Cagliari 12/9/2007
Si è riunito a Cagliari il 12 settembre l'esecutivo della Cisl di Cagliari.
Il massimo organismo della Cisl cagliaritana e del Medio Campidano ha affrontato e discusso le tematiche di attualità, a partire dalla qustione della consultazione relativa all'accordo di luglio del 2007. La relazione si è anche soffermata sui problemi relativi all'immigrazione, alla prossima assemblea organizzativa, all'andamento del piano strategico comunale di Cagliari, al rilancio del Medio Campidano e al programma organizzativo interno che si andrà a sviluppare nei prossimi mesi.
Tracce relazione introduttiva
Noi non vogliamo enfatizzare questo accordo, ma non si può neanche considerarlo un fatto di poco conto.Dopo anni si è arrivati ad un accordo generale) che incide sulle questioni che viviamo tutti sulla pelle nostra e dei lavoratori, disoccupati e pensionati.
· La rivalutazione delle pensioni basse (in questi giorni si sta provvedendo a pagare una sorta di 14 esima per i pensionati.
· Accordi sugli ammortizzatori sociali.
· L’accordo sulla revisione dello scalone.
· Il protocollo sulla competitività
· Il mercato del lavoro.
Costituiscono i punti salienti di un accordo che ha cercato di coniugare le esigenze di tutti (giovani, pensinati, lavoratori), senza penalizzare alcuno.
Senza dimenticare l’applicazione della riforma del TFR (che ora interessa anche i dipendenti dei ministeri con una prima bozza di regolamento) e i provvedimenti sull’emersione del lavoro nero e grigio (emersione collaborazione, applicazione DURC a tutti i settori). Ci sono polemiche anche forti, provenienti da partiti politici della maggioranza e dell’opposizione, astuzie da parte della CONFINDUSTRIA, ma anche da parte della CGIL e in particolare da parte della minoranza massimalista e della FIOM che si dichiara contraria all’accordo;
ci sono anche polemiche in casa nostra (basti pensare alle critiche sollevate dalla FNP sulla presunta inadeguatezza dell’accordo rispetto all’adeguamento delle pensioni, ma ora rientrate). Si affacciano all’orizzonte delle nubi, quali la manifestazione del 20 ottobre e alcune richieste di modifica che potrebbero snaturare la portata generale dell’accordo. A me pare che bisogna riconoscere almeno una cosa: il protocollo rappresenta un successo politico sindacale della CISL e della politica portata avanti, in autonomia rispetto a qualsiasi Governo e qualsiasi partito, negli ultimi anni.Indubbiamente, se guardiamo nei contenuti, possono essere trovate alcune cose che non sono perfette. Tuttavia, le idee della Cisl hanno trovato riscontro nel protocollo che dà risposte concrete al mondo del lavoro.
·Intanto è stata rilanciata la concertazione. D’altronde non dimentichiamo che la Cgil aveva condiviso in toto il programma Prodi: in campagna elettorale Prodi disse che il suo programma era quello della CGIL. Ma sappiamo tutti che così non era e non poteva essere.
· L’accordo è importante e bisogna fare in modo che esso sia approvato dal Parlamento, possibilmente così come è, evitando i colpi di una parte politica, quale la sinistra radicale, che punta ad eliminare larga parte delle misure approvate, mettendo a rischio il Governo.
·La Cisl è ancora una volta autonoma e lo ha dimostrato: quando c’era Berlusconi ha firmato l’accordo del patto per l’Italia e veniva accusata dalla Cgil e da molti partiti di essere asservita al centro destra. Accordo peraltro mai onorato dal Govenro di centro destra. Oggi firma con convinzione un accordo con il centro sinistra perché esso corrisponde, in buona misura, alle nostre linee politiche. Oggi di che cosa può essere accusata se non del fatto di essere coerente con le proprie impostazioni. La Cgil ha capito lo smacco e vuoi per motivi tattici interni, vuoi anche per ragioni ideologiche ha criticato il Governo e, solo dopo una presa di visione, ha firmato l’accordo.
