Solo 228439 sardi per una percentuale pari al 15,57% degli aventi diritto al voto, hanno espresso la loro opinione in merito al referendum sulla legge statutaria. Tra i votanti, i NO hanno raggiunto la soglia del 67,91% contro il 32,08% dei SI.
Nella provincia di Cagliari la più alta percentuale di votanti (16,90%) con prevalenza dei NO (68,98%) contro i SI (31,01%). Nel Medio Campidano ha votato il 14,33% con una percentuale di NO del 60,40% e il 39,59% dei SI.
Ora, il fatto che non sia stato raggiunto il quorum pari al 33% dei voti, secondo alcuni studiosi, rende inefficace la vittoria dei NO, consentendo la promulgazione della legge da parte della Presidenza della Giunta Regionale. Secondo un'altra interpretazione, fatta propria dal comitato del NO, il raggiungimento del quorun non sarebbe necessario, in analogia con quanto accadde nel referendum sulla riforma costituzionale del maggio scorso e sarebbe quindi impossibile dare il via alla legge. La Regione, vedi la dichiarazione dell'assessore Dadea (sul sito della Regione), ha espresso la volontà di promulgare la legge. Resta il fatto della scarsa affluenza alle urne che testimonia la scarsa sensibilizzazione sull'argomento e la scarsa considerazione dell'istituto del rerefendum, probabilmente perché troppo abusato, in passato, soprattutto a livello nazionale. In ogni caso, in merito vi saranno diversi ricorsi.
L'errore più grande, da parte di molti - compresi alcuni sostenitori del NO - è stato quello di considerare la questione non per il merito, ma solo come strumento di lotta politica pro o contro il Governatore. Si è persa un'altra occasione per discutere in modo approfondito di temi centrali per la democrazia e per l'affermazione di una società basata sulla sussidiarietà e sull'importanza del ruolo dei corpi intemedi, ai quali, con questa legge, si toglie uno spazio importante.
nota a cura della segreteria Cisl Cagliari