Si è tenuta a Cagliari il 30 maggio l'assemblea unitaria (CGIL CISL UIL) sulla sicurezza. I lavori sono stati presieduti dal segretario della Uil Rinaldo Mereu, poi, dopo la relazione introduttiva di Fabrizio Carta della Cisl, hanno preso la parola il dr. Marino dell'INAIL, la dr.ssa Virginia Mura della Direzione provinciale del lavoro, il direttore dell'INPS dr. Severino, il direttore generale della ASL 8, Gino Gumirato, il magistrato Carlo Reinoldi. Per gli RLS sono intervenuti un metalmeccanico per la CGIL, un portuale (Raffaele Loddo) della Cisl, un edil per la UIL. Vi è stato anche l'intervento della cgil con il segretario confederale Giorgio Pavanetto e le conclusioni del segretario regionale della UIL, Roberto Straullu.
Al termine dei lavoro è stata approvata una piattaforma che di seguito riportiamo.
Assemblea Unitaria dei rappresentanti della sicurezza
Hotel Mediterraneo, 30 Maggio 2007 ore 9,00
Piattaforma unitaria per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
CGIL CISL UIL di Cagliari, hanno assunto la questione “sicurezza del lavoro” come una priorità assoluta tra gli obiettivi sindacali da perseguire.
E’ obiettivo del sindacato Cagliaritano, nel suo complesso, Confederazioni e Federazioni di categoria, dunque, agire in tutte le direzioni possibili perché finché ci sarà anche un solo infortunio sul lavoro, vorrà dire che c’è un impegno maggiore da profondere.
La questione infortuni sul lavoro è un’emergenza Nazionale, la nostra Regione e la nostra Provincia non fanno eccezione.
L’intervento accorato del Capo dello Stato e delle istituzioni sono una testimonianza che questo problema deve essere affrontato con lo stesso impegno che le OO.SS. hanno sempre profuso.
Bisogna però andare al di là della retorica e degli interventi, pur giusti, per raggiungere gli obiettivi di sicurezza, di maggior tutela della salute, attraverso le tre parole chiave di questa assemblea:
· prevenzione
· formazione
· cultura
Le statistiche ci dicono che gli infortuni in Sardegna e nella nostra Provincia, sono in aumento e questo dato è in controtendenza rispetto alle altre regioni italiane.
CGIL CISL UIl vogliono lo sviluppo e lo reclamano a gran voce per dare risposte ai bisogni dei disoccupati, dei giovani e delle donne, ma ritengono che al concetto di sviluppo deve essere anteposto quello della sicurezza e quello della tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
E’ impensabile che, nel terzo millennio, si assista ancora con tanta frequenza agli incidenti sul lavoro e alla perdita di vite umane.
Ecco perché la lotta per affermare più sicurezza nei luoghi di lavoro, si deve accompagnare ad una politica del lavoro che tenda ad eliminare il più possibile il lavoro nero, il lavoro sommerso, il lavoro grigio, in tutte le sue forme, e ridurre l’area del lavoro atipico, diffuso soprattutto tra le fasce giovanili e le donne.
E’ accertato che il mancato rispetto delle leggi sulla sicurezza, a partire dalla 626/94, si verifichi nelle aziende dove proliferano fenomeni di questo genere e dove, di fatto, non vi è alcun governo da parte delle OO.SS. e delle RLS. Allo stesso modo, la piccola dimensione delle aziende, caratteristica del mercato del lavoro in Sardegna, non favorisce interventi concreti nel campo della sicurezza sul lavoro, per questo è opportuno rilanciare il ruolo e l’importanza del RSLT.
La manifestazione di oggi, organizzata dalle segreterie di CGIL CISL UIL, è un primo momento per il rilancio di un iniziativa forte nei luoghi di lavoro e nel territorio da parte del sindacato in tutte le sue articolazioni: confederazione, categorie, RSU, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Oggi, il sindacato, di fronte alle autorità competenti , alle Istituzioni e alle aziende, intende rivendicare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che devono poter svolgere il proprio compito, nell’interesse dei lavoratori, delle aziende ma anche della società intera, in piena autonomia e libertà, senza condizionamenti di sorta e con un bagaglio di preparazione e di formazione adeguato e costantemente aggiornato.