· Ci sono forti accuse sui giornali (di destra, Unione Sarda in testa) nei confronti della Cisl e del sindacato in generale, ma l’accordo, al di là di alcune parti, riprende in larga parte le idee Cisl che corrispondono ai problemi dei quali abbiamo dibattuto in questi anni e in questi mesi. Contemperare le diverse esigenze che abbiamo di fronte e alle quali dobbiamo dare risposte non era facile, ma siamo sulla buona strada. Non è quindi una sommatoria di interessi ma un vero scambio intergenerazionale che dà risposte ai giovani (spesso lontani dal sindacato per ragioni storiche e organizzative) oppressi da precarietà eccessiva e da mancanze di opportunità di lavoro e prospettive pensionistiche serie, ma senza nulla togliere agli anziani e ai pensionati. Per questi, il problema è quello di mettere in campo una rivalutazione delle pensioni, decurtate in questi anni di almeno il trenta per cento del loro valore. Pensioni basse da rivalutare e riscoperta del ruolo contrattuale della FNP sono risultati di grande spessore, anche a prescindere dal valore degli aumenti delle pensioni basse che comunque toccano circa tre milioni di pensionati. (oltre 34000 nella nostra provincia) Ed infine, la risposta agli attivi sia nella parziale eliminazione dello scalone, criticato perché ingiusto, sia in una serie di misure sul mercato del lavoro, sulla detassazione dei premi di produttività. Manca naturalmente un pezzo che è quello del modello contrattuale, ma anche su questo vi sono delle misure che possono favorirne lo sviluppo. Non era facile arrivare ad un accordo così complesso e naturalmente, al di là del percorso di approvazione dell’accordo da parte dei lavoratori che non sarà né facile né breve e che vedrà nemici all’interno del sindacato e tra le forze politiche, di destra e di sinistra estrema, non significa che abbiamo finito di lavorare, ma significa che da oggi in poi dovremo essere vigili perché l’accordo sia portato nella Finanziara prossima e che si traduca in norme senza tradimenti sostanziali. I meno giovani ricorderanno che anche nel 1993, la Cgil era divisa, nelle assemblee ci furono grandi critiche. Questo avvenne pure nel 1995 con la riforma Dini sulle pensioni. Dopo qualche anno, la Cgil considera quegli accordi pietre miliari, storiche, baluardi da difendere. Si tratta quindi di leggere bene gli accordi, assimilarli, e poi fare una consultazione prima tra gli organismi di categoria, poi nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati e nel territorio. Occorre dunque un grande impegno per far approvare l'accordo.Una parte della CGIL critica : la totale eliminazione della maggiorazione contributiva sugli straordinari, la mancata revisione della legge Biagi, la normativa sul contratto a termine, la mancata soppressione dello staff leasing. Si tratta di questioni riguardanti il mercato del lavoro, ma non mi sembrano di grande rilevanza. E’ UNA QUESTIONE IDEOLOGICA. La legge 30, sulla quale la Cisl ha sempre assunto una posizione di critica per alcuni versi ma ha sempre detto che non era la “Biagi” a creare la precarietà, ma che è il mercato ad aver creato la Biagi e che era necessario invece completare la 30, affiancando una normativa sugli ammortizzatori sociali, sullo statuto dei lavori. A partire dal 17 settembre si aprirà il momento degli attivi unitari e delle assemblee. Ma prima dobbiamo chiarire al nostro interno l’adesione all’accordo, perché sarebbe sbagliato andare nelle assemblee senza che i nostri dirigenti ed i nostri iscritti fossero adeguatamente informati e convinti della bontà dell’accordo. In questo esecutivo, non entreremo nel merito dell’accordo perché rimandiamo questo approfondimento ad una riunione tecnica che possiamo fare nei prossimi giorni.
Assemblea organizzativa: Il 3 ottobre si svolgerà l’assemblea organizzativa regionale alla quale partecipano, oltre ai consiglieri regionali, i componenti delle segreterie delle UST e di quelle regionali che non fanno parte del consiglio regionale, un rappresentante per ogni associazione(due per l’anolf), in aggiunta a coloro che fanno già parte del C.G.R. Inoltre 5 RSU per ogni territorio: si potrebbe ipotizzare, per il nostro territorio, di assegnare tali posti a rappresentanti di alcune aziende in difficoltà: alla FAI (RSU Unilever), FSM (SCAINI), FEMCA (ASARAS) , FPS (Entyi agricoli o case cura private), FISTEL (GEMINI), SCUOLA., privilegiando giovani o componente di genere femminile.Del contenuto mi pare che ne abbiamo già parlato nella nostra assemblea organizzativa territoriale.
Piano strategico Cagliari
Sono proseguiti, nella prima settimana di settembre, gli incontri tematici A seguito delle prime riunioni sono state elaborate “le matrici progettuali” che abbiamo provveduto a ritrasmettervi. Si tenga conto che eventuali variazioni potevano essere inviate entro la data di convocazione delle riunioni. Attualmente la partita e gli incontri sono stati sospesi perché le risultanze dei tavoli tematici andranno a confrontarsi con quanto emergerà nei tavoli dei comuni dell’area vasta. La motivazione del rinvio attiene al fatto che i diversi contributi pervenuti vanno riorganizzati rispetto agli obiettivi generali e specifici dei diversi tavoli tematici e di individuare i possibili progetti integrati da sottoporre all’attenzione degli attori locali.
