Ci auguriamo che le notizie riportate sulla stampa in merito all’aumento delle addizionali IRPEF e dell’ICI nel Comune di Cagliari, siano solo affermazioni generiche e non siano decisioni già prese.
E’ vero che la Finanziaria Nazionale ha ridotto i trasferimenti ai Comuni, ma è altrettanto vero che non si può automaticamente scaricare sui cittadini, sui lavoratori e sui pensionati il peso del risanamento.
Sarebbe altrettanto sbagliato procedere agli aumenti senza nessun confronto con le parti sociali, contraddicendo ad affermazioni ripetute del Sindaco che, in teoria, ha sempre parlato di concertazione, anche in occasione del recente incontro per la presentazione della metodologia del piano strategico.
Per l’addizionale IRPEF, in caso di aumento che ci trova comunque contrari, occorre trovare quei meccanismi che evitino il pagamento di tale tassa alle categorie meno abbienti, trovando dei correttivi.
Per l’ICI da tempo le organizzazioni sindacali richiedono una politica abitativa che faccia emergere il nero negli affitti: si pensi solo alle migliaia di studenti universitari fuori sede che vivono a Cagliari. Pochissimi sono quelli che ottengono un contratto e un canone regolari. Qualche risultato si potrebbe ottenere non aumentando l’ICI sulle seconde case, ma riducendola a chi affitta a canone concordato anche per gli studenti.
Su questo si dovrebbe impegnare il Comune di Cagliari, evitando di prendere decisioni, a volte strumentali, che danneggiano i contribuenti onesti, senza risolvere i problemi di gettito.
In ogni caso, CGIL CISL UIL chiedono di essere consultate su tutti i problemi tariffari del Comune capoluogo e in mancanza mobiliteranno lavoratori e pensionati a sostegno della vertenza.
Cagliari 13/2/2007
Le Segreterie Territoriali
CGIL CISL UIL
Costa Carta Mereu