Per questo motivo il problema della sicurezza e della tutela della salute nei luoghi di lavoro non deve vedere le parti confliggere, ma ognuno nella specificità del proprio ruolo, deve contribuire a far si che questi problemi siano affrontati su un terreno comune di dialogo dove la centralità della persona nel lavoro è sfida comune ma anche scelta strategica, economica e produttiva
Occorre, certo, lavorare nel breve, medio e lungo periodo sulla formazione e sulla cultura e sull’aggiornamento della legislazione, ma occorre anche intervenire, con provvedimenti immediati, con il rafforzamento dei servizi ispettivi, con l’estensione dell’ambito della bilateralità.
In particolare CGIL CISL UIL ritengono:
1. Promuovere incontri e iniziative nella società, nella scuola di ogni ordine e grado e nel mondo dell’associazionismo, al fine di accrescere la cultura della sicurezza e della legalità, per ostruire una società basata sulla solidarietà e che veda il lavoro come valore.
2. Favorire politiche del lavoro che impediscano il ricorso a forme di lavoro nero, riducendo l’area della precarietà e del lavoro atipico spesso cause degli incidenti sul lavoro.
3. Agire sulla pur apprezzabile legislazione Nazionale per una sua implementazione e miglioramento e chiedere che anche le normative Regionali si muovano nel solco della promozione della sicurezza.
4. Pretendere in ogni azienda e in ogni luogo di lavoro l’elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, non sempre presenti, favorendone la formazione e le reali possibilità di svolgimento del ruolo, nel rispetto della legislazione vigente (DL 626/94). e con il potenziamento contrattuale e delle loro prerogative. In questo senso deve essere sviluppato il rapporto tra rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza e il sistema pubblico di controllo.
5. Sviluppare il raccordo dei dati e delle informazioni contenuti dalle varie banche esistenti acquisiti attraverso anche i propri ruoli e conoscenze
6. Realizzare la possibile implementazione e messa a regime di un software comune ai vari enti, per l’analisi, interpretazione e valutazione in tempo reale, dei dati complessivi e delle loro relazioni.
7. Sviluppare il ruolo degli enti e degli organismi bilaterali che devono favorire l’attività dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali, determinanti per la prevenzione e la sicurezza nelle piccole aziende e nelle imprese artigiane.
8. Richiedere con decisione alle aziende un’organizzazione del lavoro che, favorisca un costante puntuale presidio di tutti gli aspetti legati alla sicurezza sul posto di lavoro e alla salute dei lavoratori, non ultimo il rispetto degli orari di lavoro e in particolare quanto previsto dalle leggi e normative di lavoro, nonché alla salvaguardia ambientale.
9. Attuare una campagna capillare di sensibilizzazione e di informazione tra i lavoratori per affermare i valori della sicurezza, della salute e della prevenzione, promuovendo la conoscenza dei diritti ma anche dei doveri.
10. Stimolare l’attività degli Enti preposti alle verifiche e ai controlli ad un impegno eccezionale, superando anche i limiti derivanti dalla mancanza di coordinamento e dalla penuria degli organici.
11. Migliorare i criteri relativi alla premialità per le aziende virtuose nel campo della sicurezza.
12. Attuare un azione sinergica per affrontare i punti di criticità relativi alla viabilità con particolare riferimento alla S.S. 195 .
Cgil, Cisl, Uil, valutano positivamente l’istituzione, presso la Prefettura di Cagliari, di un tavolo di Coordinamento per la sicurezza sul lavoro che, coinvolgendo tutti i soggetti presenti, Inps, Inail, Asl, Direzione Prov.le del lavoro, nonchè le organizzazioni sindacali che l’hanno proposto, sia capace di favorire il confronto tra le attività svolte e sia aperto, al contempo, alla conoscenza del territorio e delle problematiche emergenti.
Il predetto Coordinamento ha il compito di procedere con adeguate e puntuali analisi specifiche in ciascun settore ed ambito lavorativo, suggerire e promuovere strategie d’intervento diretto e mirato.
Tale Coordinamento non potrà essere, evidentemente, un nuovo organismo istituzionale che si sovrappone e sottrae competenze ad altri già previsti da leggi, contratti e accordi..
E’ necessario infine un impegno comune di tutti: dalle aziende agli enti previdenziali e di controllo, dalle ASL alla Confindustria, dall’API al sistema degli enti bilaterali. Senza sinergie, non ci potranno essere risultati.
Ma, nella battaglia per la sicurezza e per la legalità, in prima fila, ci deve essere il sindacato e i suoi rappresentanti sindacali e della sicurezza.
E’ un impegno che si deve anzitutto ai lavoratori martiri sul lavoro, ma anche per costruire ambienti di lavoro sani e prevenire, il più possibile, gli infortuni.
Segreterie CGIL – CISL-UIL
Territoriali di Cagliari