06/08/2007
Crisi Epolis: incontro all'assessorato al lavoro e accordo su Cassa integrazione
Dal 16 luglio il Giornale di sardegna e, insieme ad esso, numerose altre testate giornalistiche facenti capo all'azienda EPOLIS, hanno cessato le pubblicazioni. La motivazione è data da una forte crisi finanziaria e debitoria dell'editore nei confronti dell'azienda stampatrice, Seregni. L'esposizione debitoria è salita in poche settimane a circa 20 milioni di euro, anche a causa di un mancato accordo tra editore e stampatore per una ricapitalizzazione dell'azienda attraverso il debito scaduto di sette milioni.
Dopo l'incontro in API SARDA della corsa settimana ed un accordo tra sindacto dei giornalisti e aziende, con il quale si sono messi in cassa integrazione i giornalisti (circa 150 di cui una cinquantina in Sardegna), vi è stata la convocazione di un incontro in sede di assessorato al lavoro, presieduta dal neo assessore Romana Congera.
La riunione si è svolta in due riprese: nella prima, presente anche la confederazione (Cisl), si è esaminata la situazione nel complesso. La nostra organizzazione, con Alessandro Gardelli e Jmmi Uda della Fistel e la segreteria confederale di Cagliari (Carta e Contu), ha posto l'accenno sulla gravità della chiusura di un'azienda che ha rappresntetato una novità nel panorama dell'informazione in Sardegna. E' necessario, a detta della Cisl, che la vertenza venga affrontata non solo dall'assessore al lavoro, per gli aspetti di sua competenza a partire dall'applicazione degli ammortizzatori sociali, ma anche dall'intera Giunta, anche considerando che la stessa SFIRS ha fatto delle anticipazioni all'EPOLIS. Il rilancio dell'iniziativa è l'unica soluzione che può ridare certezze occupazionali a circa 125 lavoratori, tra giornalisti, dipendenti di EPOLIS e dello stampatore di Macomer e di EPOLIS media. A questi ultimi tra l'altro, non si potrebbe applicare la cassa integrazione straordinaria, ma solo quella in deroga la cui attivazione è stata chiesta alla Regione Sarda.
La Fistel ha anche chiesto maggiori chiarimenti all'azienda e al'assessore di farsi promotrice di un incontro alla presenza anche dello stampatore. L'assessore ha convenuto su questa richiesta e si è detta disponibile sia a convocare un tavolo pieno, alla presenza di editore e di stampatore, ma anche di riferire alla Giunta dell'andamento della vertenza.
Nella seconda parte della riunione, le categorie FISTEL, SLC, UILCOM hanno siglato con l'azienda un accordo per la richiesta di cassa integrazione straordinaria per 24 mesi a decorrere dal 1 agosto 2007 per i 34 lavoratori poligrafici impegnati a Cagliari (sette sono a tempo determinato). Entro il mese di ottobre, verrà fatta una verifica ,in considerazione del fatto che la CIGS è finalizzata ad un progressivo piano di recupero del personale nell'ambito della ripresa delle pubblicazioni..
E' stato concordato, fin d'ora, che in caso di ripresa dell'attività, esauirito il riassorbimento dei poligrafici assunti a tempo indeterminato, saranno richiamati coloro che oggi lavorano con contratto a tempo determinato.
Purtroppo, stante la crisi di liquidità dell'azienda, essa non si è impegnata né al pagamento diretto della cassa integrazione, né ad una sua integrazione..
Naturalmente la corresponsione della cassa integrazione, è un pallitivo e l'obiettivio sarà quello di far riprendere quanto prima le pubblicazioni, anche perchè ogni giorno di assenza dal mercato costituisce un grave e, forse, irreversibile danno per l'azienda e anche per i lavoratori.
nota a cura della Cisl di Cagliari