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15/05/2007
Manifestazione unitaria dei pensionati a Roma: lettera di Antonio Uda. |
VERTENZA PENSIONI. UDA (CISL): E’ IL < > DEL POPOLO ANZIANO
Ai 15 mila pensionati e pensionate che sono oggi a Roma al Palalottomatica
per una manifestazione nazionale a sostegno della vertenza della categoria,
il segretario della Cisl-Fnp, Antonio Uda manda il messaggio che qui
trascriviamo
* * *
“Amiche e amici pensionati!
Se avessimo voluto dare anche noi, come si usa adesso, un titolo alla
giornata di lotta di oggi, non avremmo certamente scelto di definirla “una
festa” né tanto meno una “giornata dell’orgoglio anziano”.
Questa di oggi, 15 maggio a Roma sarà infatti una giornata di rabbia, un
“Dies irae”, un giorno dell’ira!
* * *
Stanno arrivando in tanti e con sacrificio a manifestare qui, nella
capitale del potere e dei poteri, non per un’esibizione di forza e di
potenza. Saremo in tanti non per dimostrare l’efficienza organizzativa del
sindacalismo unitario dei pensionati. Ma perché rappresentiamo la
quota-parte più grande e più maltrattata del popolo italiano.
Dietro le nostre facce di ex-lavoratrici e lavoratori, dietro le nostre
bandiere, ci sono 17 milioni di persone. Ci sono 6 milioni di soci iscritti
alle tre grandi confederazioni Cgil, Cisl e Uil.
* * *
Giornata di mobilitazione e di rabbia, dunque. Ma a chi ha orecchie per
intendere diciamo:
“Attenti alla rabbia dei deboli! Temete la forza dei giusti! E se vi manca
il senso della giustizia, abbiate almeno il senso, dell’opportunità,
perfino dell’opportunismo!”
La società italiana non sta più in piedi sotto il peso dell’iniqua
ripartizione della ricchezza,
tra una minoranza di privilegiati che vede crescere i suoi redditi al ritmo del 37 per cento in più all’anno, come ha documentato lo stesso presidente
del Consiglio Prodi, e una maggioranza che in 15 anni ha visto inghiottito dall’inflazione e del carovita un terzo dei suoi redditi ed ha pagato il
risanamento dei conti pubblici con 322 miliardi di euro di penalizzazione.
* * *
Sono i costi esorbitanti e schiaccianti della politica che ha perso negli
anni il senso etico della sua funzione, che ha smarrito il gusto civile del
servizio pubblico, che si perde in penose e ridicole lotta di potere, a
destra e a sinistra ….. Sono i prelievi avidi e smodati delle classi
privilegiate, lasciate libere di predare, lasciate libere di frodare il
fisco …… che stanno distruggendo il senso della comune appartenenza ad una
collettività di persone libere ed uguali.
E il presidente del Consiglio Prodi ha avuto almeno l’onestà intellettuale
di riconoscere tutto questo. Ma ciò non è sufficiente.
* * *
Le ex-lavoratrici e lavoratori manifestano oggi a Roma per dire “basta al
degrado sociale e morale del Paese”. L’onorevole Prodi deve passare dalla
teoria alla realtà, dalle parole ai fatti, dalla indifferenza alla
riparazione.
Chiediamo l’immediata rivalutazione di tutte le pensioni contributive in
essere a cominciare da quelle più basse. Sono pensioni che ci vengono
pagate non per carità! Sono pensioni che vengono pagate con il frutto del
capitale che abbiamo accumulato negli anni del lavoro attivo, sottraendolo
ai nostri salari e stipendi.
Chiediamo che non si facciano sordide provocazioni ai danni delle pensioni
di reversibilità
che sono spesso l’unico sostentamento di tante vedove e dei coniugi rimasti
soli.
Chiediamo che venga approvata subito la legge popolare di solidarietà
verso le sorelle e i fratelli non più auto-sufficienti. E che tale legge
venga finanziata con soldi veri e non con stanziamenti ridicoli
saccheggiati peraltro alla prima emergenza della finanza pubblica che
capita.
* * *
Chi ha la responsabilità di guida del Paese sappia che i pensionati non si
fermeranno qui ad oggi, alla manifestazione di Roma.
Sappia che la collera delle ex-lavoratrici e lavoratori troverà modalità
di agitazione e di lotta sempre più decise e forti.
Noi non abbiamo carri agricoli carichi di letame da spargere per le strade.
Ma non saremo da meno dei produttori di latte o dei cento e cento altri
interessi organizzati
che hanno imparato a farsi giustizia da sé.
Con la differenza che noi pensionati lo faremo nel rispetto delle leggi e
dei principi della Democrazia che abbiamo restaurato e costruito con il
nostro lavoro e con il nostro orgoglio di donne e uomini che testimoniano
con le loro vite, i valori della libertà e della solidarietà.
Roma, 15 Maggio 2007 |
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