02/04/2007
A che punto è la nuova legge sull'immigrazione: una nota dell'ANOLF di Cagliari.
I problemi dei lavoratori immigrati stanno assumendo una rilevanza sempre maggiore. Il Governo sta predispondendo un disegno di legge (Amatoi Ferrero) che sarà approvato tra poche settimane e che sostituirà la legge Bossi Fini, da sempre criticata dal Sindacato e in particolare dall'ANOLF, l'associazione degli immigrati dellas Cisl.
Abdou Ndyaie Copresidente dell'ANOLF di Cagliari, ha descritto brevemente le maggiori novità, in attesa di un approfondimento seminariale nel quale saranno coinvolte tutte le Federazioni di Categoria. Fare cultura sui problemi accennati non è mai abbastanza.





La legge Bossi-Fini, tanto voluta dal precedente governo, doveva, secondo le intenzioni, risolvere una volta per sempre, il problema dell’immigrazione clandestina e, nel contempo, dare più diritti agli stranieri extracomunitari presenti sul territorio nazionale. Ma in realtà la 189/2002 ha reso più difficile il percorso d’integrazione dei cittadini stranieri, rendendo la loro presenza in Italia sempre più problematica. Il governo di centro sinistra, che aveva tanto criticato la legge di riforma, è delegato ad adottare, entro un anno, un decreto legislativo per la modifica del testo unico delle disposizione concernenti la disciplina dell’immigrazione. Il disegno di legge in preparazione dal ministro della solidarietà sociale e dell’interno (Amato Ferrero) introduce alcune novità:


· l’istituto del ricongiungimento familiare diventerà più semplice
· La possibilità di richiedere il permesso di soggiorno dopo cinque anni di residenza legale sul territorio nazionale (direttiva comunitaria 2003/86): è un cambiamento importantissimo per chi vuole spostarsi all’interno della CE in cerca di lavoro dipendente o lavoro autonomo.
· Cinque anni di residenza per chi vuole richiedere la cittadinanza

· Reintroduzione della figura dello sponsor (ingresso nel territorio dello stato per inserimento nel mercato del lavoro).

· L’istituzione di una banca dati interministeriale di raccolta delle richieste di ingresso per lavoro e delle offerte di lavoro da coordinare con quelle attualmente operative.

· Il diritto di voto amministrativo ai cittadini stranieri che hanno cinque anni di residenza legale ( elettorato attivo e passivo)

· La programmazione triennale dei flussi d’ingresso.

· La formazione nei paesi di origine anche tramite liste di collocamento nelle ambasciate italiane all’estero

· Un altro ruolo per i centri di permanenza

· Semplificazione delle procedure di rilascio dei visti e la motivazione del diniego per tutte le tipologia di visto

· Eliminazione del contratto di soggiorno richiesto al momento della richiesta e del rinnovo del permesso o della carta di soggiorno

· Previsione delle forme di collaborazione con gli enti locali per le procedure di rinnovo dei permessi di soggiorno

· Allungamento della durata del permesso di soggiorno

· Allungamento della durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione (art.22 ) da sei mesi a un anno.

Un disegno di legge che come abbiamo preannunziato ricco di novità e di cambiamenti e il cui iter si dovrebbe concludere nelle prossime settimane. Il disegno di legge riprende argomenti che le organizzazioni sindacali , le associazioni degli immigrati, del volontariato e il sindacato hanno sempre rivendicato nei confronti del legislatore. Difendere questi diritti per i lavoratori immigrati significa farli partecipare attivamente al processo di integrazione nel tessuto economico e sociale del Paese di accoglienza.
Fare une buona legge sull’immigrazione che raccoglie tutte queste esigenze significa saper ascoltare, concertare per poi fare una buona sintesi. I cittadini immigrati devono rispettare rigorosamente la legislazione italiana:lavorare con onestà, pagare le tasse, rispettare pienamente la carta costituzionale e tutte le leggi di questa nazione. Lo stato dei doveri richiama quello dei diritti: diritti di cittadinanza, diritti civili ,comunque diritti di prima generazione.
La Cisl è un organizzazione sindacale da sempre attenta ai problemi di tutti i lavoratori. Il padre fondatore, Pastore, definiva la Cisl un’organizzazione pluralista. Pastore aveva una grande visione del suo paese in continuo mutamento e infatti all’epoca parlare di una Cisl pluralista significava parlare di una Cisl delle federazioni, delle categorie, ma oggi il pluralismo dentro l’organizzazione significa anche multiculturalismo: una Cisl multietnica.

Oggi possiamo dire che l’organizzazione non tutela solo il metalmeccanico di Guspini, il falegname di Monserrato, l’elettricista di Gavoi, ma anche il pastore senegalese, il muratore del Burkinafaso, il commerciante di Zhejiang, la domestica di mabini batangas, la badante ucraina. Tutto ciò è il risultato del lungo lavoro svolto dall’Anolf in questi 20 anni anche grazie alla Cisl.
Oggi tutti parlano e fanno del problema dell’immigrazione un argomento ricorrente.. La Cisl attraverso l’azione dell’Anolf, ha fatto grandi passi nella conquista dei diritti per i lavoratori stranieri, l’organizzazione deve fare in modo di far conoscere e valorizzare quanto è stato fatto.

Ma ancora tanto rimane da fare ed è per questo che, secondo l’ANOLF di Cagliari, non sarebbe male prevedere momenti seminariali, convegni, approfondimenti sulle tematiche legate alla immigrazione. Coinvolgendo più comunità per dare all’Anolf la sua vera identità, rendere più dinamica la relazione tra l’Anolf e le categorie di lavoratori.

Nota a cura di Abdou Ndyaie e Edoardo Bizzarro, Copresidenti ANOLF Cagliari.