Medio Campidano.
Il presidente della Provincia del Medio Campidano, insieme agli assessori al lavoro, alle politiche sociali, all'agricoltura, all'ambiente, hanno incontrato le forze sociali (CGIL - CISL - presenti Sergio Concas e Fabrizio Carta, UIL, CNA, CONFINDUSTRIA, COPAGRI) per un confronto a tutto campo sulle problematiche della nuova provincia e per l'elaborazione del piano strategico provinciale.
Il presidente, Fulvio Tocco, ha parlato della costruzione di un piano strategico "dinamico", sempre da aggiornare, da va condiviso pienamente con le forze sociali, ipotizzando un confronto non episodico. Il territorio del Medio Campidano ha delle potenzialità nell'agroindustria, nell'agricoltura, nel turismo ma anche (e questo è stato sottolineato negli interventi sindacali) nell'industria. Bisogna tenere conto delle specificità dei diversi territori puntando ad un'integrazione delle iniziative. Sono stati aumentati i trasferimenti da parte della Regione (pur su un bilancio modesto di circa 20 milioni di euro, ma la provincia, al di là delle competenze, vuole sviluppare gli interventi nel settore ambientale, nel settore fieristico, nell'artigianato artistico, nei centri telematici, favorendo anche dei gemellaggi con alcune regioni tedesche, per far conoscere anche i prodotti specifici del territorio.
Hanno completato la panoramica gli interventi degli assessori sulle politiche del lavoro, su quelle sociali e su quelle ambientali.
Accanto a momenti positivi (quali i PLUS), sono state sottolineate le difficoltà nel passaggio delle competenze nel settore del lavoro e una duplicazione di interventi per quanto attiene al settore dell'ambiente.
I rappresentanti della Cisl hanno sottolineato:
- L'importanza di una politica concertativa, assolutamete necessaria, per l'elaborazione di un piano strategico condiviso ed hanno auspicato la continuità del percorso.
- la necessaria integrazione con i piani di sviluppo regionale. Nei confronti della Regione Sardegna, occorre rivendicare investimenti di qualità nelle infrastrutture e nei campi della cultura e della formazione che va indirizzata verso gli assi di sviluppo condivisi e prevedbili.
- La chiusura del bilancio regionale che sembra aver aumentato in maniera esponenziale le risorse a favore delle politiche dello sviluppo (secondo il Presidente Soru il 36% del bilancio), deve far pervenire al Medio Campidano una quota consistente per evitare spopolamento e disoccupazione.
- La nuova provincia si deve mettere in una logica di programmazione e di indirizzo, diventando punto di riferimento per le parti sociali e per i Comuni. Deve in sostanza mettere insieme e non gestire.
- L'industria deve avere la sua parte, pur in una logica di economia integrata: per produrre ricchezza non bastano supermercati e turismo, ma i settori produttivi devono essere una parte importante e vanno quindi difesi i siti produttivi industriali, che possono diventare delle eccellenze (vedi polo ceramico o settore vagoni ferroviari).
- C'è anche un problema del credito: in un territorio teoricamente povero, le banche prosperano raccogliendo molto di più di quello che viene impiegato. Certo non solo a causa delle politiche delle aziende di credito, ma anche per una mentalità di non investimento da parte dei cittadini che va corretta.
Investire nel territorio deve diventare un imperativo categorico per il rilancio di sviluppo e occupazione.
- Infine la Cisl ha ribadito la centralità della persona e per questo vanno studiati appositi percorsi di formazione continua e professionale che diano sbocchi occupativi di qualità. La qualità delle politiche sociali deve essere salvaguardata in una provincia con alto tasso di invechiamento e forti problemi di coesione sociale.
Al termine della riunione, il presidente Tocco ha annunciato che la bozza del piano verrà inviata alle parti sociali, per poi convocare un'ulteriore riunione per la stesura definitiva.
nota a cura Cisl Cagliari.