavoro. Una delegazione di lavoratori, fortemente preoccupati, ha accompagnato le segreterie territoriali che hanno immediatamente inviato una lettera al ministero dei trasporti e a quello delle attività produttive per l'attivazione di quel tavolo di concertazione (Ministero, Regione, Aziende, Sindacati) promesso fin dal 4 ottobre scorso e mai attivato. Tavolo che avrebbe dovuto esaminare le problematiche dello scalo cagliaritano, alla cui crescita di passeggeri e di voli non può far da contraltare la perdita di alcun posto di lavoro. NESSUN POSTO DI LAVORO DEVE ESSERE PERDUTO, hanno dichiarato i segretari generali di CGIL CISL UIL (Costa, Carta e Mereu) presenti all'incontro.
Anche il Ministero delle attività produttive deve essere della partita perché, attraverso la FINTECNA, possiede le quote delle società di handling di cui sono dipendenti i lavoratori.
Del resto, la ventilata costituzione di un'unica società per i servizi a terra di Cagliari ( e poi addirittura regionale, come ipotizzato dall'assessore), necessita di tempi lunghi e non può esaurirsi certo in un mese. Emergono qui le responsabilità del sistema politico nel suo complesso, a partire dalla Regione per il sistema di continuità adottato e per finire con quelle della Camera di Commercio che è stata immeditamente sensibilizzata, con una lettera proprio a causa del ruolo di azionista di assoluta maggioranza.
L'assessore si è dichiarato comunque disponibile a sensibilizzare il Ministero dei Trasporti e la SOGAER per una risoluzione positiva delle vertenza.