01/12/2007
Straordinaria partecipazione di lavoratori, pensionati e disoccupati alla manifestazione unitaria del 1° dicembre
Straordinaria partecipazione alla manifestazione indetta da CGIL CISL UIL della Sardegna, nelle strade del capoluogo isolano.
Oltre 20000 persone hanno attraversato le vie principali della città, con tante bandiere multicolori e con tanti striscioni che rappresentavano tutte le realtà sarde. In testa tre miliziani di Sant'Efisio, con le bandiere unitarie, e, dopo lo striscione unitario, tante testimonianze di sofferenze, di bisogni, di realtà lavorative in crisi, di pensionati con i loro problemi, di immigrati, di giovani, di donne.
Partecipazione, sviluppo, lavoro era lo slogan della manifestazione, conclusa in piazza del Carmine, e i segretari generali di CGIL CISL UIL, nei comizi finali, hanno elencato una ad una le emergenze che bisogna superare per far ripartire lo sviluppo e l'occupazione in Sardegna. L'applicazione dell'accordo sulla chimica e sull'energia, un accordo quadro per la portualità, il rilancio della formazione e della conoscenza, nuovi investimenti per le infrastrutture, a partire dalle strade interne, il superamento della precarietà e della disoccupazione femminile, il potenziamento dei servizi socio sanitari, il fondo per la non autosufficienza, sono stati i principali punti che hanno caratterizzato la manifestazione. Ma tante sono le situazioni dolenti in Sardegna e nella provincia di Cagliari, dietro ognuna delle quali vi sono persone in carne ed ossa e famiglie che soffrono, che non riescono a sbarcare il lunario, che sopportano, con grande dignità, povertà, insicurezza e precarietà. Il corteo, in mezzo al quale hanno sfilato anche rappresentanti della società civile, sindaci, rappresentanti di partito, della Pastorale del lavoro, della Coldiretti, non è apparso rassegnato, ma ha chiesto con forza al Governo nazionale, ma anche alla Giunta Regionale un cambio di passo, uno scatto d'orgoglio, una risposta seria ai tanti problemi sul tappeto. Ma soprattutto, si è chiesto di rilanciare la partecipazione, il confronto, la concertazione.
Per stare alla provincia di Cagliari e Medio Campidano erano presenti delegazioni di Unilever, Sardarecapiti, Geoparco, lavoratori delle imprese d'appalto delle pulizie (della Regione, della Soager), della Scaini, della formazione professionale e della scuola, dei call center, dei trasporti, di Ecoserdiana, di Sviluppo Italia, con i bancari, degli edili, accompagnati da un camion con le insegne unitarie, della Syndial, del Teatro Lirico, dei precari forestali, lo striscione dell'ANOLF che rappresenta i lavoratori immigrati e tantissimi pensionati sotto le bandiere della FNP di Cagliari e del Medio Campidano, dei coltivatori (UGC), dei metalmeccanici, del pubblico impiego (sanità, enti locali, statali e agenzie fiscali), i rappresentanti del SIULP (sindacato dei poliziotti), degli elettrici, dei chimici, dei forestali, dei postali.
Ma c'erano anche i rappresentanti dei Consumatori (ADICONSUM), dell'associazione del tempo libero (ETSI), dell'associazione ANTEAS, del SICET, con alcuni striscioni che chiedono soluzioni al problema della casa, dell'INAS e del CAF della Cisl, dei lavoratorri socialmente utili.
Insomma, all'appello hanno risposto tutte le strutture, con grande generosità e spirito di sacrificio. Eppure era un sabato dal tempo incerto. Ma evidentemente i lavoratori ed i pensionati hanno capito l'importanza e la delicatezza del momento ed hanno risposto.
Ma, soprattutto, come hanno gridato dal palco i segretari sindacali, hanno chiesto grande unità al sindacato confederale perché solo così si affrontano i problemi e le emergenze e si può costruire un domani migliore per la società sarda.
Ma questo è solo l'inizio: occorre ottenere risposte concrete dalla Regione, dal Governo (che sembra voler riaprire il tavolo di trattativa a Roma), dalle forze imprenditoriali. Il sindacato ha dato dimostrazione di serietà, di unità e di consapevolezza, raccogliendo il grido di dolore della società sarda: ora è tempo di trovare le soluzioni!!!