24/04/2007
Il Consiglio Generale della Cisl di Cagliari: il documento conclusivo
Consiglio generale Cisl Cagliari
24 aprile 2007

Il Consiglio Generale della Cisl di Cagliari, riunito in data 24 aprile 2007, sentita la relazione introduttiva della segreteria, l’intervento della Segretaria regionale della Cisl sarda, Oriana Putzolu,, gli interventi al dibattito e le conclusioni del segretario generale aggiunto confederale, Pierpaolo Baretta, formula il seguente documento conclusivo

Il Consiglio Generale valuta con preoccupazione la situazione socio economica delle province del Medio Campidano e di Cagliari caratterizzata da:

-Una condizione di povertà diffusa tra i pensionati e i lavoratori dipendenti, in particolare quelli atipici. Le famiglie povere in Sardegna sono il 20% del totale, contro la media nazionale del 11%.
-Elevate percentuali di disoccupazione, superiori alla media nazionale.
-Tassi di occupazione ben lontani dai parametri previsti dall’Agenda di Lisbona.
-Un’incidenza notevole della precarietà nel mercato del lavoro, compresa l’area del pubblico impiego.

Il Consiglio Generale ritiene opportuno che il sindacato, nella sua interezza, e la Cisl, in modo particolare, si occupino con più attenzione e continuità del fenomeno della povertà, che va combattuta con il rilancio della contrattazione collettiva nazionale, nonché di quella integrativa aziendale e territoriale, con l’adeguamento del livello delle pensioni e la promozione di una politica sociale adeguata.

Per questo bisogna rilanciare le politiche dello sviluppo, ma occorre anche investire forti risorse nel campo dello Stato sociale e in particolare nella riforma degli ammortizzatori sociali, del fondo per la non autosufficienza e, in genere, nello Stato sociale.

In questa logica, il Consiglio generale aderisce con convinzione alla manifestazione regionale per il rilancio dell’industria in Sardegna, in quanto fattore fondamentale per lo sviluppo socio economico che non può basarsi esclusivamente sul pur importante ruolo del turismo, dei servizi e dell’utilizzo dell’ambiente.
Auspica che l’iniziativa diventi patrimonio di lotta unitaria e impegna le Federazioni ad aprire una discussione ampia con i lavoratori e gli iscritti sulla piattaforma elaborata.

Il C.G. esprime la massima solidarietà e il sostegno convinto a tutti i lavoratori delle province Medio Campidano e Cagliari oggi minacciati nel loro posto di lavoro. In particolare ai lavoratori della Scaini, dell’Unilever, della Mineraria Silius, dello zuccherificio di Villasor, ma anche a quelli della formazione professionale, delle case di cura private e delle imprese degli appalti delle mense e delle pulizie.
Ritiene che i lavoratori di queste aziende debbano essere difesi con il massimo vigore, ma che tali vertenze debbano essere sostenute adeguatamente, nell’ambito di una politica generale regionale, oggi carente specie per quanto attiene al comparto industriale.
Occorre rivendicare dal Governo nazionale e dalla Giunta Regionale lo stanziamento di adeguate risorse per il completamento delle infrastrutture del Cagliaritano ( a partire dal Porto Canale, dalle strade 195 e 131 e dal raccordo ferroviario con il Porto), un adeguato intervento nell’ambito delle politiche energetiche e il rispetto dell’accordo sulla chimica.

A giudizio del Consiglio generale, va rivalutato il ruolo dei lavoratori del pubblico impiego, spesso e ingiustamente denigrati. E’ opportuno lottare per l’eliminazione pur graduale del precariato diffuso, riaffermato anche dalla firma del recente Memorandum sul pubblico impiego, e la valorizzazione della professionalità ed esperienza dei dipendenti, in un’ottica di maggiore funzionalità della pubblica amministrazione rispetto al sistema produttivo e ai servizi sociali.
Proprio per questo, il rinnovo del contratto del pubblico impiego è un risultato da rivendicare con forza.

Il Consiglio Generale rivolge un pensiero di solidarietà forte alle tante vittime degli infortuni sul lavoro, avvenuti anche di recente nel nostro territorio (nel Porto e sulle navi, alla Saras, nei cantieri edili, nel mondo dell’agricoltura, nello stesso settore pubblico) ed impegna le Federazioni e le proprie strutture di base, con in testa i rappresentanti della sicurezza, ad un rinnovato impegno ed una maggiore attenzione rispetto alla problematica “Sicurezza”. Perciò vanno incalzate le aziende per un maggior rispetto dei contratti e delle normative sulla sicurezza, vanno aperti tavoli di concertazione con le aziende per attivare meccanismi di verifica e di controllo. Ma è anche necessario promuovere tra i lavoratori campagne di sensibilizzazione alla cultura della sicurezza, così come vanno stimolati gli enti pubblici preposti al controllo dell’applicazione delle normative sulla sicurezza e sull’emersione dal lavoro sommerso.


Approvato all’unanimità