27/11/2007
Mobilità all'Ecoserdiana: impegno del Presidente della Provincia Graziano Milia.
Le segreterie CGIL CISL UIL confederali e di categoria hanno incontrato il Presidente della Provincia, Graziano Milia, per sottoporre le preoccupazioni dei lavoratori e del sindacato, in relazione alla procedura di mobilità, aperta da tempo dall'azienda Ecoserdiana, che gestisce la discarica di Serdiana. Il sindacato ha consegnato un promemoria al Presidente che si è impegnato a interessare della questione l'assessorato regionale all'ambiente.
La procedura di mobilità è stata aperta da diverso tempo in relazione alla mancata autorizzazione alla rimodulazione della discarica di Serdiana ed è stata prorogata più volte in attesa di una determinazione definitiva sulla vicenda.
Sono andate a vuoto diverse conferenze di servizio, per la tattica dilatoria della Provincia e della Regione che hanno sempre chiesto ulteriori adempimenti all'azienda. E' dunque a rischio di lavoro di circa 20 dipendenti, in quanto gli impianti di cogenerazione, innovativi, allestiti dall'azienda, non sono in grado di funzionare se non vi è l'apporto del rifiuto. Alla lunga, il mancato conferimento compromette la produzione del biogas.
Da qui la richiesta di rimodulazione della discarica dall'azienda, senza prevedere, a detta di Ecoserdiana, l'ampliamento.
I lavoratori, che costituiscono un'importante risorsa per l'azienda, attualmente vengono utilizzati in modo estemporaneo e non c'è possibilità di inserirrli in altri rami d'azienda, in quanto è messa in crisi l'intera filiera, a partire dal trasporto.
Le segreterie di CGIL CISL UIL hanno proposto che la Provincia, che ha espresso più volte il parere negativo rispetto ai progetti dell'azienda, per ragioni di impatto ambientale, si renda parte attiva per la costruzione di un tavolo tecnico con azienda e Regione.
E' necessario trovare una soluzione per una situazione che perdura da anni: o si concede la rimodulazione, o la si nega, ma non si può stare nel limbo. La cosa peggiore è l’incertezza, per i lavoratori e per l'azienda.
In ogni caso, il sindacato rivendica il mantenimento dei posti di lavoro o all'interno dei processi di rimodulazione della discarica e quindi all'interno dell'azienda, o, in subordine e in caso di mancata autorizzazione, i lavoratori dovrebbero, secondo il contratto, seguire il lavoro: quindi se i rifiuti vengono smaltiti al Tecno Casic o alla discarica di Villacidro, essi dovrebbero essere assunti in quelle aziende.
Quel che è inaccettabile è lo scarico di responsabilità tra Regione e Provincia al quale i lavoratori debbono essere sottratti.
Il Presidente si è dichiarato disponibile a rendersi interprete delle esigenze dei dipendenti ed invierà una lettera all'assessorato all'ambiente per istituire un tavolo tecnico e per chiarire che la predisposizione del progetto di valutazione di impatto ambientale è ancora di competenza della Regione. In ogni caso, la questione è complessa, perché attiene non solo alla tutela dei posti di lavoro, ma al più generale problema dello smaltimento dei rifiuti che interessa l'intera comunità, concernendo delicati aspetti di tutela dell'ambiente.