Problema immigrazione
Mi pare che il fenomeno dell’immigrazione si stia presentando con una certa rilevanza anche nella nostra Isola e, in specie nel Sud Sardegna. Gli immigrati provenienti dal Nord Africa stanno trovando un attracco favorevole in Sardegna. Già sui giornali locali e sulle Tv, escono articoli e servizi sulla problematica che esprimono preoccupazioni per problemi di ordine pubblico. La questione va affrontata e studiata con la dovuta delicatezza e senza ingenerare paure o fobie che possono diventare pericolose e innescare meccanismi di rigetto ingiustificato che possono sfociare nel razzismo. E’ comunque una questione che deve vedere l’intervento del Governo in primis perché né la Regione né i Comuni possono essere lasciati soli, specie se il fenomeno proseguirà con questa intensità. Sicuramente su questo aspetto, ci sarà il contributo di idee dell’ANOLF, già attivo da sempre.
PLUS : psoeguono le conferenze di servizio e la Cisl di Cagliari sta organizzando una sorta di commissione che syudi la tematica ed avanzi proposte di merito.
SICUREZZA e Fondimpresa: nei prossimi giorni verranno approfonditi gli argomenti in apposite riunioni interne.
MEDIO CAMPIDANO
Siamo alla stretta finale per rilanciare il processo di istituzione della nuova UST del Medio Campidano.Il momento non è facile se si pensa, sul versante politico, alle diverse proposte di abolire non le nuove province ma tutte le province, anche ai fini del risparmio nei conti dello Stato. Ma vi sono resistenze anche sul versante sindacale. Ma tant’è, la scelta è fatta e bisogna darle gambe.Bisogna accelerare il percorso, perché da qui al Congresso manca poco più di un anno. Il coordinamento è stato costituito ma occorre passare dalla pur necessaria fase di un rappresentante per categoria a prescindere dalla provenienza a dare invece più spazio ai delegati del Medio Campidano e di affinare la coesione tra il coordinamento stesso e le Federazioni sia sulle politiche, a partire da quelle industriali, sia sulle vertenze e sulle attività specifiche di ogni categoria. Nessuna usurpazione delle categorie e del loro ruolo, ma necessità, specie per le più piccole, di un supporto in loco, perché non tutto può essere svolto da Cagliari, attraverso operatori polivalenti che siano presenti nelle tante vertenze del territorio. Su questo è auspicabile che la USR (competente per Statuto) e le Federazioni di Cagliari si facciano portavoce per finanziare progetti di proselitismo in quel territorio, specie nelle categorie più sfrangiate.La mancanza di risorse proprie, in misura ampia, non deve scoraggiare, perché, al contrario, solo la sinergia tra Confederazione, Federazioni, Enti e associazioni potrà portare a frutti nel proselitismo e nell’attività politica.C’è anche un problema di classe dirigente e di partecipazione. Da qui al Congresso si devono trovare o perlomeno avviare dei percorsi per costruire una classe dirigente del Medio Campidano. Per questo è intenzione della Segreteria e del Coordinatore del Medio Campidano di attivare il previsto corso residenziale e una serie di tre sere formative (sicurezza, inas, vertenze, politiche sociali) da tenere nei prossimi mesi e rivolti esclusivamente ad iscritti del territorio.
Questioni organizzative interne·
Rilancio sportello informatico con possibile costituzione sportello Club giovani ALAI. Maggiore attenzione a giovani, precari e nuovi lavori. Spesso c’è poca sensibilità da parte confederale e delle categorie e poco dinamismo e ciò preclude anche l’ampliamento del proselitismo. C’è anche una forte concorrenza da parte di sigle autonome o movimenti anche perché è difficile ricondurre in un discorso ampio e unitario tante realtà diverse.·
Potenziamento servizi (tutti a partire dall’ufficio vertenze). C’è forse più attenzione al consumatore che al lavoratore. Vertenze: Il sistema sindacare da portare avanti. Immigrazione, problema della casa, adiconsum, tempo libero (Etsi) sono i modi per recepire e ricondurre ad un unicum tutte le esigenze.·
Formazione (processi formativi da completare), corso di inglese.
·Sedi e proselitismo (Sarroch) – Caf (sperimentazioni di rilancio presenza inas e caf con contributi categorie in specie pensionati.