16/03/2007
800 delegati CGIL CISL UIL all'assemblea organizzata dalle segreterie confederali
Oltre 800 delegati di CGIL CISL UIL di Cagliari hanno partecipato all'assemblea organizzata dalle segreterie confederali a Cagliari all'Hotel Mediterraneo.
Un minuto di silenzio per ricordare le vittime degli infortuni sul lavoro (da ultimo quella di Benedetto Ibba morto quattro giorni fa) ha precedeto l'inizio dei lavori. Il segretario della Cisl Fabrizio Carta ha ricordato che la Sardegna è in controtendenza per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, rispetto al resto dell'Italia e che è assurdo conteggiare ancora più di 15 vittime all'anno solo nella provincia di Cagliari. Ci vuole l'impegno delle forze imprenditoriali, sindacali e degli organismi pubblici preposti al controllo per sradicare questo fenomeno. Entrando poi nel merito dell'iniziativa, Carta ha annunciato che essa si propone di costruire, con l'apporto delle categorie iìunitarie, una vera e propria piattaforma rivendicativa da presentare alle controparti (Governo, Regione, Provincia, sistema degli enti locali).
A seguire la relazione introduttiva di Enzo Costa della CGIL ( a nome delle segreterie unitarie). Un'analisi accurata della situazione socio economica della provincia e dei dati sull'occupazione, sulla disoccupazione e sugli indici di povertà ha caratterizzato la relazione. Cagliari e la sua provincia possono svolgere un ruolo determinante per la rinascita dell'isola solo se eserciteranno una leadership morale e non burocratica rispetto al resto della Sardegna. Vi sono delle gravi crisi anche occupazionali (in particolare è stata ricordata la crisi dell'UNILEVER che rischia di chiudere i battenti ad una fabbrica importante per il territorio, quella dello zuccherificio di Villasor, quella della formazione professionale). Ma Cagliari ha anche grandi potenzialità; dal porto storico (che potrebbe giovarsi delle autostrade del mare) al porto container (finalmente aperto e funzionante), ad un aeroporto di alto livello, ad un ambiente ancora incontaminato, alle risorse umane, all'università, ai settori della ricerca, al Parco scientifico tecnologico, ad una zona industriale ben attrezzata. Ma occorre uno sforzo comune sinergico tra le forze istituzionali, economiche e sociali della provincia per rilanciare sviluppo ed occupazione. Uno sviluppo ed un'occupazione buone, di alto livello.
Costa e con lui Rinaldo Mereu della UIL hanno anche annunciato l'apertura di una vera e propria vertenza, successiva alla costruzione della piattaforma unitaria.
Sono seguiti 6 interventi: Vittorio Palmas dei pensionati UIL, Michele Mannu dei bancari Cisl, Rita Poddesu della FLAI CGIL (agroindustria), Giuseppe Casanova, Cisl Università, Tore Sini (industria UIL), Ugo Pilia funzione pubblica CGIL.
Tutte le relazioni sono state presentate in forma scritta e consegnate ai delegati presenti, insieme ad una ltra scheda preparata dal SICET, il sindacato degli inquilini.
Infine le conclusioni di Mario Medde, segretario generale della Cisl sarda che, di fronte ad una platea un pò stanca ma attenta,
ha sottolineato l'importanza della manifestazione cagliaritana perchè il sindacato rappresenta una proposta che si fa carico della solidarietà e dell'integrazione tra città e zone interne senza chiudersi nel proprio ambito di competenza. La iniziativa di Cagliari si integra con le azioni del sindacato sardo nel suo complesso e questo rappresenta un fatto importante perché Cagliari può essere trainante per l'intera Isola. Ma per tutto questo è necessario come sempre la partecipazione dal basso dei delegati, dei lavoratori, dei pensionati. La povertà avanza in sardegna: il 17% delle persone è sotto la soglia di povertà, mentre il prodotto interno regionale aumenta ma non aumenta il valore aggiunto dell'industria e dell'agricoltura . Nel mentre gli obiettivi di piena occupazione, indicati dall'agenda di Lisbona (70%) sono ben lontanti dall'essere raggiunti né appare ragionevole che siano raggiunti a breve. Ciò in particolare per quanto riguarda l'occupazione femminile. Medde ha anche sottolineato il ruolo determinante che deve assumere la ricerca, la formazione, l'Università che però devono essere collegate maggiormente con il mondo della produzione.
Cagliari ha quindi grandi potenzialità e i recenti articoli usciti sulla stampa nazionale non rendono giustizia ai progressi e allo sviluppo che la città, pur in mezzo a tanti errori, sta raggiungendo. Cagliari rappresenta un'opportunità per la Sardegna e pe l'intero Paese.
A livello regionale, occorre puntare sulla società della conoscenza, ma anche sugli investimenti produttivi che creano ricchezza e occupazione. Ci sono dei nodi da sciogliere: l'energia, l'acqua, la continuità territoriale, una pubblica amministrazione funzionante. Se quest'ultima va male, ha aggiunto il segretario della Cisl Medde, non è certo colpa dei lavoratori fannulloni (come dice qualcuno), ma del sistema, della mancanza di politiche adeguate, di carenze dirigenziali né si può pensare di incidere solo sui costi del lavoro.
Bisogna dare risposte per il fututo ma anche per il presente ed è per questo che CGIL CISL UIL sarde chiedono la costruzione di un sistema di garanzie sociali a partire dal reddito di inserimento e a quello di cittadinanza: in una regione in ritardo come la nostra occorre che lo Stato, la Regione facciano la loro parte per supererare le diseconomie endemiche dell'isola.
E infine, il sindacato è per la concertazione ma se non si daranno risposte ai lavoratori e ai pensionati, non si potrà che scendere in piazza e manifestare nei confronti di Governo, regione, Provincia, Comune di cagliari. Il sindacato come sempre non guarderà certo il colore politico ma solo l'efficacia dell'azione di governo,
nota a cura della Cisl di Cagliari