02/11/2007
L’aumento della TARSU impoverisce i lavoratori e i pensionati
COMUNICATO CISL E ADICONSUM

L’aumento della TARSU impoverisce i lavoratori e i pensionati

Il Comune di Cagliari sta inviando in questi giorni ai cittadini le bollette relative al pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani, con un aumento che, per le civili abitazioni, sfiora il 20%. Infatti, a fronte di un costo a metro quadro di € 2,22 previsto nel corso del 2006, per il 2007 la tariffa raggiunge € 2,66. Si può dunque calcolare che per un’abitazione di 100 metri quadri, l’aumento si avvicina ai 50 euro. Tale aumento, programmato nel mese di marzo scorso, merita però qualche commento, perché, specie se aggiunto ad altri rincari di beni di prima necessità, dei libri scolastici e di altre tasse, contribuisce ad impoverire ancora di più i pensionati ed i lavoratori.

La riduzione del 33%, prevista per le abitazioni principali, con superficie pari o superiore ai 30 metri quadri, con unico occupante residente e unico componente del nucleo familiare, affronta solo una parte della problematica. Le famiglie numerose che, presumibilmente sono le meno abbienti, risultano totalmente escluse da qualunque agevolazione. E’ pur vero che esse producono più rifiuti, ma qualche agevolazione aggiuntiva andrebbe studiata.

Le motivazioni addotte dal Comune (passaggio da tassa a tariffa, aumento dei costi), pur comprensibili, non sono condivisibili né, a seguito di questi forti aumenti, si è dato corso ad un miglioramento dei servizi alla cittadinanza.

Basti pensare alla pulizia delle strade, alla condizione dei cassonetti, quasi sempre stracolmi e assolutamente insufficienti, alla scarsa qualità della raccolta differenziata, alla mancanza di isole ecologiche, alle carenze del servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti, per i quali l’attesa per la chiamata spesso obbliga a stazionare nella propria abitazione anche per tre giorni.

Né si può dire che sia aumentato il costo del lavoro dato che il numero dei dipendenti impegnati nella raccolta sia aumentato, essendo stabile o in discesa da anni.

Insomma, sembra che il Comune cerchi di raccattare denaro dai cittadini, senza pensare alla qualità del servizio, se si considera che, in quattro anni, l’aumento per le abitazioni principali è stato del 32%. Senza contare poi, le altre classi di utenti per le quali l’aumento, in alcuni casi, quasi raggiunge il 100%. Ci si lamenta poi del fatto che Cagliari ha un indice di vecchiaia di 195 o che, magari, perde residenti in maniera esponenziale.

Si legge del recupero dell’evasione (assommerebbe a svariati milioni di euro), ma queste risorse devono essere finalizzate al miglioramento del servizio e ad una possibile riduzione (o perlomeno ad una equivalenza della tariffa) e non finire in un calderone incontrollabile.

La CISL e l’ADICONSUM chiedono quindi all’amministrazione comunale di aprire un tavolo serio con le forze sociali sul problema delle tariffe e dei costi dei servizi pubblici, perché la difesa del tenore di vita e del reddito dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini, passa anche attraverso una politica tariffaria equa che coniughi rigore con qualità, recuperando risorse da spese superflue e inutili e dirottandole a favore dei servizi alla cittadinanza.

Cagliari 31/10/2007