Si è raggiunto un accordo con il Governo su ammortizzatori sociali e soggetti deboli.
Una nota della Cisl confederale:
Vi inviamo, e commentiamo, il testo dell’accordo di massima raggiunto nella serata di ieri sugli ammortizzatori sociali e le tutele per i giovani e le donne. Si tratta di un ulteriore, importante, tassello, dopo l’intesa sulla rivalutazione delle pensioni basse, in attesa di definire le soluzioni relative alle tematiche ancora aperte, (mercato del lavoro, competitività, superamento dello scalone).
• Ammortizzatori sociali
Come risultava oramai chiaro, a causa dell’esigenza di rispettare gli equilibri programmati di finanza pubblica, si definisce una riforma in due tempi, con un progetto di più ampio respiro da realizzare in tempi più lunghi, e comunque tramite “ una sede permanente di confronto e di verifica con le parti sociali”, ed alcuni interventi immediati.
L’intervento di riforma a regime avrà come obiettivi un sistema universale di tutele, indipendente dalla dimensione di impresa, dall’appartenenza settoriale e dalla tipologia di contratto di lavoro, ed un generale potenziamento dei servizi per l’impiego, per collegare politiche attive e sostegni monetari.
L’ipotesi prevede una progressiva armonizzazione degli attuali istituti di disoccupazione ordinaria e di mobilità, con la creazione di uno strumento unico, modulato in base all’età anagrafica e all’area territoriale, con copertura figurativa piena calcolata sulle retribuzioni. La riforma tenderà, inoltre, in una prospettiva di universalizzazione, ad estendere la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, pur prevedendo specificità di funzionamento, al fine di tenere conto delle diversità settoriali. Di tale disegno farà parte il coinvolgimento delle aziende nel processo di ricollocazione dei lavoratori, nonché un forte ruolo degli enti bilaterali, sia per provvedere eventuali coperture supplementari, sia per esercitare un controllo sul funzionamento di questi strumenti nel caso di “applicazioni maggiormente estese soprattutto alle aziende di minori dimensioni ed alle aziende dell’artigianato”.
Gli interventi immediati si concentrano sulle tutele in caso di disoccupazione, stabilendo un miglioramento dell’indennità di disoccupazione, con uno stanziamento di circa 700 milioni di euro, ed investimenti per potenziare i servizi per l’impiego.
Per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione, l’accordo ha stabilito:
- un aumento della durata della indennità ordinaria di disoccupazione che verrà portata a 8 mesi per i lavoratori fino a 50 anni e a 12 mesi per i lavoratori con più di 50 anni;
- un aumento dell’importo della stessa indennità, che sarà portato al 60% dell’ultima retribuzione per i primi 6 mesi, al 50% per il 7° e 8° mese, al 40% per gli eventuali mesi successivi;
- un aumento dell’entità e della durata dell’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, che passerà dall’attuale 30% al 35% per i primi 120 giorni e al 40% per le successive giornate fino ad una durata massima di 180 giorni (oggi la durata massima è di 165 giorni);
- la copertura figurativa per l’intero periodo di godimento delle indennità, con riferimento alla retribuzione.
Quanto agli investimenti per i servizi per l’impiego, il testo fa riferimento ad interventi in materia di politiche attive e al collegamento tra prestazioni e percorsi di formazione e inserimento lavorativo.
Come è noto, la Cisl attribuisce grande importanza alla riforma degli ammortizzatori sociali, che, insieme a servizi per l’impiego efficienti, costituiscono un fondamentale elemento di tutela in un mercato del lavoro più dinamico. E’ altrettanto noto che le condizioni di finanza pubblica non hanno consentito, in questa fase, l’intervento più ampio che sarebbe stato, per noi, necessario. Apprezziamo dunque che si facciano passi avanti in questa direzione, seppur graduali. La Cisl ha ritenuto comunque doveroso insistere su un punto, che è stato ampiamente condiviso da Cgil e Uil, chiedendo di valutare, in sede di attuazione dell’accordo, la possibilità che, almeno per chi è alla prima assunzione e perda il posto di lavoro, non si tenga conto del requisito del biennio assicurativo, attualmente vigente per poter fruire dell’indennità a requisiti ridotti. Il Ministro si è impegnato a valutare la richiesta, compatibilmente con i costi.
