13/01/2005
Saras: incontro con l'azienda per la questione appalti.
La Cisl confederale, con i sindacati di categoria dei chimici (FEMCA), dei metalmeccanici (FSM), degli edili (FILCA)si è incontrata, insieme a Cgil e Uil, con la SARAS per affrontare la problematica degli appalti. L'azienda ha presentato un prospetto previsionale per il 2005, relativo al carico imprese, nel quale è indicata una media di utilizzo di 908 lavoratori, suddivisi nelle diverse categorie (civili 227, meccanici 207, elettrici 81, macchinisti 52, strumentisti 84 ) che non si discosta di molto dai dati del 2004 (ma media era di 968). La SARAS si avvarrà quasi esclusivamente di manodopera sarda, essendo solo una trentina i lavoratori, di maggior qualificazione professionale, provenienti da altre regioni. Gli appalti verranno affidati alle cosiddette aziende storiche che danno una maggiore garanzia di professionalità e affidabilità.
Nel contempo la SARAS sta concludendo i contratti con le varie aziende, fermi da diversi anni, rinnovando le convenzioni. Al fine di ottimizzare la produttività la SARAS ha dichiarato di voler favorire i consorzi tra le imprese. La durata dell'appalto dovrebbe essere di durata pluriennale( biennale o triennale).
Tutto ciò dovrebbe garantire le aziende e consentire loro di effettuare maggiori investimenti nonché risparmi nei costi.
L'intervento di Mimmo Contu, segretario della FEMCA nonché coordinatore del settore indutsria per la Cisl di Cagliari intervenuto a nome della UST, ha manifestato apprezzamento per tale impostazione che accoglie in gran parte le richieste avanzate a suo tempo dal sindacato. Era necessario spalmare l'attività in modo omogeneo e garantire l'occupazione alle maestranze sarde.Ha ribaditoil convincimento che i problemi dell'area industriale di Sarroch vanno affrontati con una logica di sistema che non sempre c'è stata negli anni scorsi. Tutto ciò garantirà anche il dispiegarsi della contrattazione di secondo livello per i settori metalmeccanico e edile, da troppo tempo ferma, anche a causa dell'insicurezza delle aziende, dovuta alle mancate certezze in merito alle commesse.
La materia sarà comunque oggetto di ulteriori incontri nei tavoli previsti dall'intesa raggiunta tra CGIL CISL UIL e CONFINDUSTRIA nel recente mese di novembre.