Il 23 maggio si è tenuta una convention a Cagliari (hotel Mediterraneo) durante la quale la Giunta comunale di Cagliari ha presentato alla cittadinanza, alle istituzioni e alle parti sociali le linee generali del piano strategico comunale. Il percorso annunciato dal Sindaco è quello di condividere insieme il progetto, che ha una valenza ultra decennale. Sono state presentate diverse relazioni da parte del coordinatore del Piano dr. Mariani, e di altri esperti che hanno analizzato la situazione da tutti i punti di vista (le relazioni si trovano sul sito del Comune di Cagliari). Sono intervenuti il presidente della Provincia, Graziano Milia sul piano strategico intercomunale, Roberto Camagni sullo secnario intrenazionale e nazionale, Mariano Mariani sulla diagnosi territoriale e poi gli esperti del comitato scientifico. G. Sabatini ( le governance), B. Moro (conoscenza, innovazione e sviluppo), F. Casula ( identità, cultura e tradizione), S. Tagliagambe (capitale sociale, creatività e coesione), F. Karrer (mobilità nell'area vasta).
Nal corso dei lavori è intervenuta anche la Cisl, con il segretario generale.
Premesso che era stata inviata a suo tempo una memoria, seguita ad incontri specifici con il Sindaco Floris, il breve intervento (sono stati concessi meno di 8 minuti) ha focalizzato l'attenzione su alcuni aspetti:
· Il piano strategico va inserito nelle più ampie dinamiche nazionali, regionali e provinciali. Attraverso il piano strategico si deve condividere una visione futura della città. Il posizionamento della città nel quadro nazionale e internazionale va quindi condiviso da tutti perché gli obiettivi non possono essere fissati da una maggioranza che oggi c’è e domani potrebbe essere un’altra. Deve essere condiviso dalle forze sociali, dai cittadini. IL metodo della concertazione vera è quindi determinante e va perseguito nel tempo.
·Il piano strategico non può essere lo strumento, il luogo dove canalizzare le richieste di denaro pubblico, ma l’occasione per costruire un patto tra le forze politiche, istituzionali e sociali della città per raggiungere obiettivi di sviluppo e di crescita ordinata, in una logica di area vasta. La pianificazione strategica deve contribuire a dare un’identità al territorio.
· Va rivendicato, anche con aposite iniziative legislative a livello regionale, il ruolo di Cagliari città metropolitana per affrontare meglio le problematiche, in sinergia con i comuni dell’area vasta.
·Il Sindacato naturalmente considera soprattutto l’area dei lavoratori e pensionati che esso rappresenta:Invecchiamento della popolazione; condizione di povertà; carenza di servizi sociali; carenza di servizi di orientamento al lavoro e di formazione continua e mirata verso l’occupazione; precarietà e atipicità delle forme di impiego, problemi di immigrazione; questione abitativa; traffico e mancanza di una politica della mobilità sostenibile; scarsa valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale della città; mancanza di una cultura della sicurezza. Questi sono i problemi che abbiamo di fronte e ai quali dobbiamo rispondere per non deludere, ancora una volta, le aspettative.
·La messa a punto di un piano strategico che faccia sviluppare Cagliari, potrebbe essere la premessa per risolvere i problemi dei lavoratori e pensionati e disoccupati cagliaritani:
·Uno sviluppo equilibrato che consenta:
Occupazione maggiore in quantità e qualità.
Maggiore sicurezza del lavoro, in termini di stabilità e in termini di modalità dello svolgimento del lavoro.
Servizi sociali di qualità.
Politiche abitative che vadano incontro alle esigenze dei cittadini, specie delle classi meno abbienti e degli studenti.
Mobilità da e verso Cagliari.
Incremento del Turismo e del commercio e della valorizzazione dei beni culturali.
Un sistema formativo (Università, Ricerca, formazione, scuola) che faccia crescere il livello culturale in generale e sia mirato anche all’occupazione, attraverso studi di previsione sui fabbisogni formativi anche nelle nuove professioni (informatici etc)
Senza un’attenzione particolare alla persona, al cittadino, al lavoratore, qualunque piano strategico rischierebbe di diventare solo un’elaborazione teorica.
Nelle prossime settimane verranno
sviluppati i tavoli tematici ai quali parteciperanno le forze sociali.