Gli obiettivi della riforma a regime sono del tutto condivisi. Va sottolineato un avanzamento nel testo, a proposito dell’estensione della cassa integrazione, che verrà realizzata, come chiesto anche dalla Cisl, tenendo conto delle specificità settoriali, e con un ruolo degli enti bilaterali nel garantire coperture di derivazione contrattuale da affiancare alle assicurazioni obbligatorie.
Ribadiamo che saranno importanti i tempi della riforma, nonché lo strumento, che vorremmo venisse individuato in una legge delega.
• Giovani
Per i giovani vengono previsti:
Misure per il reddito e l’occupazione, tramite fondi di rotazione:
- Fondo credito per i parasubordinati: potrà erogare un credito fino a 600 euro mensili per 12 mesi, ad interesse zero o molto basso, al fine di coprire eventuali periodi di inattività
- Fondo microcredito: incentiverà le attività innovative di giovani e donne, riprendendo l’esperienza dei prestiti d’onore.
- Fondo credito ai giovani lavoratori autonomi: finanzierà nuove attività nelle piccole imprese, nell’ artigianato, negli esercizi commerciali, nell’agricoltura, nella cooperazione
- Aumento dell’importo degli assegni di ricerca presso le Università.
Misure previdenziali per migliorare le prestazioni pensionistiche:
- misure previdenziali per rendere possibile la totalizzazione dei versamenti contributivi presso diversi fondi, rimuovendo gli attuali vincoli per i giovani nel sistema contributivo, e riducendo da 6 a 3 ani il limite minimo di anzianità contributiva per i lavoratori nel sistema retributivo o misto.
- misure per ridurre l’onere del riscatto degli anni di laurea e renderlo conveniente sotto il profilo previdenziale,
- un ulteriore aumento dell’aliquota di versamento dei collaboratori a progetto, per rafforzarne la posizione pensionistica.
Le misure, soprattutto quelle sul versante previdenziale, rispondono alle nostre richieste e sono di oggettivo rilievo per evitare, o quanto meno ridurre, alcune penalizzazioni, connesse all’evoluzione del mercato del lavoro, alle quali i giovani sono sottoposti.
Va sottolineato che la Cisl ha voluto fortemente l’intervento sulla totalizzazione, ed esprimiamo dunque particolare soddisfazione. Proprio per l’importanza attribuita alla questione, la Cisl al tavolo ha insistito per ottenere una misura più incisiva anche per chi è nel sistema retributivo, eliminando del tutto il requisito minimo di anzianità, come stabilito per i giovani nel sistema contributivo, anziché semplicemente ridurlo da 6 a 3 anni. Consideriamo tale questione come punto di particolare attenzione, su cui fare ulteriori pressioni in fase di definizione delle norme.
• Donne
Il testo dell’accordo riconosce l’importanza determinante, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, di accrescere il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
A tal fine verranno definiti, sempre nell’ambito dell’equilibrio della finanza pubblica, i seguenti interventi:
- sgravi mirati a sostenere regimi di orari flessibili legati alle necessità di conciliazione tra lavoro e vita familiare
- potenziamento degli attuali strumenti, come l’art.9 della legge n.53
- incentivi ai part-time lunghi.
Inoltre si rafforzerà l’iniziativa connessa ai servizi per l’infanzia e agli anziani, si definirà priorità di utilizzo delle giovani donne per l’accesso al fondo microcredito, si orienteranno gli interventi dei fondi comunitari, si adotteranno sistemi per fare emergere e misurare le discriminazioni di genere.
Esprimiamo soddisfazione per l’impostazione data a questa tematica, centrata sull’equilibrio tra vita personale e lavoro, e sottolineiamo particolarmente il ruolo riconosciuto ai part-time lunghi, che rappresentano una specifica richiesta della Cisl, benché resti da vedere il dettaglio dell’intervento, che è di competenza del tavolo relativo al mercato del lavoro e tipologie contrattuali.
Su tutta questa materia si dovrà tuttavia porre particolare attenzione in fase attuativa, per tradurre gli obiettivi, tutti condivisi, in interventi concreti.
nota a firma del segretario generale Bonanni.