15/04/2007
Ancora un morto sul lavoro nella nostra provincia: il cordoglio e le proposte della Cisl di Cagliari
A distanza di poche settimane, un altro morto sul lavoro nella nostra Provincia.
Stavolta a morire, come martire del lavoro, un operaio metalmeccanico che lavorava in una ditta d'appalto della SARAS.

Luned' vi sarà un coordinamento di zona del settore industria a Sarroch alle ore 8, nel quale saranno prese le adeguate iniziative per evitare l'assurdo stillicidio di vite umane.
La Cisl di Cagliari partecipa al dolore dei familiari e dei colleghi di lavoro e ha diramato il seguente comunicato:

Comunicato Stampa

Sabato mattina un altro lavoratore ha perso la vita nel corso del svolgimento del suo lavoro nell’area industriale della Saras a Sarroch.
Questo triste e tragico evento riporta in maniera dirompente quanto sia attuale il problema della sicurezza e della prevenzione.
La Cisl Cagliaritana esprime cordoglio e tutta la sua solidarietà alla famiglia dell’operaio della Mintor, Felice Schirru.
Le inchieste della magistratura e dell’azienda appureranno le motivazioni e le responsabilità di questa ennesima morte bianca.
Un fine settimana veramente tragico, sei morti in due giorni, nel Nord italia, al Centro e nelle Isole, un vero bollettino di guerra.
Da Gennaio ad Aprile 2007 si registrano gia 224 decessi sul lavoro e gli ultimi incidenti si verificano a pochi giorni dal varo del testo unico sulla sicurezza licenziato dal governo nazionale.
Il numero degli incidenti continua a crescere a livelli di terzo mondo, la sicurezza per tutti i lavoratori è una questione sulla quale il sindacato non è più disposto ad aspettare.
E’ un problema che viene trascinato periodicamente e che va alla ribalta della cronaca solo quando avvengono gli infortuni gravi e le morti.
Ecco perché, sono giusti e condivisbili gli appelli lanciati dal Capo dello Stato e dai Presidenti di Camera e Senato: non è più tollerabile quello che sta accadendo nei cantieri nel nostro paese. Il sindacato non intende fare sconti a nessuno".
E necessario reagire al pericolo di assuefazione e riportare in primo piano, a partire dai luoghi di lavoro, il tema della sicurezza attraverso la sensibilizzazione costante.
Anche le aziende devono porsi il problema di come mai il lavoro è insicuro, perché mette in difficoltà le vite umane.
La formazione dei lavoratori, dei dirigenti ed in particolare degli RLS e delle imprese è la strada giusta per combattere questo tipo di fenomeno.
Occorre rivedere le norme per abilitare le imprese con meccanismi più forti e risolvere il problema degli appalti, ormai è chiaro a molti, e noi lo sosteniamo da tempo, che i ribassi compromettono la sicurezza.
Questi interrogativi è giusto porseli, ma conoscendo il sistema industriale che ruota intorno alla Saras, dove non si lesinano risorse sul piano degli investimenti sulla sicurezza, ci sarebbe da chiedersi cosa avviene o potrebbe avvenire dove la sicurezza non viene programmata e curata nei minimi particolari.
La sicurezza non è mai sufficiente, le procedure vanno applicate anche a svantaggio della produttività e della redditività a tutti i costi, spesso se non quasi sempre, gli incidenti avvengono nelle operazioni più normali e di routine, quasi mai nelle operazioni complesse dove l’attenzione è massima.
Infondere la cultura della sicurezza non deve essere uno slogan periodico, deve rappresentare il Vangelo da osservare nel fare quotidiano nei posti di lavoro.
1) Quante sono le aziende che non hanno ancora eletto i rappresentati alla sicurezza?
2) Dove esistono gli RLS, quanta formazione continua viene fatta?
3) Sul piano delle certificazioni dei mezzi e dei materiali esiste abbastanza attenzione?
4) Con particolare riferimento alle piccole e medie imprese: indirizzare, anche attraverso il sistema della bilateralità, nei confronti di tutti i soggetti del sistema di prevenzione aziendale, finanziati dall’Inail quali proprie spese istituzionali”.
5) da annotare ad esempio sul libretto formativo del lavoratore, garantito dal servizio pubblico, al fine di una verifica e controllo sulla qualità della formazione erogata, evitando che l’obbligo formativo scada in un mero adempimento burocratico. Di particolare rilevanza è la definizione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, da rapportare all’esperienza, alla competenza professionale ed alla formazione in materia di sicurezza.

Far decollare la formazione congiunta, imprese e lavoratori, e promuovere una vera e propria offensiva di controlli e verifiche nei luoghi di lavoro, da parte degli organi ispettivi, potrebbe essere una prima risposta del sistema locale.

La Cisl di Cagliari lancerà anche una proposta forte nel coordinamento industriale di Zona che si terrà il 16 aprile alle 08,00, proporrà una di individuare una giornata a livello provinciale di Cagliari, se regionale sarebbe anche meglio, per indire elezioni in tutti i luoghi di lavoro per eleggere i rappresentanti alla sicurezza.
Questa potrebbe essere un'altra risposta seria e concreta per cercare di arginare il fenomeno.
Sempre collegato alla promozione della cultura e delle azioni per la prevenzione, è il prospettato finanziamento per l’utilizzo di benefici ed incentivi pubblici a carico dell’INAIL, nell’ambito e nei limiti delle spese dell’Istituto, degli investimenti in materia di salute e sicurezza a favore delle piccole e medie imprese.
Buone leggi, buone prassi, attenta prevenzione e vigilanza, contrattazione e formazione e informazione dei lavoratori e degli imprenditori, sono la medicina al male degli incidenti e degli infortuni sul lavoro.

Cagliari, 15 Aprile 2007

Mimmo Contu
Segretario Territoriale
Resp. Settore Industria Cisl Cagliari