25/10/2007
Manifestazione 1° dicembre 2007
DOCUMENTO DELLE SEGRETERIE REGIONALI CGIL CISL UIL DELLA SARDEGNA
PER LA MANIFESTAZIONE DEL 1° DICEMBRE 2007 A CAGLIARI




La Sardegna è attraversata da una profonda crisi che interessa l’intero sistema pro-duttivo e, più in generale, il sistema economico con riflessi di forte disagio sociale.
Le Segreterie regionali CGIL CISL UIL, preoccupate per la grave situazione determina-ta dall’insufficiente azione della Giunta regionale e del Governo, ritengono necessa-rio promuovere un’iniziativa straordinaria di mobilitazione e lotta che, oltre al mon-do del lavoro dipendente, coinvolga pensionati, disoccupati ed anche le diverse ca-tegorie del mondo della produzione e il sistema delle Autonomie locali.
Una giornata di mobilitazione e lotta per richiamare le responsabilità della Regione, del Governo e del sistema delle imprese. Sono infatti necessarie politiche di sviluppo economico capaci di incontrare la forte domanda di lavoro di qualità e di coesione sociale, che ormai riguardano tutti i territori.
CGIL CISL UIL, da tempo impegnate per contrastare il continuo depauperamento del sistema produttivo, ritengono indispensabile un impegno concreto della Regione e del Governo per rimuovere le cause della crisi e rilanciare le attività produttive e il sistema economico.
Ciò va fatto tempestivamente, se si vuole recuperare fiducia nel futuro anche da par-te di tutti gli operatori economici.
Occorre intervenire innanzitutto sull’insufficiente dotazione infrastrutturale, a partire dall’energia e dai suoi costi: occorre sollecitare l’Unione Europea e, contemporanea-mente, il Ministero dell’Ambiente per dare prospettiva ai poli energetici del Sulcis e di Fiume Santo.
Insieme all’energia assume straordinaria importanza il problema della continuità ter-ritoriale delle merci, che deve trovare soluzione nella prossima finanziaria.
Tra le priorità da affrontare resta la definizione e attuazione di politiche industriali capaci di consolidare e sviluppare l’apparato produttivo, anche al fine di correggere l’attuale modello di sviluppo aumentando il contributo dell’industria nella produzio-ne di ricchezza.
CGIL CISL UIL ritengono non più procrastinabile:
§ l’attuazione piena dell’accordo di programma per la chimica del luglio 2003 e, nel contempo, la valorizzazione dei poli chimici sardi nel piano di riordino della chimica nazionale;
§ interventi a sostegno del comparto metallifero dei non ferrosi;
§ intervento per il comparto tessile, da collocarsi necessariamente all’interno del progetto made in Italy 2015, con il supporto di un adeguato strumento di soste-gno (Accordo di Programma Quadro);
§ interventi a sostegno della nautica e dell’aerospaziale.
Le Segreterie regionali di CGIL CISL e UIL, pur apprezzando i primi risultati ottenuti nella riduzione delle servitù militari, esprimono preoccupazione per i ritardi che si registrano nella riconversione economica di La Maddalena e chiedono di affrontare il problema delle servitù militari in Sardegna. Il processo di dismissione deve essere preceduto dalla creazione di nuova economia nei territori interessati.
CGIL CISL e UIL chiedono alla Regione di individuare le zone franche urbane; di im-primere un’accelerazione sulla continuità territoriale, sul trasporto pubblico locale, sui temi del turismo, dei beni culturali e dell’ambiente. Su questi temi è necessario il concorso di Stato e Regione per la definizione di politiche e strumenti legislativi a sostegno di questi comparti.
Analogamente deve essere fatto per il comparto agroalimentare e per il comparto it-tico, che possono rappresentare un punto di forza per la produzione di ricchezza nell’Isola, attraverso la stipula di un APQ da inserire nella riscrittura dell’Intesa Isti-tuzionale di Programma. Lo sviluppo dell’agroalimentare può rappresentare una ri-sposta anche al grave processo di spopolamento che investe drammaticamente al-cuni territori della Sardegna.
In questo contesto va sostenuta una politica di rilancio di tutta l’agricoltura sarda, con iniziative volte alla valorizzazione delle produzioni e al rilancio dei territori.
Questo comparto richiama i temi dello sviluppo locale che va ripreso con convinzio-ne, coinvolgendo le parti sociali e il sistema delle autonomie locali.
CGIL CISL UIL denunciano la progressiva disgregazione del sistema della formazione professionale per il totale e mancato rispetto da parte della Regione delle intese e degli accordi firmati e chiedono alla stessa Regione di definire, finalmente, la riforma complessiva dell’istruzione e della formazione professionale, insieme alla salvaguar-dia dei posti di lavoro e alla valorizzazione delle risorse umane.
In particolare, riguardo al sistema dell’istruzione, richiamano la Regione alla neces-sità di superare i gravissimi ritardi strutturali che, ancora oggi, la scuola sarda pre-senta.
CGIL CISL UIL evidenziano l’urgenza di modernizzare in Sardegna la pubblica ammi-nistrazione per migliorare i servizi ai cittadini e, contestualmente, sostenere il rilan-cio dei settori produttivi, garantendo e tutelando anche lavoratori e lavoratrici.
Riguardo al Piano paesaggistico occorre restituire ai Comuni facoltà di pianificare il proprio territorio e programmare lo sviluppo.
Infine, CGIL CISL UIL richiamano la Regione ad assumere le necessarie iniziative volte a modificare l’attuale politica del credito che non è al servizio dell’economia e del mondo della produzione.
CGIL CISL UIL promuovono una straordinaria giornata di mobilitazione e di lotta che si pone l’obiettivo di richiamare le responsabilità del Governo, della Regione e del si-stema delle imprese, anche sul migliore utilizzo delle tante risorse economiche che arrivano dal sistema pubblico.
CGIL CISL UIL chiedono a Governo e Regione una svolta delle loro rispettive politiche per offrire ai troppi giovani senza lavoro una prospettiva per il futuro. Chiedono i-noltre al Governo, e per la parte di propria competenza alla Regione, di affrontare e risolvere in maniera definitiva il fenomeno del precariato che in Sardegna interessa oltre 90 mila addetti su 440 mila: dimensione davvero preoccupante che non può la-sciare nessuno indifferente, neanche le imprese.
CGIL CISL UIL della Sardegna ribadiscono le critiche sulla legge statutaria già espres-se nell’incontro con i Capi gruppo in Consiglio regionale relativamente al ruolo delle parti sociali e del mondo del lavoro, di cui - nel testo di legge - non si trova riscon-tro.
Nel manifestare, CGIL CISL UIL scelgono una formula che consenta, anche rispetto ad altre iniziative del passato, di caratterizzare in termini popolari e diffusi la parteci-pazione di tutte le categorie sociali.
In questa direzione CGIL CISL UIL sin dai prossimi giorni, incontreranno le diverse rappresentanze sociali e professionali e la Pastorale del Lavoro.
L'iniziativa, con cui CGIL CISL UIL vogliono interpretare le attese e i bisogni del po-polo sardo, si terrà a Cagliari il 1° dicembre con le modalità che verranno illustrate in una conferenza stampa calendarizzata per il 12 novembre prossimo.