Documento Finale
Direttivi Unitari
Roma - 18 gennaio 2008
I direttivi di Cgil, Cisl e Uil riuniti a Roma il 18 gennaio 2008 apprendono con grande
dolore e costernazione della morte dei due lavoratori del porto di Venezia.
Un ennesimo drammatico episodio, l’ultima notizia di una strage continua che deve
mettere il problema della sicurezza all’apice di ogni intervento delle istituzioni, della
politica, del sindacato, dei datori di lavoro.
Le condizioni concrete di lavoro (ritmi, turni, orari, organizzazione del lavoro,
precarietà, ecc…) devono tornare al centro dell’attenzione e dell’impegno dell’intero
Paese, a partire dalle responsabilità concrete del mondo delle imprese.
Responsabilità che rischiano di smarrirsi nella lunga catena di appalti, subappalti,
esternalizzazioni, fonti della caratterizzazione italiana di micro e piccole imprese. Il 92% delle morti avviene nelle aziende sotto i 15 dipendenti quelle, cioè, in cui meno è
presente il RLS o il sindacato e i lavoratori hanno quindi minori tutele.
Ma anche le istituzioni devono fare la loro parte aumentando consistentemente la
vigilanza sia preventiva che repressiva. Il Testo Unico in corso di elaborazione dovrà
dare ulteriori, concrete risposte su queste tematiche.
Gli Esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil impegnano tutte le proprie strutture a riaprire una forte iniziativa contrattuale e di intervento nei luoghi di lavoro per tutelare pienamente la salute e la sicurezza di chi lavora per vivere.
A tal fine i direttivi, nel partecipare al dolore delle famiglie delle vittime, chiedono al
Governo di non frapporre ulteriori indugi nel restituire le risorse per la prevenzione
utilizzando parte delle ingenti disponibilità finanziarie dell’Inail, impropriamente
assorbite dalla finanza generale e a dar vita ad una più incisiva campagna di
sensibilizzazione dell’intera opinione pubblica e di alzare le rendite e gli indennizzi,
oggi a livello indecente, per gli infortuni e per i famigliari delle vittime.
I direttivi seguono con preoccupazione la situazione di emergenza rifiuti in Campania.
Le conseguenze ambientali, sanitarie e sociali sono insostenibili e le autorità nazionali e locali debbono assumersi tutte le responsabilità di risolvere con urgenza il problema.
I direttivi denunciano il ritardo dell’esecutivo nell’avviare il confronto con le parti sociali sui temi della crescita e della redistribuzione attraverso l’alleggerimento del carico fiscale su dipendenti e pensionati, un efficace intervento calmieratore sui prezzi e le tariffe, una crescita della produttività e dei salari ad essa collegati, una rivalutazione delle pensioni attraverso l’attivazione del tavolo previsto dal protocollo del 23 luglio 2007.
La piattaforma del sindacato confederale, che affronta questi temi, è stata presentata al Governo e solo un confronto di merito può rispondere a questa emergenza da tutti
riconosciuta sulla caduta pesante del potere di acquisto.
I ritardi nella conclusione di molti ed importanti contratti aperti a causa della
ostinazione delle controparti, rende ancora più pesante la situazione di milioni di
persone e delle loro famiglie.
Di fronte a questa situazione ci si attende, pur nella complessità della situazione politica - proprio in ragione di ciò - uno scatto di iniziativa politica e sociale da parte di tutti coloro che hanno responsabilità a iniziare dal Governo. In questo contesto l’avvio del negoziato è la risposta che il Governo deve dare e non dà.
Per questo insieme di ragioni, i direttivi proclamano una mobilitazione e lotta a
carattere generale per il 15 febbraio. Allo scopo di preparare la giornata di mobilitazione e lotta, Cgil, Cisl e Uil indicono assemblee dei lavoratori e riunioni territoriali dei delegati.