23/11/2007
Vertenza formazione professionale:garanzie dai capigruppo del Consiglio regionale
Uno spiraglio è stato aperto nella vertenza della formazione professionale. I lavoratori hanno messo fine allo sciopero della fame, in quanto i Presidenti dei gruppi consiliari e delle componenti politiche presenti in Consiglio Regionale hanno confermato il loro impegno a intervenire nel corso dell'esame della legge finanziaria del 2008, per assicurare, in accordo con la Giunta Regionale:
- l'adeguamento dei procedimenti di ricollocazione del personale presso gli enti e le pubbliche amministrazioni locali.
- la proroga dei termini di scadenza della L.R. 42/89 e altre più idonee misure finalizzate alla definitiva ricollocazione dei lavoratori della formazione professionale.
Viene così sospesa la protesta dei lavoratori: ora naturalmente occorre verificare l'applicazione di tale risoluzione al momento dell'approvazione della finanziaria.

COMUNICATO STAMPA USR

La vertenza della formazione professionale non si chiude con la fine dello scio-pero della fame di 8 formatori. L’opportuno e positivo impegno dei Presidenti dei Gruppi consiliari, infatti, lascia ancora aperti i problemi contingenti dei lavo-ratori, il primo dei quali poter contare da subito sullo stipendio. Terminata la parte pubblica della protesta, resta, infatti, sempre forte il disagio per alcune centinaia di famiglie. Dallo scorso luglio, ben 144 lavoratori non percepiscono nessuna retribuzione; 484 vivono con metà dello stipendio assicurato dalla cassa integrazione. Il primo gennaio 2008 anche questo importante ammortizzatore sociale vedrà la fine e gli enti licenzieranno i lavoratori già preavvisati con cronometrica puntualità.
L’impegno dei Capi Gruppo in Consiglio regionale presuppone tempi tecnici di realizzazione, mentre la proroga dei termini di scadenza dell’albo della legge 42/89 richiede la certezza dell’attività formativa.
Ecco perché la vertenza formazione professionale non può considerarsi chiusa. L’impegno, firmato nei mesi di marzo e luglio 2007 dal Presidente Soru, di av-viare nei centri pubblici 300 operatori, deve essere comunque rispettato, dato che fino a oggi ha interessato solamente 80 lavoratori. I bandi pubblicati il 18 novembre scorso consentono ora alla Giunta di ricollocare nei CC.RR.F.P. altre 220 persone. Attendiamo che sia fatto.
Anche la prospettiva dell’esodo volontario incentivato, sulla quale il Presidente della Regione ha per un anno confidato per azzerare il sistema della formazione professionale, ha perduto di interesse. L’unica vera soluzione è l’attuazione dei due punti dell’impegno dei Capi gruppo sottoscritto il 21 novembre scorso e la riforma del sistema della formazione professionale annunciata da due anni, mai realizzata, per altro mai concertata con le organizzazioni sindacali.
L’auspicio della CISL sarda e della CISL Scuola è che i Capi gruppo in Consiglio regionale, che hanno dimostrato sensibilità e attenzione verso una problematica dai grandi risvolti umani e sociali, prendano in mano la situazione e per costrui-re - secondo i presupposti della metodologia di lavoro dell’Assemblea regionale - un equilibrato, organico e plurale sistema di istruzione e formazione profes-sionale, necessario a rispondere alle esigenze della società della conoscenza e del lavoro.