Profonda delusione, tensione e rabbia tra i lavoratori della formazione professionale ai quali, dopo una vertenza che dura da tre anni, non viene data una risposta certa sul loro futuro. La cassa integrazione sta per terminare, le assunzioni all'interno degli enti locali si sono dimostrate poco più di un miraggio (solo alcuni enti hanno manifestato la loro volontà in questo senso e solo per contratti a tempo determinato), ancora non decolla la riforma e i bandi, sempre più spesso, non vengono vinti dagli Enti, né chi li vince, assume i lavoratori.
La legge 42 è in vigore solo fino al dicembre 2007 e, trascorsa quella data, senza una proroga, che la legge finanziaria regionale non prevede, i lavoratori saranno sul lastrico.
In questo clima di rabbia, è maturata la decisione disperata di alcuni lavoratori (otto per l'esattezza) di effettuare lo sciopero della fame, sotto controllo medico, mentre un altro gruppo di manifestanti ha passato già tre notti all'aperto, con la sola assistenza di un camper, inviato dalle Acli.
La mattina della domenica, di fronte al palazzo della Regione Sarda, è stata celebrata una messa di sostegno alla quale hanno partecipato alcune decine di persone per manifestare la loro solidarietà e la loro vicinanza ai lavoratori. Presenti lavoratori, sindacalisti, qualche sindaco e cittadini comuni. Il sacerdote ha portato parole di conforto e di condivisione, nonché il saluto e la solidarietà del Vescovo di Cagliari. Il Presidente Soru, la sera del sabato, appena allontanatisi dal presidio i sindacalisti regionali, ha intrattenuto i manifestanti, cercando, come al solito, di non avviare una trattativa diretta con il sindacato e cercando di tranquillizzare i lavoratori.
Ma i lavoratori, dice un cartello, non mollano la presa fino ad un definitivo accordo scritto che delinei contorni certi al loro futuro.
Tutto il sindacato sostiene la loro lotta.
Domani, lunedì, ci sarà un incontro con l'assessore al lavoro, Congera, mentre continua la lotta disperata dei lavoratori.