Il numero dei lavoratori precari e dei collaboratori, in particolare, all'Università di Cagliari, raggiunge da anni percentuali altissime, creando aspettative che in larga parte vengono disattese. Tutto ciò in genere aumenta il senso di insicurezza e di precarietà. La Cisl, da tempo, si è interessata della vicenda, con lettere, interventi e, finanche, con l'organizzazione di un convegno sulle "Collaborazioni", al quale aveva invitato il Magnifico Rettore. Tuttavia le risposte sono insufficienti e si perpetua una dinastia di precari a vita, proprio nell'università che dovrebbe, invece, puntare a creare occupazione di qualità.
Per questo la Cisl e la Cisl Università hanno inviato l'ennesima lettera (speriamo con risposta) al Magnificio Rettore.
Al Magnifico Rettore
Università di Cagliari
Prof. Pasquale Mistretta
Oggetto: Lavoratori precari Università.
E’da diverso tempo e in diverse occasioni che la segreteria territoriale della Cisl confederale e di categoria, ha interessato il Magnifico Rettore sull’esigenza di affrontare in maniera organica e fuori di ogni demagogia, il problema dei lavoratori precari (a termine e collaboratori) impegnati da anni presso l’Università di Cagliari.
Si vogliono qui ricordare alcune lettere inviate al Rettore dalla struttura ed un convegno sulle collaborazioni, da noi organizzato, al quale Lei stesso presenziò in qualità di gradito ospite e, durante il quale, prese l’impegno di organizzare una sessione di confronto sull’argomento.
Ora, a fronte della normativa della legge finanziaria e delle difficoltà che esistono rispetto al rinnovo o alla proroga delle tante collaborazioni, ci pare il momento di non eludere il confronto, come avvenuto per tanti mesi.
Mettere qua e là una pezza alla situazione non appare la strada migliore, per dare risposte concrete ai tanti lavoratori precari, che rischiano di perdere quel poco che hanno in mano.
Riteniamo che l’Università di Cagliari, entrata a far parte della Borsa Nazionale del Lavoro, debba evitare di essere, sempre più, una fucina di lavoro precario e sottopagato, per assumere invece un ruolo attivo nell’orientamento al lavoro e nella creazione di prospettive occupazionali per i giovani, specie se laureati.
Non è un mistero il fatto che, secondo alcune recenti statistiche a livello provinciale, sia più facile trovare lavoro per chi non ha un titolo di studio piuttosto che per i laureati e questo dovrebbe fare riflettere, per prima, l’istituzione universitaria.
La Cisl, pertanto, da sempre vicina alle esigenze e alle aspettative dei lavoratori precari dell’Università di Cagliari, chiede comunque di essere convocata ad un tavolo unitario, per affrontare la tematica e trovare soluzioni concrete alle situazioni di disagio esistenti.